Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  invisibile il 7/2/2015 17:37:16
Ste_79

Allora non sei un realtivista "puro", per così dire.
Lo sei solo nel piano "astratto", "ideale" e direi spirituale.
Quindi questa tua frase non si applica al piano fisico: "...la verità in senso oggettivo non esiste, esistono solo verità soggettive..." perché secondo te non solo i vermi dell'equatore crepano al polo e nell'Etna, ma anche io.
Quindi riconosci l'esistenza di verità oggettive ma solo sul piano fisico.
E' corretto?

Citazione:

Ste_79 ha scritto:

Quindi ammetti che almeno una verità oggettiva, una realtà oggettiva, esiste: che tutto è relativo. Ne abbiamo già parlato di questa confutazione del relativismo: -Tutto è relativo -Questa è una affermazione di una Verità assoluta, quindi, se è vera, non tutto è relativo.

No, sei fuori strada. Ho messo l'occhiolino di proposito per anticiparti, non hai colto.
Non è una verità, è la mia verità, e il fatto che tu ne abbia un altra, dimostra a me proprio la relatività della mia asserzione.

Quando dici "tutto è relativo" Quindi anche la stessa affermazione non dimostri niente se non il paradosso in cui si può cadere quando si mischiano i livelli logici.

Se tu non tieni distinti il piano 1 --> contenuto --- dal piano 2 --> linguaggio cadi nel paradosso. Lo insegna Russel .

Quando tu affermi tutto è relativo, l'affermazione deve essere riferita soltanto al contenuto per essere logica. Se al contempo consideri anche l'affermazione come contenuto, costruisci un insieme per cui la categoria fa parte dell'insieme che essa dovrebbe delineare, generando il paradosso.

Guarda che sei tu che stai confondendo. Io non mi riferisco all'affermaione "tutto è relativo", ma al suo contenuto ed è proprio quel contenuto che è un paradosso in sé.

Quell'affermazione dichiara che non c'è nessuna verità-realtà oggettiva perché tutto è subordinato dalla soggettività umana, ma allo stesso tempo crea una verità oggettiva, immutabile, eterna: se niente è vero in sé, concretamente (come Treccani dice della realtà), nemmeno questa verità può esserlo.

Sembra che non conosci la storia del relativismo e le critiche che gli sono state portate:

Sul piano logico: i suoi critici sostengono che se, come affermano i relativisti, nessuna rappresentazione umana può aspirare al rango di "oggettività", allora neanche il relativismo stesso può aspirarvi; pertanto esso si contraddirebbe qualora pretenda di essere nel vero.

sul piano etico: se, come affermano i sostenitori del relativismo etico, vale il principio di equivalenza di ogni prescrizione morale, ciò non può non avere effetti esiziali sulla società; se infatti non esiste una Verità assoluta di riferimento in base a cui poter distinguere il bene dal male, allora tutto è lecito, affermazione che pretende di porsi a sua volta come una norma assoluta, a dispetto del presunto carattere "non prescrittivo" del relativismo.

Queste critiche potrebbero essere superate solo asserendo che «niente è assoluto e oggettivo, tranne questa stessa frase», ma allora bisognerebbe ammettere che non tutto è relativo, e c'è sempre qualcosa di assoluto da cui non si può prescindere. Agostino d'Ippona diceva in proposito che chi sostiene l'impossibilità di ogni certezza è destinato a contraddirsi, perché non volendo dà sempre per scontata una certezza, ossia la certezza che non vi sono certezze. Per quanti tentativi uno faccia, non si può mai negare del tutto l'esistenza di una verità assoluta, verità che si manifesta proprio nella scoperta della relatività del mondo delle apparenze.


Citazione:
Da quello che hai detto sembra che tu consideri mente e cervello la stessa cosa. Confermi?

Non proprio, più precisamente direi , usando una metafora tecnologica, che il cervello è l'hardware mentre la mente è il software.
In sostanza la mente gira in un hardware ma non è il frutto dell' hardware, in sostanza utilizza l'hardware per funzionare in questo mondo.

