Citazione:
mc ha scritto:
Cos'è per me la tradizione?
Parlandone come concetto...
Innanzitutto è relatività. È strettamente legata alla appartenenza temporale.
Anacronistica, non è un insulto: coglie l'aspetto relativo di determinate abitudini sociali-politico-filosofiche.
È corruttibile in base alle più disparate esigenze.
Non è solo evoluzione. È staticità. Staticità su standards diversi.
È ripetitività, abitudine. È quanto basta per determinare chiusura mentale.
Ciò di cui parli sono i
tradizionalismi, e non la tradizione e tra i due concetti c'è una differenza abissale.
Un po' come dire che sei stufo di mangiare tacchino a Natale e agnello a Pasqua, ma questi non sono altro che riti accessori; con il Natale e la Pasqua (che rappresentano la Tradizione), il tacchino e l'agnello (i tradizionalismi) non hanno niente a che fare! (per Guenon siamo ancora ben lontani dalla vera essenza, ma un passo alla volta è meglio)
Lo spirito essenziale e tradizionale del Natale è "decorato" dai tradizionalismi, ma è tutt'altra cosa. Se qui e oggi il tacchino "
coglie l'aspetto relativo di determinate abitudini sociali-politico-filosofiche", domani e/o da un'altra parte ci sarà la polenta col merluzzo, ciò non intacca minimamente la ricorrenza della nascita del Redentore né in qualità né in profondità, ma solo "
è ripetitività, abitudine."
Oggi si assiste alla contraffazione delle tradizioni, legando una Tradizione Sacra (il Natale) a eventi profani o, ancora peggio, meramente economici: luci, regali, centri commerciali. Se è questa la tradizione che ti dà fastidio, mi trovi più che d'accordo!
Separare ciò che è tradizionale nell'essenza da ciò che è tradizionale nella forma è necessario, se si vuole parlare di Tradizione.
Citazione:
mc ha scritto:
Tutte le tradizioni sono il tentativo di regolamentare la rappresentazione dell'uomo in relazione alla propria visione di ciò che era la rappresentazione dell'uomo, il suo modo di agire e di pensare, e relativa a quella visione contemporanea, cioè antica.
Quindi, secondo te, il pensiero moderno di oggi sarà tradizionale domani, ma ciò non è affatto vero. La Tradizione si appoggia su ben altre basi del volubile ed effimero pensiero contemporaneo e non è affatto antica, essa è eternamente vera. L'esposizione della stessa può essere antica.
Non pensare alla Tradizione come ai gonnelloni neri ed ai cappelli a tricorno, questi sono mode passate, folklore camuffato da Tradizione, che può piacere o meno ma non riguarda affatto la Tradizione.
Citazione:
mc ha scritto:
Il mio discorso verte sulla necessitá di discernere all'interno delle tradizioni le utilità e per tralasciare, innanzitutto quelle pericolose, e poi in maniera quelle inutili.
I tradizionalismi sono utili o dannosi, eleganti o ridicoli, pericolosi o innocui; la Tradizione è invece un'opportunità neutrale e reale, punto. Ciascuno la fa propria e solo allora si rivela nel particolarismo della realizzazione.
La meditazione, per esempio, è una Tradizione; lo sciamanesimo, lo yoga e il training autogeno sono invece dei tradizionalismi. Qualcuno è più elaborato di altri, qualcuno più efficace, qualcuno più orientato verso un estremo e qualcuno più verso l'altro, ma di per sé la meditazione non è né pericolosa né inutile. Lo sciamanesimo può essere pericoloso ed il trainig autogeno inutile, ma anche qui, è il singolo che applica la disciplina a renderlo tale.
Citazione:
mc ha scritto:
Sembrerebbe tutto lineare, e logico, ma con i dogmi iniziano i problemi, perchè ostacolano il discernimento razionale o, meglio, se a qualcuno fa venire i brividi, vantaggioso per la specie... (Non solo per alcuni).
I dogmi legati alle tradizioni, potrebbero non essere dogmi per salvaguardare la corretta visione, ma anche per imporre quella corrotta.
Prendiamo la Religione: ogni popolo, in ogni tempo ed ogni dove ha impostato una religione basata su una cosmologia (più o meno) propria; ebbene, parlare di ciascuna di queste religioni è ancora parlare di tradizionalismi; concetti, giustamente, legati ad un tempo e un luogo: statici, appunto. Una delle massime del Taoismo è: "Onorate la Religione, diffidate dalle religioni". La Religione è un termine necessariamente generico poiché il tentativo di ingabbiarlo in una dottrina ne sminuisce la perfezione. La Tradizione non ha nessun dogma, ha -perdonami la saccenza- la Verità implicita. La "corretta visione" non è data a nessuno, e se mai lo è stata si è ora perduta: ciascuno la cerca percorrendo la propria via che esula dal "discernimento razionale".
Giustamente i dogmi potrebbero imporre una visione corrotta della Tradizione, ma si applicano ai tradizionalismi, alle discipline che si ispirano alla Tradizione.
Per evitare di rincorrerci sul detto e non-detto, prendiamo la teoria dello Yin e dello Yang, che in qualche modo si può prendere ad esempio di "Tradizione" vera e propria.
I principi che lo regolano sono semplici e rigidi e chiunque ne abbia approfondito i contenuti non può che confermarne la validità (non mi metto qui a fare una conferenza su questo, ma se serve sono pronto). Di per sé non è altro che un modo di spiegare le cose, l'infinitamente grande come l'infinitamente piccolo, mentre le applicazioni di tale teoria esse si sono dottrine, dogmi e particolarismi che possono avere una relazione con il "qui e ora" che invece la Teoria nella sua semplicità non ha.
Il successo nell'applicare la Teoria alla pratica l'ha confermata ed arricchita, ed ciò che la rende Tradizione, a dispetto di ciò che in modo effimero segue la moda, tramandandosi nei millenni inalterata perché vera.
Guenon scuoterebbe la testa a leggere quanto scritto sopra, poiché a parer suo ad oggi nessuna Vera Tradizione sarebbe sopravvissuta, ma tu non andarglielo a dire...
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