Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  Regom il 4/5/2015 14:00:29
@ invisibile
Citazione:
No guarda che non è così che funziona.

Tu hai scritto certe cose.
Io le ho interpretate a modo mio.
Ho sbagliato?
Assolutamente possibile.
Nel caso, spiegami il mio sbaglio e io correggerò quanto da me affermato e se la cosa ti ha offeso ti chiederò scusa, come è normale che sia.
Ed è la seconda volta che ti chiedo di spiegarmi il mio supposto errore.

Fino a quando non mi avrai spiegato il mio eventuale errore di interpretazione, la mia non è una illazione, ma è la realtà.

Quindi, allo stato presente, non posso ritirare quello che tu chiami "illazione", perché tale "illazione" non esiste.

Anche volendo e con tutta la buona volontà, non so proprio come fare una cosa impossibile, ritirare un qualcosa che non esiste...


Vedo che non è stato sufficiente chiedere di rimuovere un'illazione. la devo anche motivare:
allora invisibile, cominciamo a riportare le cose che ho scritto io (senza taglia e cuci e misquoting di sorta):

Per rendere l'idea di quanto sia diventata grottesca la situazione , mi limito a dire che il pensiero fisso che mi sta mangiando la testa mentre scrivo è di stare bene attento a non offendere a livello personale nessuno: nello specifico a Calvero.
Dico grottesca perché non è che nella mia presenza non militante su questo sito non è che abbia mai offeso nessuno e di per sé non sono portatore di nessuna necessità ancestrale di denigrare qualcuno.

Come potrai constatare, la premessa evidenziata in grassetto sottolineava il paradosso (da me sintetizzato nell'aggettivo grottesca.
Non sei obbligato a comprendere ciò che dico, ma se ti prendi la briga di rispondermi devi necessariamente tentare di capire ciò che dico e non ridurre tutto ad una frase del genere

invisibile dice:

Citazione:
Leggere della sofferenza che si prova a dover sforzarsi nel cercare di non offendere l'interlocutore, è stata per me una esperienza del tutto nuova...
Perché io (come la stragrande maggioranza delle persone) non devo fare nessuno sforzo per non offendere il prossimo. E' l'esatto contrario, se offendo qualcuno mi devo sforzare, in quanto azione non naturale e non abituale nel dialogo con gli altri.


in questo tuo commento tu hai detto (Correggimi se sbaglio) che per te è difficile mettersi dei panni di una persona che soffre nello sforzarsi di non offendere qualcuno, perché per te è una esperienza del tutto nuova.
Rimango perplesso, perché in quasi 10 anni di LC non ho mai offeso nessuno... e mi spiace dover dire come tu non possa dire altrettanto .
Quindi, empiricamente potremmo dire che quello che fatica a cercare di non offendere le persone sia tu.
Ma non mi permetto di dirlo, perché non sono un veggente e non so se ti piaccia più offendere o non offendere (come si suol dire, in certi casi un bel tacere non fu mai scritto)

Tornando alla spiegazione esegetica (da te richiesta) del mio messaggio, vorrei specificare che l'espressione mangiare la testa è affine al concetto di rompicapo, sarebbe a dire un enigma di logica di difficile risoluzione.
Cosa c'entri la sofferenza lo sai solo tu ( e difatti di questa sofferenza ne hai parlato solo tu)

non vorrei perdere tutta la pausa pranzo a doverti spiegare i motivi per cui questo tuo estemporaneo paragone tra me che soffro nel tentare di non offendere qualcuno e tu invece che devi sforzarti per offendere qualcuno, perché non è una cosa naturale faccia veramente ridere.

Quindi, gentilmente - qualora la mia spiegazione dovesse soddisfare la tua richiesta - potresti rimuovere quella infelice illazione sul mio conto?

Grazie in anticipo

[Edit 14.12] P.S. A me sta benissimo che tu voglia ricostruirti la verginità persa in uno dei flame meno edificanti del secolo; ti chiedo solo di evitare di montare sulla schiena degli altri per farlo.

[EDIT: errori ortografici]

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