Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  invisibile il 9/5/2015 11:25:25
Citazione:

effeviemme ha scritto:

Comincerei dal "Maestro".
Ho usato questa espressione, molto frettolosamente, pensando ad eventi, stati d'animo, esempi in carne ed ossa, possibili sprazzi di "intuizione", incontri con persone con pratica
di meditazione, ed altre possibilità che, se "colte" al volo potrebbero avere una funzione
di Maestro.
Per questo mi son detto: meglio stare in ascolto.

Capito.

Citazione:

Un maestro "vero", come quello che dice di aver avuto accanto invisibile, immagino che non lo incontrerò mai (?) ; penso sia abbastanza "tardi" per me.

Non si può "sapere". Ma poi, ne hai bisogno? Lo vuoi? ....

Citazione:
Mente che riesce a fare ciò che voglio...
Anche qui mi sono incartato; capisco che senza l'aiuto della mente non agirei.
Non la demonizzo infatti,
Assorbito dalle faccende quotidiane, se non uso la mente per "programmare" uno
spazio di riposo per lei, "la tazza" sarebbe sempre piena.
Oggi, nella tazza, è entrata per dieci minuti buoni la "meraviglia" e l'incantesimo
dovuti all'andirivieni dal nido di due famigliole di rondini col loro chiacchiericcio
interminabile; ho "classificato" questo evento ( non "cercato", ma " è successo") come "una briciola del maestro".

Qualche giorno fa sono rimasto incantato, sotto un arco del paese vecchio dove ci sono dei nidi di rondini, nell'ascoltare come cinguettavano tra di loro fitto fitto... Mi giro e vado verso casa, e mi è venuto da chiedermi "ma quante cose hanno da dirsi...?" Mi è "venuto in mente" che forse è per far conoscere la "voce" di mamma e papà ai loro bimbi, che poi quando saranno in volo è facile perdersi nella folla ...

Un altra briciola del Maestro....

Citazione:

Il consiglio che mi ha ricordato TheNecrons, di non pretendere di capire e "colorare" la lettura,
e che invisibile mi aveva già indicato parlando del libro, è anche questo uno "scoglio"
da superare; per questo faccio accenno all'età: perchè più anni si hanno e più sono
radicate le abitudini; in questo caso si tratta dell'abitudine a "leggere e capire" quanto si è appena letto: tutto va assimilato "subito" per non "perdere tempo".

E' la mente che vuole imporre i suoi tempi.
Ma infinite cose non si possono interiorizzare con i tempi (e ritmi e modalità) della mente.
Per esempio il sentire, funziona in maniero totalmente differente, anche nei tempi, perché "nel sentire" il tempo non esiste (o è molto diverso), in quanto facoltà appartenente al mondo spirituale.

Citazione:
Credo di aver bisogno dei suggerimenti più elementari per proseguire
( o correttamente cominciare ) la lettura di quel libro ( che però, una prima volta
ho già letto tutto).
Leggere senza "colorare" forse l'ho compreso;
ma è meglio ripetere la lettura un capitolo per volta, fino ad una certa famigliarità
"innata" col testo, e passare successivamente ad un altro capitolo?
oppure è valido proseguire nella lettura dei capitoli anche uno dietro l'altro?
immagino non sia importante l'ordine con cui si "prendono in mano" i capitoli: è corretto?

Una volta, parlando di una conoscenza in comune, il mio Maestro mi fa:
"vedi? Enrico ha capito il grande segreto della Vita".
Io, ovviamente incuriosito, gli chiedo quale è il grande segreto della vita...
E lui mi fa: "Fai quello che cavolo ti pare"

Visto che abbiamo fatto un po' di amicizia, mi permetto...
...ti stai facendo troppi problemi e io vedo la tua mente, ansiosa, in allarme, che cerca di "afferrare", di "avere", di "possedere".

Forse hai visto un qualcosa di nuovo, qualcosa di importante per te. Io sono molto contento per te perché, come sai, affermo che tutto questo di cui stiamo parlando è reale e che è molto importante per tutti noi.
Ma ecco che la mente cerca di "avere anche lei la sua fetta" (o tutta la torta, spesso).
Senza demonizzare nessuno, le menti devono capire che non è tutto loro, sempre, e quando pretendono che lo sia.

Io NON voglio sapere cosa si dicevano in quel nido.

Io NON voglio sapere.

Io voglio NON sapere, perché ho compreso che è così che si arriva anche a sapere in modo sano, completo, armonioso e VERO, reale.
Infatti quel pensiero del perché fanno così, non l'ho creato io con un ragionamento dovuto ad un desiderio di sapere. Me ne stavo li incantato da quella musica e quando mi sono girato per andare a casa ho avuto l'impulso di CONOSCERE e COMPRENDERE, con il cuore, di "toccare il muro", non di SAPERE con la mente perché dopo una bella esperienza è naturale voler conoscere, magari per comprendere meglio la vita delle rondini per diventare loro amico... e così magari un giorno se vedi una giovane rondine a terra, stanca e persa nella folla, tu puoi dirgli "ricorda la voce di mamma e papà, magari li ritrovi...".

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