Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  alroc il 30/1/2015 19:29:02
Incredulo

Il problema risiede nell'accezione che dai alla parola "individuo". Tu interpreti la facoltà dell'uomo di esprimersi in un pensiero "singolo" come ad una sorta di egoica manifestazione, come comportamento indotto dal guardiano della soglia che lo vuole isolato e arrogante.

Per me individuo significa "essere dicotomico", tale bipartizione non ha, dal mio punto di vista, una funzione demoniaca, non è il "diavolo" che ci ha creati così, ma proprio dio a scegliere di farci in questo modo.

Sorgerebbe spontanea la domanda: ma perchè cazz... ci ha creati così?

Per rispondere, bisognerebbe abbandonare per un attimo l'impostazione del pensiero duale (bene e male) che ci caratterizza e accettare l' idea che dio non è duale, non è buono o cattivo, non è un uno nè tanti, potrebbe anche essere e non essere.

Se dio non è duale, tutto ha una sua collocazione spontanea. La creazione è così perchè è necessario comprendere cosa significa dualismo. Una volta compreso, si va oltre.

Nel momento in cui affermi che che l'alieno è dentro di noi, mi trovi d'accordissimo. La parte "aliena" che abbiamo dentro è proprio uno dei due aspetti dicotomici che ci caratterizza. Solo che, tentare di superare tale differenza interna, annientandone una parte, non è il modo di superarla. È come se volessi superare la tua parte oscura tagliandola. Non puoi farlo perchè sei dicotomico, se tagli e separi, non fai altro che negare una parte di te, hai negato una parte della creazione di cui sei fatto.

Il bipensiero, il relativismo possono essere funzionali al potere in alcuni casi, ma anche utili ad uscire dal dualismo in altri. Relativizzare non significa necessariamente abbandonare qualunque remora e agire seguendo esclusivamente il proprio utile. Potrebbe significare anche non irrigidirsi su posizioni e sforzarsi abbandonare una coerenza integralista che danneggia.

La realtà in cui viviamo è viziata da molti parassiti incorporei che non ci consentono di scegliere liberamente. Questa cosa sembra fantascientifica (extraterrestri) o frutto di una religione oscurantista (demoni), ma in ogni caso bisognerebbe pensare che, per quanto apparentemente esterni a noi, in realtà costituiscono UNA PARTE di noi. Sono l'oscurità che ci fa da contrappeso nella nostra insita divisione interna.
Se fossimo solo buoni, non capiremmo cosa significa davvero essere buoni, se fossimo solo altruisti, non capiremmo di esserlo se non ci fosse qualcosa dentro di noi a mostrarci che possiamo essere anche individualisti.

Gli alieni non viaggiano nello spazio in senso materiale, secondo me loro sono qui da sempre, solo che esistono su un livello della materia diverso. Fino a quando noi esseri umani non impareremo a "vederli" resteranno sempre silenti come un parassita.

Dire che gli alieni sono una parte di noi, non significa che possono continuare a fare quello che vogliono, semplicemente vuol dire che, una volta imparato a vedere chi sono, ci "collassiamo" insieme, come un +1 e un -1. Annulliamo l'opposizione. Annullare l'opposizione non vuol dire che ci arrendiamo a loro, neanche per sogno, vuol dire che "scompariamo" alla loro vista, come degli ascesi. Ascendiamo/discendiamo (perchè non c'è un sopra e un sotto) e annulliamo la nostra dicotomia, oltrepassiamo la soglia, ma la soglia è proprio il dualismo. Il dualismo è l'illusione del mondo fenomenico.

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