Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  mc il 5/8/2014 13:30:52
Citazione:
Parte maggioritaria ma, siccome è inconscia non ne teniamo conto.
Non ci è utile se non possiamo illuminarla con la fioca luce della ragione.
Non parlo di te, ovviamente tu non fai parte di queste categorie di persone...


Capisco il sarcasmo. Non mi disturba, tranquillo

Su questo bisognerebbe aprire un nuovo capitolo:
La parte incoscia e' quella maggioritaria. Concordo.
Naturalmente non concordo sul fatto di non tenerne conto!

Per quanto mi riguarda, amo riconoscere all'inconscio parte rilevante dell'emotivita' di un individuo. Imputo ad esso l'indebolimento della lucidita' mentale umana, ma rappresenta anche la vera sorgente di tutta la conoscienza dell'individuo stesso.

Nel momento in cui riconosci una emozione, diventa parte del tuo conscio.
Si puo' essere razionali ed emotivi. Il rapporto tra le due entita' (razionalita' e emotivita') indichera' lo stato di lucidita' del singolo.

Inoltre, l'analisi razionale delle emozioni non toglie nessuna spiritualita' al proprio esistere, anzi ne aumenta le potenzialita' (se hai seguito il discorso dell'emotivita' che risiederebbe nel subconscio, che se venisse analizzato razionalmente - cioe' consciamente - incrementerebbe il proprio bagaglio informativo autoalimentandolo con nuove sorgenti di spunto).


Piccola puntualizzazione:
Le emozioni non hanno origine extraterrestri o sovraumane, e sono, essenzialmente neutre (dal punto di vista spirituale). Offrono ricordi/informazioni che poi vengono messi/e in relazione tra di loro tramite la razionalita' conscia.
L'inconscio non ha struttura, il conscio ne ha una imperniata sulla ragione (logica, meglio?).

L'incoerenza sta nel non distinguere l'emotivita' dalla razionalita'.

L'atto di fede e' incoerente perche' richiama vincoli che non riusciamo a spiegarci ma che per qualche "ragione" diventano immutabili nel corso del tempo. E' solo grazie alla razionalita' che e' possibile scorgere motivazioni emotive, verificarle, classificarle e portarle alla propria attenzione conscia il quale le strutturera' in un disegno piu' ampio.

E' il cammino inverso di chi crede a priori quello di chi deduce le proprie "verita'".. Massimo ci ha perso degli anni a scriverci su ... (discussioni sulla mentalita' deduttiva e quella induttiva).

mc

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