Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  mc il 4/8/2014 15:53:34
Siamo alla fine del cammino, Incredulo:

Citazione:
"Perchè a si può ingannare se stessi, dandosi benessere apparente, tramite lo svago e la spensieratezza, ma l'anima, la natura umana interiore non la si può ingannare: darà prima o poi segni del fatto che non vuole essere uccisa dal materialismo".


Non te le devo spiegare io pero' le conclusioni che si possono trarre da queste frasi che posti per me, vero?
Contrapporre un "freddo" e inanimato materialismo, alla spiritualita' religiosa e' ovvio e corretto da un certo punto di vista.

Materialismo, in quella accezione, implica tutto il rifiuto categorico di determinate argomentazioni astratte. E' un a dottrina molto vecchia quella a cui si riferisce e non e' cio' che ispira me e quelli come me.
E' piu' una sorta di razionalismo all'ordine del deducibile ma che si espone al mistero nella giusta parte in cui ci si deve esporre.
Il razionalismo non puo' permettersi ipocrisia e non puo' forzarsi a credere l'incredibile, anche e nemmeno se offre la "pace dei sensi"... (soprattutto perche' ci si convince di esser riusciti trovarla e non si riesce ad accettare che sia solo una necessita' che, nei piu' deboli, va soddisfatta, pena l'"emotivita' a pezzi".

Se non credi alle mie parole credi a questo estratto "autorevole":
« L'antroposofia* è una via della conoscenza che vorrebbe** condurre lo spirituale che è nell'uomo allo spirituale che è nell'universo. Sorge nell'uomo come una necessità del cuore, della vita del sentimento, e può essere pienamente giustificata se soddisfa questo bisogno interiore. »
Il tutto maturato in un contesto specificamente deduttivo, quindi basandosi sulla ragione, prevalentemente, pescando tra le varie discipline-dottrine-scienze razionali (psicologia, chimica, sociologia, etc...) in cerca di codificare l'incodificabile, condizione che per condizionamento si ritiene non veritiera e quindi del tutto alla portata di umano... ma solo per necessita'! Ovvero per il bisogno innato di controllo della propria esistenza/sorte/destino.

In altre parole, ti inventi un cristo e te lo tieni buono... li', pronto all'uso.



NOTE:
*) Mi pare di capire che e' la corrente a cui fai piu' riferimento, usando cristo come "addensante" dottrinale... come collante per appiccicare cocci di oggetti frantumati dai secoli, e presi qua e la', pretendendo di ricostruire un originale che neanche esiste.
**)Il condizionale non e' messo li a caso. Ecco perche' parlo di ipocrisia, se in precedenza non si fosse capito.



L'estratto non e' mio, indovina di chi e'?


mc

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=42&topic_id=7424&post_id=259157