Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  Ste_79 il 29/1/2015 20:31:52
Citazione:
Ma come insegna benissimo invisibile con la storia della domanda di un allievo che chiedeva al suo Maestro se esistesse la realtà, la realtà esiste.


Per chiarire, il commento alla storia zen è tuo o è compreso nella storia zen, voglio dire, il testo evidenziato fa parte tutto della storiella zen?

Citazione:
"Un sacerdote incontrò un giorno un maestro zen e, volendo metterlo in imbarazzo, gli domandò: "Senza parole e senza silenzio, sai dirmi che cos'è la realtà?" Il maestro gli diede un pugno in faccia."


La maggior parte delle storie zen portano volontariamente al paradosso. In questo momento non posso parlare dello zen in sé perchè non lo conosco molto bene, anche se è una filosofia di vita che si avvicina molto a ciò che penso io, per quel poco che conosco. E' una delle cose che approfondirò.

Per venire al senso della storiella io non la vedo molto distante da quello che ho detto in precedenza, anzi mi pare che dica la stessa cosa, ma è una mia interpretazione.

Il sacerdote chiede al maestro una spiegazione di cosa sia la realtà. E' ovvio che per spiegare la realtà servano parole, ma siccome il maestro non può usarle, gli da direttamente la realtà, il pugno, lo costringe a percepirla.

In sostanza cosa sembra dire la storiella? La realtà la si sperimenta soltanto attraverso i 5 sensi, la parola è una rappresentazione della realtà che con la realtà ha un rapporto indiretto.
Quindi se vuoi sapere cosa è la realtà, devi farne esperienza.
La parola arriva dopo.

Lo shock, o il trauma, (il pugno) dovuto a questa conoscenza è la rappresentazione simbolica di cosa succede quando si comprende qualcosa di nuovo e inaspettato che fa crollare le convinzioni precedenti.
Una convinzione precedente del sacerdote era quella che per spiegare la realtà siano necessarie la parola o il silenzio, la convinzione viene distrutta con un atto improvviso e inaspettato.



Citazione:
Accettare che esista una realtà oggettiva indipendente da noi e dalla nostra interpretazione, toglie carburante all'idea del relativismo, idea ormai imperante nella nostra Cultura.


Ecco qui mi piacerebbe che mi approfondissi meglio il discorso, spiegandomi che cosa ritieni essere il relativismo.
Perchè io in questa società, nella nostra società, l'unica che conosco, non vedo molti relativismi ma tanti assolutismi.
Faccio degli esempi:

La gran massa dei cattolici vede la presenza di un Dio assoluto, la gran massa degli islamici vede la presenza di un dio assoluto, inutile dire che il confllitto tra le due parti viene costantemente aizzato, come abbiamo visto in Francia.

IL denaro è un valore che spesso è assoluto.

La maggior parte delle persone che io conosco ragionano per principi assoluti, del tipo E' giusto che ...

Per non parlare poi della morale in cui ogni persona si costruisce una serie di principi che se gli altri non hanno, vengono condannati.

Al contrario vedo pochi disponibili ad accettare l'altro indipendentemente da quello che pensa.

Per come la vedo io, relativismo ha anche una accezione positiva, ovvero l'accettazione dell'altro come esso è, pur non condividendone i valori.


Citazione:
Prima confermi che la realtà oggettiva non esiste, poi chiudi il tuo ragionamento con l'affermazione che della realtà oggettiva possiamo dire ben poco, come se per te esistesse.


Concludo con il rispondere a questa osservazione.
Se tu mi chiedi che cosa è la realtà oggettiva, io sinceramente non ti so rispondere. E' un concetto troppo ampio per essere sperimentato tutto insieme in modo da conoscerne ogni suo singolo aspetto.

Esiste o non esiste una realtà oggettiva è un falso problema, nel senso che noi esseri umani non agiamo in base alla realtà oggettiva, ma attraverso le rappresentazioni che ci facciamo, e attraverso di esse facciamo la nostra esperienza.
Ed è importante che noi umani facciamo questa esperienza, come il maestro zen ha mostrato al sacerdote. Se ci fermiamo alla teoria, rischiamo di confondere il discorso sulla vita con la vita stessa, e ci perdiamo tutto il processo.

Non so se ti ho risposto in maniera adeguata.

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