Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  incredulo il 7/8/2014 21:42:31
Citazione:

Mrexani ha scritto:
Scusate per l’incursione.

Che la negazione sia un utile possibilità della logica è certo, è altresì una legge della logica il fatto che si possa negare esclusivamente un’affermazione. Quale natura debba avere questa affermazione, è un fatto che deve essere comune e definito, sia a chi afferma sia a chi nega. La funzione della negazione è quella d’indicare/rimandare a una affermazione diversa o più consona, anch’ essa da definire sia dal affermatore sia dal negatore.

Abbiamo, quindi il dovere di sforzarci, per non cadere nel pericolo sempre presente , dei razionalismi o degli spiritualismi (due facce della stessa moneta di cartone) e rimanere aggrappati alla razionalità e/o alla spiritualità (due facce della stessa moneta d’oro). Questo per non vedere pedanti dispute tra il braccio destro e quello sinistro, che si sa quale è il risultato designato di questa battaglia, la perdita della testa. Sola e persa in mezzo al lontano nulla o sola e persa in mezzo al lontano dio.

Non potendo bere direttamente alla fonte a causa della nostra situazione di ignoranza umana, bisogna preparare un bel bicchiere ( razionalità) e non uno scolapasta (razionalismo, spiritualista) e riconoscere l’acqua buona (spiritualità) e non il veleno (spiritualismo, razionalista).


Partirei dalla fine, una buona fine per separare il grano dal loglio nell'analisi logica della mente che cerca.

Ma lasciami dire che l'inizio è disastroso.

La negazione non è solo un'utile possibilità ma è molto di più nell'analisi logica, così come il fatto non vero che si possa negare solo un affermazione, quando si può negare anche una negazione facendola diventare un'affermazione.

Logica e matematica vanno a braccetto e anche in matematica due segni meno diventano un più.

Apprezzo comunque il tentativo di impostazione logica, mi sembra che voglia dividere, (perchè è questo che fa la logica, divide e separa) e separare le correnti di pensiero, ovvero i vari -ismi con la realtà alla quale gli -ismi si ispirano.

Un modo sano di procedere per evitare di cadere nel ragionamento di parte che ogni -ismo richiede e alle conclusioni, sempre di parte che ogni -ismo ha già preconfezionato.

Ottimo


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