Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  invisibile il 31/10/2014 11:32:06
Citazione:

mc ha scritto:
Gli italiani i piu' ignoranti...

Che palo che hai preso, incredulo!


Vediamo se sai fare 1 + 1 ...

mc


Citazione:
Tutto questo dimostra anche, che lui crede di poter permettersi di usare mezzi illeciti e scorretti come più gli aggrada, perché il suo stesso comportamento per lui non ha nessuna rilevanza, per lui il suo comportamento non è in discussione, a prescindere, perché lui è qui per compiere una sua missione. Lui è in guerra.

Per lui le parole (almeno in questa discussione) sono solo della armi e in quanto tali non hanno nessun bisogno di essere razionali, logiche o aderenti alla realtà.
Per lui la realtà non ha nessuna importanza ed in quanto armi usa le parole a seconda del bisogno e dell'occasione, senza preoccuparsi se queste abbiano senso reale o meno.

...

Se mente spudoratamente, se contraddice se stesso, se scrive cose totalmente irrazionali (tipo "oggettivamente inoppugnabile" e "secondo me" nella stessa frase), se insulta e denigra gratuitamente altre persone, lui si sente in diritto di farlo, perché crede, nel suo delirio malato, di essere in guerra, di essere in missione per un ideale e crede di avere il diritto, essendo nel giusto a prescindere (che è una convinzione peculiare dei dogmatici) di poterlo imporlo agli altri.


Piccolo compendio all'analisi precedente.

Non solo le sue parole per lui sono mere armi, per cui non hanno nessun bisogno di essere attinenti alla realtà, anche quelle degli altri le considera tali (perché nel delirio che lo possiede crede di essere in guerra).
Lui crede che anche gli altri siano in malafede (proiezione inconscia), o almeno lo sospetta fortemente (in trincea non si ha una visuale reale del mondo e degli altri), lui crede che anche gli altri siano in guerra (un modo inconscio di autogiustificare la propria follia tipico di questi stati allucinati mentali), e per cui a lui non interessa minimamente confermare se magari qualcosa che ha detto il suo "nemico" sia giusta o sbagliata, perché per lui equivale ad una semplice cannonata e non ad una discussione tra persone adulte e, ragionevolmente dentro il manicomio mentale un cui vive (il direttore ha sempre ragione cit.), lui reagisce a seconda della situazione. A volte cannoneggia anche lui in risposta all'attacco che crede di subire, a volte si sposta per cercare di attaccare da un altro punto che crede più vantaggioso per lui, a volte scappa.

Ritirata soldati!

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