Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  incredulo il 29/1/2015 6:36:17
Citazione:

Ste_79 ha scritto:
Citazione:
Confermi che secondo te la realtà non esiste?


Certo, io confermo che la realtà in sè e per sè non esiste.
Noi possiamo avere soltanto una rappresentazione inadeguata della realtà, perchè i nostri sensi e la nostra mente hanno dei limiti che non possono oltrepassare.
E di conseguenza l'unica realtà che conosciamo è la nostra realtà soggettiva, della realtà oggettiva possiamo dire ben poco.


La realtà esiste Ste_79.

Quello che hai scritto nel quote qui sopra è in contraddizione.

Prima confermi che la realtà oggettiva non esiste, poi chiudi il tuo ragionamento con l'affermazione che della realtà oggettiva possiamo dire ben poco, come se per te esistesse.

Il ragionamento stona, perchè l'ultima affermazione lascia ad intendere che la realtà esista in quanto tale ma che non si possa esprimere solamente perchè impossibile da conoscere, quindi va in contraddizione con il tuo categorico:"la realtà in sè e per sè non esiste."

La tua posizione è la replica dello stesso ragionamento che fa Kant sulle categorie del "fenomeno" e del "noumeno".

Anche per Kant la realtà del "noumeno" può essere pensata ma non può essere conosciuta.

Questo punto è molto importante da chiarire con sè stessi, perchè risolvere questa contraddizione apparente è una tappa fondamentale per la piena consapevolezza individuale.

Accettare che esista una realtà oggettiva indipendente da noi e dalla nostra interpretazione, toglie carburante all'idea del relativismo, idea ormai imperante nella nostra Cultura.

Il relativismo è una posizione filosofica che nega l'esistenza di verità assolute, o mette criticamente in discussione la possibilità di giungere a una loro definizione assoluta e definitiva.

Ma come insegna benissimo invisibile con la storia della domanda di un allievo che chiedeva al suo Maestro se esistesse la realtà, la realtà esiste.

Citazione:
"Un sacerdote incontrò un giorno un maestro zen e, volendo metterlo in imbarazzo, gli domandò: "Senza parole e senza silenzio, sai dirmi che cos'è la realtà?"
Il maestro gli diede un pugno in faccia."



Commento: Non si tratta di un atto di aggressione, ma della risposta che il sacerdote aveva chiesto. quando, escludendo il linguaggio verbale e anche quello del silenzio, la realtà è affidata ai fatti.

Quel pugno aveva dato all'interlocutore il (senso vivo e diretto) delle cose.

Tutti abbiamo bisogno di ricevere ogni tanto uno scossone.

Non sempre i risvegli sono piacevoli.

Accettiamo quelli più dolorosi come tentativi traumatici della vita di destarci dal sonno.

E, se vogliamo evitare o attutire questi traumi, invece di aspettare con paura i colpi della sorte, viviamo con consapevolezza.

La consapevolezza ci permette di essere all'altezza delle situazioni, di essere presenti.

Ed è la Via del risveglio.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=42&topic_id=7424&post_id=267809