Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  mc il 21/10/2014 14:30:20
Ateismo... lo dici come se ci fosse da vergognarsene. .
... c'e' chi direbbe agnostico, perche' non voglio sostenere che dio non esista per certo e non mi interessa dimostrarlo, come non mi interessa dimostrare altre teorie... se impossibilitato (come secondo me siamo noi umani tutti).
E comunque, se anche volessi prenderla in considerazione lo farei come "semplice" teoria che non puo' essere altro senza riscontri oggettivi.

Ma non e' importante, alla fine, no?

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Quindi?
Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Umani con una fervida immaginazione. Questo e' un fatto.
Siamo animali, di un pianetucolo sperduto, di una galassia sperduta, di un universo sperduto, ma con una immensa immaginazione. Questo e' un altro fatto.

Non siamo in grado di comunicare tra di noi e pretendiamo di sentire, comunicare con l'universo? E' plausibile? ... perche' grazie alla nostra immaginazione diventiamo parte fondamentale di questo esistenza...

Non siamo in grado di leggere l'attualita' sociale che ci compete, pero' ci sentiamo in grado di leggere alla perfezione il contesto sociale di civilta' antiche di cui si sa pochissimo in partenza, ancora molto meno di quello che sappiamo della nostra civilta' e per cui, nonostante la contemporaneita', non conosciamo tutto. E' plausibile?

Non siamo in grado di spiegare la vita, ma siamo in grado di parlare di creatori di vita.

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Tutti questi retaggi sono iniziati da paure e domande esistenziali o abbiamo prove certe che tutto sia iniziato da consapevolezze umanamente verificabili?
Perche' e' tutto qui il punto:
la divinita' e' la stessa intuizione becera di un insulso animale di un insulso pianeta che non sa un cazzo di nulla di niente...
Questa intuizione non e' confermata nella storia e' solo reiterata "semplicemente".
E' confermata nella stessa credulita' del primo essere intuitivo che ne ha ipotizzato l'esistenza. Tutto dipende da cio'. Non e' cambiato nulla nel corso dei secoli che sia andato oltre questa "semplice" fiducia intuitiva.
Ecco perche' quando qualcuno che crede nella divinita' dice a me che sono deviato dalla cultura imperante mi viene da ridere! E' semplicemente ridicola una posizione del genere intrapresa da uno che crede e vive in tale "semplice" fiducia.

Siamo abituati a dargli "peso" per convenzione e per indottrinamento.
Senza questo, sarebbe quella che e' una teoria :
affascinante per un Cromagnon, ma patetica per un Sapiens-Sapiens.


Dov'e' la mancanza di spiritualita' in questo?
Dove' lo sterile materialismo e lo scientismo in questo?
Avere dei dubbi sulla divinita' e' sinonimo di ignoranza? O di aridita'?
No, perche' e' questa la domanda, da cento milioni di dollari.

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Cosa ho studiato per affermare cio'?
I credenti.

mc

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