Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  Ste_79 il 21/1/2015 23:50:01
Citazione:
Puoi descrivere il processo di "sentire" (sensitività)?


Riguardo al sesto senso? Ti posso dire che ho appena provato a ricordare un esempio del genere, e grossolanamente, perché non sono ancora molto abile, succede questo in termini di processo:
Suona il telefono --> 1)arriva una suono esterno; parte una sensazione nella zona del cuore --> 2) sensazione interna; Mi chiedo chi potrebbe essere --> 3) quindi parlo con me stesso; mi arriva un immagine della persona che potrebbe essere al telefono --> 4) immagine interna. Questo in termini di processo cosa succede dentro di me.
Questo è quello che io intendo per processo interno. Ti dico che sul sesto senso diverse volte ho azzeccato e diverse volte ho sbagliato, quindi non ti posso dire con certezza se il mio sesto senso funzioni bene o no.

Citazione:
Solo se una delle "parti" non accetta di dialogare in modo civile e vuole imporre qualcosa all'altra.
Io e te siamo in disaccordo su varie cose, ma non vedo nessun conflitto, e così con vari altri utenti.


Non ci sono conflitti infatti tra me e te. E come mai secondo te? C'è una ragione soltanto, io non voglio dimostrare a te che dio non esiste, non voglio nemmeno dimostrare che dio esiste. Quindi usando questo presupposto di base, qualsiasi cosa tu dica a riguardo, lo accetto pur se non sono d'accordo. Come accetto qualsiasi cosa venga detta da mc o da dj. Quando Dj mi ha risposto non posso rispondere a questa domanda, l'ho accettato. Quando MC mi dice che sostanzialmente a lui non da alcun vantaggio l'esistenza di dio e che crede intuitivamente che esso non esista lo accetto.

L' unico genere di cose che contesto, come ho fatto con te, è il travisamento di un pensiero di un ricercatore che conosco. Non tanto per difendere delle cause altrui, quanto per correttezza. Uno può benissimo rifiutare il pensiero di qualcuno, ma senza dare delle definizioni non corrette.



Citazione:
Non è vero.
Dimmi, cosa m sarei arrogato in questo contesto che noi tutti non ci "arroghiamo" ogni giorno infinite volte?


Mica ho detto che lo fai solo tu, lo facciamo tutti e questa roba, secondo una serie di studi sulla comunicazione crea dei problemi intra e interpersonali.

Citazione:
Io non ho deciso cosa la "vittima" pensa.


Si, lo decidi nel momento in cui non accetti la sua risposta. Se mc ti risponde x
E tu gli rispondi:"no io non ti credo" questa risposta presuppone che tu sappia che mc ha pensato non-x altrimenti gli avresti creduto sulla parola se pensavi che effettivamente avesse pensato x.

Ma tu non gli stai mettendo in dubbio solo il contenuto, gli stai mettendo in dubbio anche il processo del suo pensare.
Se lui insiste nel dirti che ha pensato x e tu continui a sostenere che ha pensato non-x, o mette in dubbio il suo processo di pensiero interiore, oppure mette in dubbio te.

Se non può mettere in dubbio te, deve mettere in dubbio il suo processo di pensiero.

E' assolutamente normale quindi che uno si incazzi con chi gli mette in dubbio il proprio processo di pensiero, che fino a prova contraria, solo l'interessato può conoscere.





Citazione:
Tu credi a tutto quello che ti dicono o scrivono gli altri?



Qui andiamo troppo sul generale. Dipende da quali sono i presupposti della discussione.
Se io parlo con te in maniera paritaria, non metto in discussione che quello che dici, è esattamente, quello che pensi, al limite posso mettere in discussione i contenuti da te presentati.


Citazione:
Non puoi capire l'esperienza spirituale, la puoi solo vivere e comprendere con tutto te stesso (ne abbiamo parlato più volte di questo).
Questo implica che "tutto te stesso" deve essere "li" a vivere l'esperienza.


Allora il nocciolo della questione che mi interessa indagare, provo a ripeterlo in maniera leggermente diversa, è se anche nella spiritualità, ovvero anche nel corso dell'esperienza spirituale sono rintracciabili degli elementi di processo come ti ho fatto vedere più sopra con l'esempio sulla "sensitività".
Cioè, stai vivendo una esperienza di coscienza normale, vai a far la spesa, paghi il conto te ne torni a casa, ecc... poi entri in una esperienza spirituale, come l'hai precedentemente descritta, che differenza c'è nel senso che ti ho sopra descritto tra un esperienza normale e un esperienza spirituale? come fai ad accedervi ?

Non ti sto contestando l'esperienza in sè, che condivido, non ti sto contestando le parole che usi per esprimere la spiritualità, che condivido, ma volevo soltanto avere da te una descrizione del processo. Ti sto chiedendo una testimonianza descrittiva il più possible vicina ai sensi.
Se secondo la tua esperienza in questo campo ciò che ti chiedo è impossibile, per le ragioni sopradescritte, non importa, l'importante è che se tu un giorno riuscissi a cogliere una descrizione del genere, cioè che cosa ti succede passo dopo passo, ti chiedo soltanto di riferirmela.

Citazione:
La risposta secca è: non puoi, non in senso vero, perché "l'esperienza altrui" è sempre unica ed irripetibile, perché... il Mondo (e noi stessi) siamo in perenne divenire.

Ci sono molte cose molto simili, caratteristiche, "sapori", emozioni e tante altre cose molto simili nel tempo e tra le persone, ma è una cosa molto vasta, perché il Buon Dio non voleva che rimanessimo senza niente da fare


Certo, l'esperienza altrui è sempre unica e irripetibile, ma forse la struttura è la stessa.

Non voglio insistere più sull'argomento perchè ormai ti ho detto praticamente tutto, meglio di così non ti riesco a spiegare.
Inoltre non mi collegherò per qualche giorno, che sono via.
Fate a modo




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