Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  incredulo il 30/1/2015 6:33:56
@mc

Citazione:
Capire che la realta' e' relativa non e' per niente difficile.
Il difficile e' farci i conti interiormente.


Amore mio, penso di averti risposto nella risposta a Ste_79, ma non volevo che pensassi che non ti amo più ignorandoti...

Proprio perchè non è per niente difficile arrivare a questa conclusione per sempliciotti, che dovresti approfondire un pelino di più la questione.

Tutti possono arrivare a giustificarsi con questa convinzione, ritardando in questo modo il processo di crescita che prevede uno sforzo consapevole per superare il proprio limite.

Accettando il relativismo come valore assoluto, ti metti al sicuro, perchè in questo modo ti giustifichi e ti autoassolvi rimanendo confinato nella dimensione egoica.

Perchè l'accusatore che vive in noi è il Guardiano della Soglia al lavoro.

Se non superi quell'opposizione, quell'ostacolo, quell'accusatore, non riuscirai mai a varcare quella soglia che il Guardiano controlla.

E' il "muro" di cui parla invisibile, quell'ostacolo che se non viene affrontato e superato, si ripresenterà implacabile nella vita individuale.

Il Guardiano è molto felice se accetti la visione relativista e ti autoassolvi per evitare di affrontarlo, è proprio lui che te la suggerisce per non essere scoperto dal Sè profondo.

Ti dice: "Dai è facile, è tutto relativo, puoi cambiare tutto a seconda del tuo interesse personale, oggi dici una cosa, domani sostieni il suo opposto, puoi disfare tutto, puoi rivoluzionare tutto, puoi mentire senza problemi, la vita è solo un'illusione della mente".

Qualcosa tipo questa:

Bispensiero, o bipensiero (in inglese doublethink), è un termine in neolingua coniato da George Orwell per il suo libro di fantascienza distopica 1984, utilizzato dal Partito del Grande Fratello per indicare il meccanismo psicologico che consente di credere che tutto possa farsi e disfarsi: la volontà e la capacità di sostenere un'idea e il suo opposto, in modo da non trovarsi mai al di fuori dell’ortodossia, dimenticando nel medesimo istante, aspetto questo fondamentale, il cambio di opinione e perfino l'atto stesso del dimenticare.
Chi adopera il bipensiero è quindi consciamente convinto della veridicità (o falsità) di qualcosa, pur essendo inconsciamente consapevole della sua falsità (o veridicità).
Il bipensiero è ipoteticamente essenziale nelle società totalitarie che, per definizione, richiedono un'adesione costante di fronte a mutevoli linee politiche.


In questo modo, senza effettuare nessuno sforzo consapevole, ti fermi e rimani lì dove sei con la convinzione illusoria di andare avanti...ed evolverti.





Alla tua tesoro.

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