Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  alroc il 29/12/2014 9:38:28
Citazione:

mc ha scritto:
A me basta una determinata (ferma, decisa) apertura per trovare stimoli...
Si può arrivare insieme sino ad un certo punto poi diventa tutto sempre più relativo e va solo preso in considerazione.


Concordo. La cosa importante è aprire la mente su nuove prospettive stimolanti, si sperimentano nuove idee, cercando di non giudicare, semplicemente ci si mette in ascolto, si procede insieme fino a un certo punto, poi l'individualità prende il sopravvento e si innesca un meccanismo di rifiuto su certe affermazioni, ma sempre cercando di rispettare il punto di vista altrui, senza voler avere ragione a tutti i costi.

Citazione:
Gli stimoli con i "credenti"?
Con chi si presenta protendendo le mani come a tirarmi fuori dalle tenebre della mia mente non trovo nessuno stimolo perchè, bene che vada, entro nella "luce" delle sue tenebre e preferisco le mie.
È come se mi offrissero aiuto, dal fondo di un pozzo e col culo a bagno, ad entrare con loro nel pantano della felicità. Le sabbie mobili della Verità.
Un loop chiuso. Una routine insensata come senso della propria vita.


Sì, chi ha conseguito davvero certi stati dell'essere sa che è perfettamente inutile trascinare con sè altri nel tentativo di "salvarli". Ogni essere umano ha la necessità di vivere fino in fondo la propria esperienza formativa, solo così potrà acquisire un insegnamento personale e unico che avrà basi solidissime, non fondate sulla fede, ma sulla certezza di aver vissuto in prima persona il proprio cambiamento.

Citazione:


E poi ci stupiamo, e disprezziamo con il "come sia possibile che accada tutto ciò. ..?", del come stia procedendo l'umanità, incastrata in regimi esistenziali che incarnano proprio questa routine insensata. Un qualcosa dal quale sappiamo che dovremmo evadere ma che non riusciamo quasi a respingere, anche a livello subconscio, perchè riconoscibile come irrinunciabile in altri meccanismi mentali costruiti in precedenza, come appunto la divinità.
Non importa quale dio, importa che la divinità permei subconsciamente a delimitare le opportunità di scelta esistenziale ed a forzarle in una scelta irrinunciabile. Così come poi parrà impossibile avere possibilità di scelta nella vita quotidiana. Si rinuncia ad andare contro il volere della divinità per l'impossibilità di misurarsi contro qualcosa di più grosso di noi, così come si rinuncia contro le angherie politiche, per esempio, sopportandole per l'impossibilità medesima.
Roba da pecore, insomma, e pecore non siamo. Eppure quanto di ciò appena detto descrive la storia umana degli ultimi, facciamo 10?, millenni?


E' normale che in tempi di profondo cambiamento come questi ci siano delle resistenze e degli irrigidimenti su certe tematiche. Chi non è pronto a cambiare prospettiva esistenziale farà di tutto per mantenere e difendere le proprie "verità".

Uno spazio di discussione come questo è un duro banco di prova perchè ci si scontra su visuali molto diverse e non sempre si riesce a procedere con serenità.

Citazione:


P.s.: aggiungete al precedente discorso, a piacere, un "a mio avviso" e "secondo me" a caso, qua e là, per ritrovarci nella sfera delle opinioni. Astenersi Gnegnegné, please.

Pp.ss.: ferie.
Buon anno.

Ciao

mc


Già

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