Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  invisibile il 14/5/2015 9:26:29
@FrancescaR

Citazione:

FrancescaR ha scritto:

- quando affermi che "fin dalla culla nessun adulto risponde al pianto del bambino,
a meno che non si tratti di un vero bisogno...", che cosa intendi esattamente?

"Fin dalla culla" è forse una espressione ambigua e sicuramente una generalizzazione.
Non ho le competenze per affermare da quanti mesi può manifestarsi un "comportamento capriccioso", e poi siamo tutti diversi... fin dalla culla

Per "vero bisogno" intendo semplicemente "bisogno", che è cosa diversa e spesso "opposta" dal "desiderio", per come intendo io questi termini ovviamente.
Non penso che sia necessario dilungarmi su cosa intendo io, perché ne abbiamo parlato molto. Diciamo per brevità che i bisogni sono tutte quelle esigenze indispensabili affinché la crescita possa avvenire in modo sano ed armonioso.
I desideri sono tutto quello che è "in più".

Un bambino chiede acqua. E' ovviamente un bisogno. Se rifiuta l'acqua perché gli viene data con la bottiglia con Pippo e chiede che gli venga data con la bottiglia con Paperino, è molto probabile che sia un desiderio.
Ma il punto non è se ha o non ha un desiderio (non demonizziamo i desideri ), il punto è come lo chiede e perché.

Citazione:

"Fin dalla culla" significa dalla nascita in poi, quindi si parla di un esserino di
pochi giorni, settimane o mesi.

Pochi giorni direi di no. Poche settimane già siamo in fase di un possibile insorgere, della genesi di tali attitudini.
A pochi mesi queste attitudini possono già manifestarsi chiaramente ma, ovviamente, in forma "semplice", sono i primi tentativi diciamo.

Citazione:
Un bambino così piccolo esprime i suoi bisogni
solo attraverso il pianto, se piange ti comunica un disagio.

Non concordo.
Non parlo delle primissima fasi. Sicuramente il pianto è il primo mezzo di comunicazione, ma già a pochi mesi inizia ad avere altri modi di comunicare. Sorrisi, tendere le braccia, certi sono dei veri e proprio "chiaccheroni", anche se non hanno ancora imparato nemmeno una parola e altri segnali "basilari" diciamo.


Citazione:
Per cui, stabilire che
"il pianto di un bambino potrebbe non essere un vero bisogno", non ti sembra
illegittimo ? In base a quale dato io decido che il pianto non è espressione di
malessere, ma è invece qualcos'altro? (sempre riferendomi a un piccolo di pochi
mesi d'età)

E qui lo so che vado ad entrare in un "ambito" molto sensibile...

Io sono convinto che una mamma, molto presto, "sa benissimo" quando il pianto è dovuto ad un reale bisogno e quando no.
Il problema è che la nostra civiltà, proprio a causa delle sovrastrutture mentali di cui abbiamo parlato molto, "sposta" il centro dell'essere nella mente razionale e questo comporta l'atrofizzazione di quelle facoltà spirituali naturali in tutti noi.
Tra queste ci sono quelle, che a noi oggi appaiono straordinarie, della sensitività e comunione empatica delle mamme con i loro piccoli, che straordinarie non sono se si ha modo di vivere un po' con persone che non hanno questo "spostamento" del proprio essere nella mente razionale, o almeno non in modo così estremo come lo è per noi.
Ma nonostante questo, anche da noi queste facoltà non sono scomparse nelle mamme.
Mi è successo più volte di vedere un bimbo piangere "disperatamente" nel passeggino e dirmi "ma guarda questa mamma che insensible"... per poi vedere la mamma che arriva, lo guarda con comprensione e come a dire "lo so che stai facendo" vedere il bambino capire che il trucco non funziona e smettere di botto di piangere per passare ad una emozione totalmente diversa in un istante. La mamma sapeva perfettamente che di capriccio si trattava e la prova l'ho avuta nel fatto che il pianto è finito di colpo e visibilmente senza conseguenze psicologiche di un qualche conflitto.. Se fosse stato un vero bisogno, davanti all'atteggiamento della mamma, la reazione sarebbe stata ben diversa e molto probabilmente il pianto non sarebbe finito di colpo.
A me è capitato più di una volta di vedere una mamma "sensibilizzarsi" verso le sue facoltà sensitive, grazie alle indicazioni del mio Maestro. e sempre (e anche dopo poco tempo) ho visto da una parte il riconoscimento di questa realtà e dall'altra il "rinascere" di questa facoltà, almeno in parte, con conseguente gran sollievo di tutti, mamma, papà e amici

In definitiva penso che si tratti, a seconda i casi e con percentuali diverse e senza voler generalizzare, di ignoranza e di pigrizia, perché vivere con il proprio centro nella mente razionale è molto comodo...

... è comodo "dire di NO!" invece che buttare a terra il cibo, prendere il coltello e metterlo sul ripiano in alto e, allo stesso tempo, controllare che non si stia comunicando in nessun modo un messaggio di biasimo verso il desiderio del bambino... magari la mamma è nervosa per fatti suoi in quel momento... ha mal di testa... Non è facile. Facile è dire NO!.

Citazione:

- idem: possiamo parlare di "tendenze capricciose" in un bambino così tenero?
Io credo di no.

Io dico di si.
Proprio il pomeriggio del giorno dopo in cui ho postato questa cosa sui bambini (i "casi della vita"...), stavo seduto ad un tavolino di un bar a godermi la primavera. Accanto a me c'era una mamma con il suo bambino di pochi mesi (7/9 credo) seduto sul seggiolone, che gli dava da mangiare e da bere. La mia attenzione è stata attirata dal comportamento del bambino e dall'atteggiamento della mamma.
Il bambino era già un vero e proprio tiranno. Era chiarissimo che tutto doveva essere fatto come quando lo voleva lui, e chiedeva "quanto a lui dovuto" esprimendo un misto di lagna, impazienza e imperiosità, quando la mamma non eseguiva velocemente e precisamente quanto da lui richiesto. In pratica la sgridava... La mamma aveva un aria rassegnata e molto triste e si intuiva che era in qualche modo "delusa" nelle sue aspettative sulla maternità.
Questo tipo di dinamiche, così chiaro e stabilito (io bambino comando e tu mamma ubbidisci), non si realizza in pochi giorni, per cui posso supporre che sia iniziato a pochissimi mesi di vita. Chiaramente all'inizio è sottile, sono (apparentemente) cose di "poco conto"... invece è proprio li che è necessario prendere atto di cosa "sta iniziando" e modificare qualcosa, prima che avvenga un simile disastro.
Disastro per la mamma e per il bambino.

A noi sembra impossibile riuscire a distinguere se un bambino molto piccolo sta piangendo per un reale bisogno o per altro. Non lo è. Lo è perché cerchiamo di capire questa cosa solo con la mente razionale e allora si che è difficilissimo.
Ma un Cuore di mamma sa bene cosa sta dicendo il suo piccolo.
Addirittura io, maschio insensibile e rozzo ho capito all'istante cosa succedeva tra quel bambino e la sua mamma, e l'ho capito perché non ho usato la mente.
L'ho usata dopo, ripensando all'accaduto e per prepararmi ad una replica come la tua

Ciao

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=42&topic_id=7424&post_id=271840