Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  incredulo il 22/10/2014 21:17:38
Citazione:

mc ha scritto:
IL FORUM E' PRECLUSO:
IO CONTINUERO' A POSTARE IL SOTTOSTANTE POST ALL'INFINITO, FINCHE' NON SOPRAGGIUNGA UNA SOSPENSIONE (RICHIEDIBILE ALLA REDAZIONE) e FINCHE' VEDRO' LE PORCHERIE DELL'UTENTE INVISIBILE RIVOLGERSI A ME IN QUESTI TERMINI NON POTRO' E VORRO' SMETTERE...

MI DISPIACE PER IL DISGUIDO: DENUNCIATEMI

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No, ti sbagli, e' perche' sei un coglione e ti comporti da coglione.
Hai passato centinaia di post prima di capire di cosa parlassi, perche' eri distratto dalla tua misera immaginazione paranoide.
Avresti capito che non ho nessun costrutto basato su dogmi se solo fossi poco piu' sveglio di un'ameba, e che l'unico dogma di cui si discute e' la divinita'. Non ne e' emerso alcun altro. Il tuo fottuto dio puo' esistere, teoricamente. Ma questa teoria e' una TEORIA. Sai cosa vuol dire teoria?
Anche il mio punto di vista e' solo una teoria e tale puo' rimanere perche' non e' un dogma e non lo e' perche' non si impossessa della mia esistenza e perche' non e' alla base di essa.
Prova tu a trattare la divinita' come semplice teoria, magari cosi' capisci cosa voglia dire averne uno di dogma, invece che accettarlo perche' e' cosi' che ci hanno insegnato... forse e' la volta buona che smetti di renderti ridicolo parlando del mio "dogma". Ecco perche' sono incarognito.
Tutto intento a spiegarti perche' non fossi d'accordo con te, povero sfigato, ma non cercando tra le incoerenze macroscopiche delle tue opinioni, bensi' nella MIA malafede ... o nello svolgimento delle mie funzioni di "agente infiltrato del banda del gatto"... o in chissa' che cos'altro: chi e' che difende il proprio costrutto mentale???? ... ecco perche' sono incarognito.
Perche', altre utenze si rivolgono a me parlando di cio' che credi tu io stia dicendo, nullita' che non sei altro, perche' spammi all'infinito le tue minchiate, senza sosta, e senza vergogna, ne' amor proprio. In maniera estenuante e lasci solo quella merda in giro, impossibilitando le utenze a seguire un fottuto ragionamento che non sia filtrato da quella inutile (secondo le teorie che spegnere la mente eleva allo "stocazzo") appendice cerebrale che ti ritrovi. Ecco perche' sono incazzato.

Ora pure sul perche' sarei incazzato hai scritto minchiate ... Prima o poi le finirai e, per esclusione non per altro, inizierai a scrivere cose intelligenti... (e nevichera' ad agosto).

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Purtroppo per tutti, ho deciso di sacrificarmi e continuero' a sottolineare questo comportamento insulso con i mezzi a disposizione. Cosi' da contrastare l'idiota alfa e tutti i suoi emuli qualora qualcuno decidesse di intraprendere l'esistenza scrotale del Nostro.

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mc



Hai vinto mc.

Ciao a tutti è stato un piacere dialogare con tutti voi.

The Mountain from TSO Photography on Vimeo.





IL BURRONE (STORIA ZEN)

Un monaco si lamentò con il suo maestro perché non riusciva a raggiungere il satori.
"La colpa è tua" gli rispose il maestro.
"In che cosa sbaglio? Che cosa mi manca?" domandò l'allievo.
"Vieni con me, e te lo mostrerò."
Il maestro chiamò un altro discepolo, che era cieco, e tutt'e tre si recarono sulla montagna, in un punto in cui uno stretto tronco era stato gettato su un burrone.
"Attraversa!" disse il maestro al primo monaco.
Il poveretto guardò il fondo del burrone, il debole tronco e rispose: "Non posso: ho paura".
Allora il maestro si rivolse al discepolo cieco e gli diede lo stesso ordine.
Il monaco attraversò senza esitare il burrone.
"Hai capito?" domandò il maestro al primo monaco.

Commento: È sempre la paura il sentimento che si oppone al nostro risveglio: la paura di essere autonomi, la paura dell'ignoto, la paura di perdere il proprio ego, la paura della responsabilità.

Eppure, per colmare il divario, per raggiungere l'altra riva, è necessario affrontare l'abisso; e questo non può essere fatto se non si eliminano i mille timori che ci accompagnano nell'attraversamento.

Il coraggio è indispensabile sulla Via della liberazione, come, d'altronde, in tutte le imprese fondamentali della vita.

Come recitano dei versi di Wu-men, si tratta di "Camminare sul filo d'una lama, correre sulla cresta del ghiaccio, non preoccuparsi della scala, lasciare il sostegno sul precipizio."

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