Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  invisibile il 27/8/2014 9:11:38
mc

Ho capito che c'è la possibilità che io sia stato parzialmente in errore nel valutare il tuo comportamento in questa discussione.

Per ora non mi addentro in spiegazioni esaustive, sia perché devo lavorare sia perché il tuo comportamento, se la mia nuova ipotesi è giusta, fa parte del post sulla mente che potrei scrivere, perché molto caratteristico del modo di funzionare della stessa.
Per ora mi limito a descrivere i tratti generali perché li considero utili alla risoluzione di questo conflitto..

C'è la possibilità che tu veramente non capisca il punto del mio ESERCIZIO (non lo chiamo più gioco perché per un razionalista potrebbe avere delle ripercussioni molto serie, ma molto benefiche) e che tu non stia facendo il furbetto consapevolmente.

In questo caso sei solo totalmente succube dell'illusione su te stesso che pone la tua mente al di sopra di ogni altra pare di te.
Mettere la mente al comando di sè è come mettere il bacarozzo a pilotare una astronave e questi significa, ovviamente, che non è minimamente in grado di gestire tale compito.
La mente "risolve" questa assurdità nel solo modo che conosce: mentendo, inventando, creando illusioni a catena di modo che le seconde giustifichino le prime e, così facendo, costruisce una struttura che appare solida. Ma se si indaga onestamente, se si risale all'origine delle menzogne, si scopre che tutto è basato sulla falsità.

Per cui c'è la possibilità che tu menta a noi non intenzionalmente e che questo mentire sistematico sia solo il "riflesso" della struttura falsa che ti domina.
In questo caso tu credi veramente (credenza) a quello che dici, anche se totalmente irrazionale, perché, avendo dato il comando di te stesso alla tua mente, credi in lei e non sei consapevole che mente costantemente.
Menti a te stesso e il mentire a noi ne è solo una conseguenza.

Veniamo al problema attuale, quello che tu non riesci a capire.

Citazione:

Mi sono permesso di boldare la parte che hai omesso ricitandoti in seguito.... Dove appunto si chiedeva di "dimostrare che hanno appena pensato ad una cosa".

Appunto. Non "pensare" genericamente, pensare ad una cosa precisa, un gatto, Dio, la patata...

Citazione:
Qualcuno mi può spiegare il passaggio da "dimostrare un pensiero" a "dimostrare il pensiero veritiero" come è avvenuto?
È una magia o un annaspamento?

Ne l'una ne l'altro e non c'è stato nessun "passaggio".

E' sempre stato così, perché l'esercizio era "PENSA AD UNA COSA", non "PENSA".

In questo modo si dimostra l'impossibilità di verificare COSA una persona pensa, non CHE HA PENSATO nel senso generico, nel senso dell'atto di pensare.

Quindi sembra proprio che tu non abbia capito il punto.

Citazione:

Ma poi che cazzo vuole dire che un pensiero non è vero?

Nessuno ha affermato che il pensiero di Suspiria non fosse vero, ma solo che c'è questa possibilità.
Ma non il pensiero nel senso di pensare e basta, il pensiero del suo letto.

Suspiria, io, te e nessun essere umano, può dinostrare di aver pensato ad una determinata cosa.

Questo significa, razionalmente, che è indimostrabile.

Ma siccome lei è convinta al 100% di averlo fatto, e siccome questo non è dimostrabile, si tratta di credenza cosi come il mio credere in Dio.

Perché sono convinto al 100% di averlo trovato, di averci parlato e che lui ha parlato a me, ma non posso dimostrarlo a nessuno.

Sono i limiti della mente che impediscono queste dimostrazioni.

La credenza razionalista a questo punto crolla, perché il paradigma che vuole che una cosa per essere considerata vera, reale, debba poter essere dimostrata e replicata sempre e ovunque, si dimostra dogmatico e molto debole, perché nessuno può nemmeno dimostrare che i propri pensieri siano quelli che dichiara di avere, nonostante sia comunemente accettato che se io dico "ho pensato a mia madre", gli altri, mediamente, lo prendono per buono.
Per cui si tratta di credenza ed il tuo identificare te stesso con la tua mente, anche.

Perché tu non puoi dimostrarci di essere la tua mente e per cui si tratta di credenza, così come io non posso dimostrarti che sei un Anima.

Ma allo stesso modo in cui tu sei sicuro al 100% di aver pensato "Invisibile è un idiota" io sono sicuro al 100% che tu SEI la "tua" Anima e non la tua mente, perché, deduzione logica e razionale, sei anche tu un essere umano come me e io so che non sono la mia mente.

Ne sono sicuro al 100%.

PS
La cosa notevole (e qui tenete le vostre menti ben salde che c'è il rischio di fare tilt per chi si identifica con la propria mente) è che, rimanendo nel pardigma razionalista scientifico, io non posso dimostrare nemmeno a me stesso che ieri ho pensato alla patata.
Perché quel pensiero è stato fatto dal "me che ero ieri", in una situazione spazio-temporale che è impossibile per me da replicare e per cui sia "l'ambiente" sia il soggetto della verifica (anche io sono diverso da ieri a causa del divenire universale), non possono esistere più.
Per l'eternità.

A me rimane solo il ricordo di aver pensato alla patata, ma non posso in nessun modo dimostrare nemmeno a me stesso di averla pensata, per cui anche questa è una credenza (secondo il paradigma razionalista scientifico ovviamente).

Buona fortuna ragazzi

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