alroc ha scritto:
E se ti dicessi che hai l'illusione che cambi qualcosa, se ti dicessi che il dialogo che stiamo facendo fosse in realtà qualcosa di fisso e immutabile che si mostra apparentemente in divenire ai nostri intelletti al solo scopo di osservare?
Se ti dicessi che il libero arbitrio non esiste?
Che la comunicazione che sta avvenendo tra noi è così, come una passeggiata fatta di passi uno dietro l'altro in un sentiero senza svolte?
Se scegliere fosse in realtà un percorso che noi abbiamo l'illusione di compiere liberamente, ma che in realtà non è così?
Ogni cosa che ci diciamo sarebbe l'unica possibile, già scritta come in un copione da ripetere, con la differenza che gli attori sanno di ripetere un copione, noi invece, a causa dell'oblio, siamo convinti di poter cambiare in ogni momento. Se così fosse ogni parola detta sarebbe quella giusta. Non ci sarebbe vero cambiamento, non ci sarebbe comunicazione ma ripetizione.
Cosa sarebbe reale a quel punto?
Perchè dovremmo ripetere qualcosa di già detto?
Per capire come ci siamo arrivati.
Non è importante il cambiamento, ma la percezione diversa che acquisiamo quando ri-viviamo nel virtuale il nostro compione. Un compione che nella coscienza è un tutt'uno, e qui nel virtuale è scisso, fotogramma per fotogramma, allo scopo di farcelo comprendere meglio.
Se ti sembro ripetitiva è perchè cerco di ripetere dei concetti che al momento ti sfuggono, magari prima o poi li capirai.
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