Per certi aspetti sembra essere simile alla mia idea, ma non ne sono sicuro...

La parte software, cosa è (composizione) e chi lo crea?

Citazione:
Quindi è una realtà oggettiva che i vermi dell'equatore non possono vivere nel ghiaccio e nella lava.

Nemmeno tu

Ma ancoraa una volta mi fai esempi al di fuori dell'argomento. Siamo sempre sul piano della realtà fisica, corporea, che mica la metto in discussione.
Quella è la realtà che ci arriva senza il filtro del pensiero astratto.
come la martellata e il dito in culo. A meno che non si voglia astrarre anche su questo, che come hai dimostrato tu stesso, si può fare.

Solo per sottolineare quello che dicevo sopra. Non tutto è relativo secondo te.

Ma secondo me non hai chiara la questione. Mi sembra che tu non abbia riflettuto fino in fondo sulle implicazioni della visione relativista, parziale o assoluta che sia.
Infatti dici:

Citazione:
A questo punto, se vuoi una prova mentale personale dell'esistenza di tutto ciò, della sua realtà, non puoi fare altro che "toccare il muro" e cioè indagare, studiare, verificare di persona. Io l'ho fatto e confermo tutto, ma così come tu non mi puoi dimostrare alla mia mente che un minuto fa hai pensato "magari ci provo quella cosa del dito nel culo..." così io non posso dimostrarti queste cose alla tua mente, perché è un mondo dove la mente razionale, non ha un accesso "diretto", non ha la capacità di ricevere informazioni direttamente, ma può solo riceverle da altre parti di noi (sensitività).

Sono d'accordo. anche questo porta un punto a favore della relatività.
Se io non conoscerò mai la medicina cinese, anche se esiste, per me non esiste. Anche se è vera, per me non esiste.

Questo non porta assolutamente niente a favore del relativismo, ma è solo un altro esempio della soggettività dell'esperienza mentale umana, che sappiamo essere relativa per l'osservatore, cosa che qui nessuno a mai negato.
Ma siccome sappiamo anche che tutti i vermi dell'equatore etc. questa soggettività (e relativismo conseguente) non è assoluta, perché possiamo ottenere delle conferme oggettive anche sul piano mentale-razionale-fisico.
Infatti basta che vai ad indagare e a confermare quelle cose sulla medicina cinese e le sue capacità, o fai l'esperimento con i vermi (io non sono disponibile, ho da fare ) ed ecco che anche tu conoscerai questa realtà oggettiva.

Quindi la realtà oggettiva esiste, ma tu non lo sai-non la conosci. (per riassumere).

Citazione:

Preciso che non è stato una volta e basta e non solo con il tramonto. La mia mente poteva essere in qualsiasi stato, non è quello il punto principale.
Il punto focale è che ti immergi nella natura ed hai con essa un rapporto armonioso in cui la tua mente si placa e ti concentri soltanto nella realtà sensoriale, o se preferisci corporea.
Senti, vedi tocchi odori ecc....

E da cosa lo deduci che non è quello il punto principale, o almeno una condizione essenziale per entrare in quegli stati dell'Essere?
Secondo tutti i mistici che ne hanno parlato nei millenni, e anche secondo me che l'ho confermato infinite volte, è proprio così, non è un caso che abbiamo parlato molto di Meditazione, Tai Chi eccetera.
Ma anche tu a mio avviso sospetti che è così, infatti scrivi che "la mente si placa".

Sei mai stato in uno di quegli stati dell'Essere senza la mente "placata"?

Altra cosa: che ne pensi della storia dell'omino-mente razionale che vive in una dimensione da cui è impossibile percepire la realtà di una dimensione superiore, ma che ha in sé "altro" che gli permetterebbe di esperire altre dimensioni? Ti sembra possibile che per noi sia questo il limite e il modo per superarlo?

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