Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  invisibile il 15/5/2015 17:05:07
Citazione:

FrancescaR ha scritto:
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Invisibile, penso che tu abbia scambiato il passeggino con il seggiolone )

Infatti c'era qualcosa che non mi tornava...

Citazione:

Il piccolo seduto sul passeggino, stava piangendo "disperatamente"; l'hai scritto tu.
All'arrivo della mamma, il pianto è cessato quasi all'istante, segno che dimostra
l'appagamento di un suo bisogno, ovvero la presenza della rassicurante figura materna.

Si, ma era finto.
Sai quando "piangono disperatamente" per poi smettere di botto?
Niente lacrimoni e singhiozzoni mentre la mamma lo consola abbracciandolo...

Quando un bambino piange per un reale bisogno, ci sono dei segni che se "recita" non ci sono, ovvero se sta usando il pianto come strumento (tentativo) di controllo per cercare di soddisfare un desiderio.

Comunque quello era un esempio generico al contrario di quello al bar.

Citazione:

Diversamente, il bimbo sul seggiolone era lamentoso e stizzito, rifiutava il cibo sebbene
fosse affamato.

No. Ha rifiutato l'acqua perché voleva la merendina, o almeno quello è ciò che comunicava... cosa rivelatasi, poi, nemmeno vera.
Ma il comportamento rivelatore era il modo con cui faceva questo rifiuto-richiesta, che in una situazione normale non ha motivo di esistere.
Ripeto, è possibile che all'origine ci sia mancanza di risposta ai bisogni, ma la tirannia era evidente ed è rivelatrice.

Citazione:

Non sarebbe più opportuno chiederci, semplicemente, che cosa stesse comunicando,
attraverso quelle reazioni contrariate, il bambino in questione? (un piccolo di circa nove mesi)
Chi può dire con certezza che in quel momento avesse avuto realmente fame di pappa?
E se si fosse trattato di fame di altra natura? Oppure di un qualsiasi altro malessere,
anche di piccola entità (ad esempio: caldo, freddo, prurito, bruciore...) ?

I bambini, spessissimo, non riescono ad identificare la causa del loro disagio, seppur
passeggero (accade anche a noi adulti). Disagio che può essere, banalmente, una
sensazione di noia, di insicurezza... Essi manifestano il malessere impiegando i mezzi
di cui dispongono: il pianto, l'opposizione, l'aggressività, gli strilli e così via.

Tutto giusto ma se si rileva una situazione "stabilita", una dinamica ricorrente, è molto possibile che sia in atto una situazione non sana.
La situazione al bar appariva come una abitudine e lo stato della mamma indicava questo tipo di situazione.

Citazione:
Stabilire a priori che un dato comportamento sia catalogabile come "capriccio", a me
pare arbitrario; anzi, mi pare in verità un approccio basato sull'interpretazione della
mente razionale, anziché sulla sensitività e sull'empatia.

Non l'ho fatto a priori. Era palesemente un capriccio e non solo perché era lagnoso o imperioso, che già sono forti indizi, ma perché era evidente che della merendina o dell'acqua, non gliene importava. Gli importava affermare il dominio tirannico e si capiva dall'atteggiamento. Gesti, espressioni, attenzione più a come reagisce la mamma alle sue mosse piuttosto che alla merendina ottenuta. Si capiva da varie cose e lo stato della mamma era la conferma: totalmente succube.

Citazione:
Secondo la mia esperienza, un marmocchietto sereno e appagato piange assai di rado.

Vero.

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