Ste_79 ha scritto:
Ma secondo me non hai chiara la questione. Mi sembra che tu non abbia riflettuto fino in fondo sulle implicazioni della visione relativista, parziale o assoluta che sia.
E a me pare che tu non abbia rifelttuto fino in fondo sulle implicazioni della visione assolutista.
Andiamo avanti all'infinito su questa cosa o pensi di fermarti prima o poi?
Riprovo un ultima volta, dopo se vuoi capire cosa intendo c'è P. Watzlawick che ti spiega il concetto meglio di me, perchè ho esurito le mie poche risorse.
1) tutto è relativo --> verità 1 - verità 2 - verità 3 - verità 4 ecc...
2) L'affermazione "tutto è relativo" --> categoria per cui verità 1 verità 2 verità 3 verità 4 ecc.... sono degli elementi compresi.
Se tu metti nell'insieme 1) verità 1 verità 2 verità 3 verità 4 ecc... + "tutto è realtivo" entri nel paradosso logico.
Un altro esempio è quello classico del mentitore.
Quindi o li tieni separati o rischi il paradosso.
Questa è la spiegazione.
Dunque avrei dei dubbi sulla seguente affermazione perentoria e assoluta fatta da non so chi.
In particolare si mette un nesso causale se-allora che non esite.
Se non esiste una verità assoluta in base a cui distinguere il bene dal male (come di fatto è e l'esperienza lo conferma) allora tutto e lecito (mica è vero, mai detto che tutto è lecito quindi per me non è una norma assoluta)
Mi pare che sia l'autore di questo commento a prescrivere cosa sia in realtà il relativismo e a darne un idea quanto mai personale, che però, come abbiamo visto assume un carattere assoluto.
Queste critiche potrebbero essere superate solo asserendo che «niente è assoluto e oggettivo, tranne questa stessa frase», ma allora bisognerebbe ammettere che non tutto è relativo, e c'è sempre qualcosa di assoluto da cui non si può prescindere. Agostino d'Ippona diceva in proposito che chi sostiene l'impossibilità di ogni certezza è destinato a contraddirsi, perché non volendo dà sempre per scontata una certezza, ossia la certezza che non vi sono certezze. Per quanti tentativi uno faccia, non si può mai negare del tutto l'esistenza di una verità assoluta, verità che si manifesta proprio nella scoperta della relatività del mondo delle apparenze.
Per tutto questo vale il discorso fatto in precedenza.
L'autore assume come criterio di dimostrazione della presunta impossibilità della posizione relativista proprio il paradosso, che come ho detto prima si risolve se e solo se si mantengono separati la categoria e gli elementi che fanno parte di quella categoria.
L'omino bidimensionale non ha accesso alla tridimensionalità.
Quello che può percepire della sfera è solo un cerchio e cioè la proiezione della sfera nelle due dimensioni.
Ma questo non vuol dire che il cerchio è falso, che non è realtà.
Il cerchio che percepisce è un aspetto (una parte) di una realtà più vasta, perché per percepirla nella sua completezza è necessario essere nella tridimensionalità e avere uno "strumento" che permetta di percepire la sfera nella sua completezza.
Cometi dicevo, questa è l'esemplificazione della relatività del punto di vista, non è una dimostrazione dell'esistenza di una realtà altra.
Perchè, sia la realtà bidimensionale che tridimensionale esistono nel momento in cui uno ne fa esperienza. E per uno, intendo un individuo, non una specie o un popolo. Un individuo può fare o meno l'esperienza di una realtà altra, se la fa esiste per l'individuo se non la fa non esiste.
Non sta scritto da nessuna parte, non c'è nessuna legge inscritta nel creato che chicchessia debba andare oltre un qualcosa, ne che esista questo qualcosa come limite da superare. Sono soltanto interpretazioni che per quanto siano state fatte da saggi, o mistici di ogni tempo, lasciano il tempo che trovano nel momento in cui sappiamo che l'apprendimento avviene solo e soltanto a livello individule tramite la propria esperienza personale.
Se il bidimensionale è ben conento di stare nella sua dimensione, e non vuole andare oltre questo livello può significare che non sia in grado di superare il livello, che debba fare per bene l'esperienze del livello bidimensionale, non significa per forza di cose che qualcuno lo voglia mantere forzatamente a quel livello o che sia il condizionamento della sua mente a manternerlo li.
Allo stesso modo chi vuole andare a vedere il terzo livello, non è che è più bravo, più competente o più libero di quello che rimane nel secondo. magari ha conosciuto già il secondo livello ed è pronto per il terzo.
Capisci che questi aspetti non sono assoluti ma relativi?
Essere assoluto significaa forzare uno del secondo livello a dover andare nel terzo anche se non lo vuole perchè la verità sta nel terzo...
... invece la verità sta anche nel secondo, come nel primo. Sono modi diversi di vedere le stesse cose che dipendono in gran parte dall'esperienza del soggetto.
Quindi è una realtà oggettiva che i vermi dell'equatore non possono vivere nel ghiaccio e nella lava. Di queste realtà oggettive, ne puoi trovare moltissime.
Si moltissime certo, e sono quelle che maggiormente prendono l'emotività e l'interesse umano. Infatti stiamo discutendo da numerosi post di vermi, di farfalle, di bruchi, di bicchieri di vetro, di campi di calcio, di case, di pere e compagnia bella.
Vuoi fare una prova?
Butta li una discussione dal titolo "quanto sono lunghi i campi di calcio ?"
Oppure che ne so quanta benzina consuma un auto che fa 12 km/l nel tragitto tra roma e milano.
Dopo un paio di risposte, tutto esaurito.
Prova a discutere invece di giustizia, di bene e male, di religione, di economia (qui lo so per esperienza su questo forum ) e non ci sarà mai una discussione che avrà una fine, non ci sarà mai una verità, ci saranno soltanto le verità soggettive a cui ogni soggetto crede.
Se l'omino crede di essere la propria mente razionale e che di conseguenza "tutto viene interpretato da essa", come hai detto, e quindi niente può essere compreso se non tramite essa, non avrà nessuna possibilità di uscire dalla visione bidimensionale, perché semplicemente per lui non esiste altro, per lui oltre la bidimensionalità non c'è niente.
E allora, mi sto chiedendo, io come ho fatto?
Come ho fatto a liberarmi di diversi falsi ego inutili attraverso l'uso della mia mente? Ritieni che sia un miracolo? O pensi che sia anche io vittima di un falso ego?
Forse te lo sei dimenticato, ma ho affermato sin dall'inizio che per me non siamo entità solamante fisiche-mentali ma siamo anche spirituali. Non ho mai contestato l'esistenza della spiritualità, o sempre riconosciuto la tua come riconosco quella di Incredulo. Tuttavia io ho una approccio diverso alla spiritualità, mi sento in contatto con la mia parte spirituale, lei non ha nulla da dire in quanto non mi comunica niente per cui, sono estremamente felice della mia attuale situazione.
E, inoltre, mi guardo bene da dire a te, a incredulo o qualsiasi altra persona che sia credente o meno in qualcosa di spirituale, che la mia via sia la via giusta.
Quindi crea la religione del dio-punto con tutto il circo a seguito... ...Poi un altro profeta si imbatte nell'ombra ovoidale della sfera e dichiara che Dio si è mostrato a lui e solo a lui, e che Dio è un ovoidale non un punto. Quindi il profeta del dio-punto è un impostore. Anche lui crea una religione, quella del dio-uovo con tutto l'ambaradam.. e si fanno la guerra... su un foglio di carta.
E' questo il negativo di tutta la questione. Su cui insisto...
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