Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  alroc il 18/12/2014 20:08:43
Citazione:

incredulo ha scritto:
@alroc

Citazione:
La mente da sola è quindi orientabile e manipolabile, la coscianza no.
La coscienza va oltre la mente collettiva, non è influenzabile, essa è come un diamante, la cui forza risiede nel fatto che non separa nulla, non giudica, non divide, non è duale.
La mente è duale.
La coscienza no.


Tra la tua visione e quella della Tradizione non c'è nessuna differenza.

La differenza sta nell'uso dei termini.

La mente egoica è duale, vive nello spazio-tempo, nel mondo materiale anche nella tua visione, esattamente come nella visione tradizionale.

L'Osservatore silenzioso, ovvero la scintilla divina che vive in noi, quel noi fatto a immagine e somiglianza di Dio, quel Dio in noi della tradizione induista, tu lo definisci "coscienza".

Il termine che usi però lascia spazio ad interpretazioni realativistiche, perchè ognuno di noi è convinto di essere in contatto con la sua coscienza, anche se in realtà è in contatto con la sua mente illusoria.

Per questo è importante prendere consapevolezza dell'Osservatore silenzioso in noi, ovvero il divino presente in "noi", quello che non giudica gli avvenimenti esteriori ad esso, quello che così facendo si differenzia dalla illusoria mente egoica e duale.

E' l'Osservatore silenzioso colui che sprime con pienezza l'IO SONO della Tradizione...quello che per te è:

Citazione:
Per me la realtà è la coscienza, cioè nella capacità che ha ogni essere umano di concepire se stesso come entità esistente.


Non mi sembra che ci siano tutte queste differenze di visione.

Ma del resto ne avevamo già parlato molto all'inizio del 3ad, delle idee di Malanga, di come egli avesse attinto a piene mani dalla Tradizione per la costruzione del suo Sistema di realtà.

Il punto principale che differenzia la Tradizione dalla modernità è solo ed esclusivamente quello della esistenza della divinità.

Per te e per la New Age, noi uomini siamo Dio, l'uomo non ha più bisogno di Dio, si è emancipato, Dio è solo un retaggio anacronistico, per la Tradizione invece, Dio è la causa prima da cui tutto discende, ovvero Dio è l'unica realtà esistente.

Anche il tuo concetto di Amore come unica realtà esistente, non si differenzia dalla Tradizione.

Dio e Amore coincidono nella Tradizione.

Se non accettiamo l'idea di Dio, di ESSERE Superiore all'ESSERE umano, difficilmente capiremo chi siamo veramente e finiremo per crederci noi stessi Dio.

Capire che esiste la divinità, significa capire che esiste anche l'Uomo ad essa subordinato e che entrambe le componenti uomo-divino sono presenti in noi.

Gesù Cristo rappresenta perfettamente questa dualità uomo-divino essendo Dio che si è fatto uomo, rappresenta l'indivi-duo completo, nella sua totalità nella pienezza dell'IO SONO, ovvero quello che per te è la nostra coscienza di esistere, quello che per te è l'unica realtà.

Prima che Abramo fosse nato, io sono" (Giov. 8:58)

Non volere riconoscere l'esistenza di un ESSERE, una maniera di ESSERE superiore all'uomo, per ESSERE non si intende un uomo ma uno dei molteplici stati possibili dell'ESSERE di cui l'uomo è solo una delle possibilità, non volerlo riconoscere dicevo, mette automaticamente la nostra consapevolezza al gradino più alto della scala di valori, dell'esistente e ci riteniamo Dio noi stessi.

Stiamo parlando della religione della "nuova era", quella sconosciuta alla masse nella sua vera ESSENZA Spirituale, la religione luciferina.

Li puoi mettere tutti assieme i "nuovi" guru della "nuova" era di ammmmmmore cosmico, dicono tutti le stesse cose in maniera diversa.

Il punto che li accomuna tutti è sempre quello: "Noi siamo Dio"


Incredulo,
con te abbiamo sviscerato l'argomento.

L'idea di un ESSERE SUPERIORE è espressione di un'era dell'umanità in cui l'uomo aveva la necessità di sentirsi "protetto" da chi era il detentore delle "verità".

Se mi paragoni alla new age vuol dire che non vedi chi sono.

Gli "spiegoni" fantascientifici di ipotetici nuovi guru spaziali sono spazzatura. Tutto ciò che affermo è frutto di stati dell'essere associati a studi che durano dal 2009, prima ero dormiente.

La vita mi dà le risposte, non le favole religiose (qualunque esse siano).

La negazione di un essere superiore non è un'affermazione luciferina, è un'affermazione non duale. Perché se davvero vogliamo avvicinarci al concetto di dio, dobbiamo prima di tutto superare il dualismo implicito con cui sono costruiti i nostri pensieri e i nostri giudizi.

Capire dio, per me significa cominciare a capirlo com'è veramente e il dio delle religioni è per necessità e utilità politica un dio duale. Il dualismo delle divinità ufficiali è palese (bene/male), chi non lo crede superiore è luciferino, chi crede addirittura di esserlo è pazzo o egoico.

Ti assicuro che provo difficoltà nell'affermare che sono dio, ma se voglio capirlo davvero, devo essere unitaria nel mio pensiero e non dividere il concetto su chi sono da quello su chi mi ha creato.

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