Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  zeppelin il 22/12/2014 13:29:06
L'ultima serie dei suoi scritti, Genesi, Genesi II e (credo esista anche) Genesi III è una revisione anche pesante su quanto affermato prima.

Quanto ha scritto l'ho letto alcuni anni fa e sono -diciamo- andato oltre, quindi per presentare il suo pensiero devo dare una rapida scorsa ai suoi documenti ed estrarre quel che mi ricordo come significativo.

Citazione:
Da Genesi:

La Coscienza ed il libero arbitrio
Partiamo dall’alto ed analizziamo l'essenza della Coscienza, che noi abbiamo descritto come una fonte luminosa, nel nostro organigramma. La coscienza esiste da sempre perché è eterna.
Ma un giorno (simbolismo temporale che non ha senso: dovremmo dire “un istante percettivo”: N.d.A.) essa si sveglia e si accende. Prende, in quell’istante, coscienza di sè (di essere, di esistere) ma non sa come è fatta (non è conoscenza di sé). L’unico modo per sapere come è fatta sarebbe specchiarsi in uno specchio ma tale specchio ancora non esiste. E dunque la coscienza si crea uno specchio, che poi è la rappresentazione dell’universo virtuale, come lo abbiamo descritto in precedenti lavori, per guardarsi. A questo punto la coscienza decide che deve fare esperienza di sé: deve sapere oltre a vedersi dentro lo specchio, deve conoscersi, deve toccarsi, si potrebbe dire. In questo istante la coscienza emana con un suo atto di volontà, il desiderio di fare esperienza e decide di farla senza limitazioni. Il pensare questo, produce in quell’istante, l’invenzione del dualismo.
IL duale è espressione fondamentale della idea della scelta. In altre parole se decido di fare esperienza decido anche che posso scegliere la mia esperienza ed in questo contesto imparo a capire che significato ha l’idea della scelta legata alla responsabilità della scelta stessa.
Così nel dare la possibilità alla coscienza di acquisire consapevolezza gli si da anche la possibilità di volere non acquisirla. In parole povere la coscienza non crea un binario dove vieni messo e ti si dice di andare avanti ma crea un binario dove ti si colloca a metà strada e ti si dice vai… Vai avanti o indietro a tua scelta.
Questo aspetto della creazione produce un effetto singolare. In qualsiasi punto dell’universo tu sia stato collocato puoi andare sopra o sotto, a destra o a sinistra, in alto o in basso, eccetera. Ogni cosa che puoi fare avrà un segno più (+) od un segno meno (-) e tu sceglierai cosa fare.
In quell’istante nasce il libero arbitrio.
I due creatori
La coscienza è unica non duale ed eterna. Essa è, è stata, e sarà. Quello che cambia della coscienza dunque non sè e stessa ma la sua consapevolezza di essere che viene acquisita durante la sua esperienza di vita.
Tale esperienza deve essere effettuata da qualcosa che in fondo è la sua immagine virtuale. Tale immagine creata dalla coscienza stessa, è ovviamente duale. Vengono così, per forza di cose, creati due creatori, ognuno che possa scegliere cosa fare. I due creatori non possono essere né tre né uno ma solo due perché l’universo è stato creato su base
duale.
Due creatori possono scegliere due strade differenti di evoluzione ed attraverso di loro ed attraverso le loro emanazioni, la coscienza comprenderà chi è veramente e come è fatta, perché: che essa sia, che essa esista, lo ha già capito illuminandosi (atto iniziale della creazione, atto iniziale della consapevolezza del sè).
Il primo creatore e la sua stirpe
Abbiamo voluto indicare il primo creatore con la sigla C1 e lo abbiamo posto
inconsciamente ) ideicamente ed archetipicamente, alla destra dell’osservatore.
Tale primo creatore sceglie di creare a sua volta un essere perfetto attraverso il quale esso stesso possa fare esperienze. Questo essere lo identificheremo con al sigla UP (Uomo Primo).
Questo UP ha delle caratteristiche primordiali ben precise. E’ innanzitutto munito di parte animica ben collegata al proprio sé, è quasi una emanazione del suo creatore con il quale a volte si confonde.
UP dunque è stato creato subito come essere quasi perfetto dal primo cratore, è animico è perciò immortale anche nel corpo ed è la rappresentazione di Adamo nel libro della Genesi.
Si potrà notare come nella nostra ricostruzione ogni singola figura ha un suo corrispettivonei libri antichi che narrano della storia degli Dei come nella letteratura ebraica, ma anche babilonese e perché no, sanscrita.
Dobbiamo a questo punto aprire una parentesi importante per far capire come in questi libri c’è scritta la realtà delle cose. Tali testi infatti non debbono essere interpretati alla lettera come testi esclusivamente storici ma come testi in cui le storie raccontate appaiono più propriamente come miti: non leggende, non storie cronologiche di eventi accaduti in certi periodi, ma miti, cioè simboli archetipici di ciò che è, esiste ed esisterà.


http://conoscitestesso.ipself.it/files/luciano/articoli/malanga/Corrado%20Malanga%20-%20Genesi%201.pdf
http://conoscitestesso.ipself.it/files/luciano/articoli/malanga/Corrado%20Malanga%20-%20Genesi%202.pdf


Non condivido questa visione, che qui ho riportato frammentaria e limitata alla prima parte introduttiva, ma personalmente trovo interessante il suo ragionamento volto a far convergere in un disegno coerente una serie di fatti, storici, mitici e (pseudo)scientifici utilizzando, sopratutto, la geometria.

Dopo le festività attacco il Tao della Fisica!

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=42&topic_id=7424&post_id=266181