Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  zeppelin il 3/11/2014 21:23:55
Citazione:

mc ha scritto:
Cos'è per me la tradizione?
Parlandone come concetto...
Innanzitutto è relatività. È strettamente legata alla appartenenza temporale.
Anacronistica, non è un insulto: coglie l'aspetto relativo di determinate abitudini sociali-politico-filosofiche.
È corruttibile in base alle più disparate esigenze.
Non è solo evoluzione. È staticità. Staticità su standards diversi.
È ripetitività, abitudine. È quanto basta per determinare chiusura mentale.


Ciò di cui parli sono i tradizionalismi, e non la tradizione e tra i due concetti c'è una differenza abissale.
Un po' come dire che sei stufo di mangiare tacchino a Natale e agnello a Pasqua, ma questi non sono altro che riti accessori; con il Natale e la Pasqua (che rappresentano la Tradizione), il tacchino e l'agnello (i tradizionalismi) non hanno niente a che fare! (per Guenon siamo ancora ben lontani dalla vera essenza, ma un passo alla volta è meglio)
Lo spirito essenziale e tradizionale del Natale è "decorato" dai tradizionalismi, ma è tutt'altra cosa. Se qui e oggi il tacchino "coglie l'aspetto relativo di determinate abitudini sociali-politico-filosofiche", domani e/o da un'altra parte ci sarà la polenta col merluzzo, ciò non intacca minimamente la ricorrenza della nascita del Redentore né in qualità né in profondità, ma solo "è ripetitività, abitudine."
Oggi si assiste alla contraffazione delle tradizioni, legando una Tradizione Sacra (il Natale) a eventi profani o, ancora peggio, meramente economici: luci, regali, centri commerciali. Se è questa la tradizione che ti dà fastidio, mi trovi più che d'accordo!
Separare ciò che è tradizionale nell'essenza da ciò che è tradizionale nella forma è necessario, se si vuole parlare di Tradizione.

Citazione:

mc ha scritto:
Tutte le tradizioni sono il tentativo di regolamentare la rappresentazione dell'uomo in relazione alla propria visione di ciò che era la rappresentazione dell'uomo, il suo modo di agire e di pensare, e relativa a quella visione contemporanea, cioè antica.


Quindi, secondo te, il pensiero moderno di oggi sarà tradizionale domani, ma ciò non è affatto vero. La Tradizione si appoggia su ben altre basi del volubile ed effimero pensiero contemporaneo e non è affatto antica, essa è eternamente vera. L'esposizione della stessa può essere antica.
Non pensare alla Tradizione come ai gonnelloni neri ed ai cappelli a tricorno, questi sono mode passate, folklore camuffato da Tradizione, che può piacere o meno ma non riguarda affatto la Tradizione.


Citazione:

mc ha scritto:
Il mio discorso verte sulla necessitá di discernere all'interno delle tradizioni le utilità e per tralasciare, innanzitutto quelle pericolose, e poi in maniera quelle inutili.


I tradizionalismi sono utili o dannosi, eleganti o ridicoli, pericolosi o innocui; la Tradizione è invece un'opportunità neutrale e reale, punto. Ciascuno la fa propria e solo allora si rivela nel particolarismo della realizzazione.
La meditazione, per esempio, è una Tradizione; lo sciamanesimo, lo yoga e il training autogeno sono invece dei tradizionalismi. Qualcuno è più elaborato di altri, qualcuno più efficace, qualcuno più orientato verso un estremo e qualcuno più verso l'altro, ma di per sé la meditazione non è né pericolosa né inutile. Lo sciamanesimo può essere pericoloso ed il trainig autogeno inutile, ma anche qui, è il singolo che applica la disciplina a renderlo tale.


Citazione:

mc ha scritto:
Sembrerebbe tutto lineare, e logico, ma con i dogmi iniziano i problemi, perchè ostacolano il discernimento razionale o, meglio, se a qualcuno fa venire i brividi, vantaggioso per la specie... (Non solo per alcuni).

I dogmi legati alle tradizioni, potrebbero non essere dogmi per salvaguardare la corretta visione, ma anche per imporre quella corrotta.


Prendiamo la Religione: ogni popolo, in ogni tempo ed ogni dove ha impostato una religione basata su una cosmologia (più o meno) propria; ebbene, parlare di ciascuna di queste religioni è ancora parlare di tradizionalismi; concetti, giustamente, legati ad un tempo e un luogo: statici, appunto. Una delle massime del Taoismo è: "Onorate la Religione, diffidate dalle religioni". La Religione è un termine necessariamente generico poiché il tentativo di ingabbiarlo in una dottrina ne sminuisce la perfezione. La Tradizione non ha nessun dogma, ha -perdonami la saccenza- la Verità implicita. La "corretta visione" non è data a nessuno, e se mai lo è stata si è ora perduta: ciascuno la cerca percorrendo la propria via che esula dal "discernimento razionale".

Giustamente i dogmi potrebbero imporre una visione corrotta della Tradizione, ma si applicano ai tradizionalismi, alle discipline che si ispirano alla Tradizione.

Per evitare di rincorrerci sul detto e non-detto, prendiamo la teoria dello Yin e dello Yang, che in qualche modo si può prendere ad esempio di "Tradizione" vera e propria.
I principi che lo regolano sono semplici e rigidi e chiunque ne abbia approfondito i contenuti non può che confermarne la validità (non mi metto qui a fare una conferenza su questo, ma se serve sono pronto). Di per sé non è altro che un modo di spiegare le cose, l'infinitamente grande come l'infinitamente piccolo, mentre le applicazioni di tale teoria esse si sono dottrine, dogmi e particolarismi che possono avere una relazione con il "qui e ora" che invece la Teoria nella sua semplicità non ha.
Il successo nell'applicare la Teoria alla pratica l'ha confermata ed arricchita, ed ciò che la rende Tradizione, a dispetto di ciò che in modo effimero segue la moda, tramandandosi nei millenni inalterata perché vera.

Guenon scuoterebbe la testa a leggere quanto scritto sopra, poiché a parer suo ad oggi nessuna Vera Tradizione sarebbe sopravvissuta, ma tu non andarglielo a dire...

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