Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

Inviato da  mc il 7/7/2015 11:51:15
Slobby
Citazione:
Con te vorrei rafforzare/indebolire il concetto di identità! ..io la trovo plurima e mutante...il libero arbitrio è limitato alle potenzialità! ...io in me ascolto info..quelle a colori, e mi regalano dati, quelle sonore, visive/forme, odori...filosofiche/pratiche/sentimentali/istintive...eccetera...non sempre in me vanno d'accordo.. Da qui il concetto di io frammentato...in più ci sono varianti di luogo/clima...stati d'animo/salute...socialità/inserimento...Che determinano la non attendibilità dell'essere STATICO/UNICO...


Tornando al discorso... (ieri non ce l'ho fatta, sorry)...

Cerchero' di imbastire la mia opinione in maniera concisa ... almeno ci provero', per evitare di annoiare...

Il discorso dinamicita' dell'esistenza:
Sono piuttosto incline ad accogliere un punto di vista del genere, ma ci sono delle relativizzazioni a cui non si dovrebbe sfuggire.

Nella strutturazione del ragionamento, parlando di flussi, nel tentativo di allargare la visione, penso che si perda il vero punto del discorso.

Personalmente, ritengo l'allargamento un modo completamente errato, del tutto anacronistico, e troppo svincolato dal fulcro che, noi tutti, dovremmo imporci, cioe' l'essere umano, che e' l'unica cosa di cui potremmo anche conoscere qualcosa... realmente ...e non solo per una vaga illusione (sensazione) personale ...

Il punto e':
se dobbiamo arrivare a scoprire 1000 e noi siamo 1?

Ho come l'impressione che il modo piu' sbagliato, sotto ogni punto di vista e in ogni senso, per arrivare a conoscere/capire 1000 sia quello di partire da 1000, dando tutto il resto per scontato. Questo e' il caso delle religioni e delle divinita': si pontifica sul 1000 ignorando completamente tutti i passi intermedi dati per scontati (magari estrapolati a scendere verso "l'uomo - 1" ... Per esempio: speculazione dio... da cui scaturiscono speculazioni derivanti... speculazioni di speculazioni!)
La mia opinione e' che si debba partire da uno e procedere verso il 1000, un passo alla volta.

Detto cio':
dobbiamo fare i conti con la nostra struttura (energetica, d'essenza fluida, spirituale) che ha una conformazione ben precisa:
quella che ci contraddistingue dagli altri esseri viventi.
Questa e' una relativita' che e' controproducente scavalcare perche' e' a misura di "passo", puo' vantare delle basi concrete su cui imbastire osservazioni in contrasto con la natura effimera delle intuizioni filosofiche, e perche' e' l'ambito in cui maturiamo piu' esperienze ed e' pure l'ambito in cui si sviluppano i punti di vista inerenti alla specie ... (in relazione ad una visuale di appartenenza culturale e genetica).

Quando l'uomo smette di prendersi come riferimento, si allontana da cio' che gli serve per arrivare a risposte concrete, quella famosa strada per arrivare a 1000 (che, tra l'altro, rappresenterebbe solo una delle tappe della conoscenza...).

Quindi, se l'uomo e' un flusso... e' un flusso che e', si, dinamico e cangiante, ma nei tempi relativi all'infinito-universo.
In relazione alla vita biologica del singolo individuo (Biologicamente parlando) siamo stabili. Se e' vero che siamo le nostre esperienze (estendendole a tutto cio' che concerne la percezione sensoriale) e che siamo definibili in base all'impiego delle informazioni derivanti da esse, e' vero anche che questo preveda una variazione minima sullo stesso piano biologico. L'unica cosa che cambia dinamicamente in questi itinerari pindarici e' la psicologia individuale.
Va da se' che anche cambiando la nostra opinione su noi stessi e sul tutto, non ci sono da mettere in conto sconvolgimenti biometrici (basti pensare all'evoluzione genetica ed ai suoi tempi medi di cambiamento bio-organici...: non sono riferibili all'uomo ed al suo ciclo biologico... ma riferibili ad ere intere ... o piu', dipende da molti parametri... ambientali, fisici, congiunturali, politico-economici... perche' no... agiatezze o poverta' diffuse potrebbero influire a regime, nei secoli...)

(un po' dispersivo?? sorry ::: provo a riacchiappare le redini...)

°°°°°° L'individualita' e' la manifestazione di individuo singolare delle proprie esperienze (di ogni genere e tipologia, intensita' e valori...).

Citazione:
non sempre in me vanno d'accordo.. Da qui il concetto di io frammentato...in più ci sono varianti di luogo/clima...stati d'animo/salute...socialità/inserimento...Che determinano la non attendibilità dell'essere STATICO/UNICO..

Tenderei a separare il piano di ragionamento tra psicologico e biologico.
E' statico dal punto di vista biologico (si parlava di batteri e di ambienti sterili in situazioni di partenza); e' dinamico dal punto di vista psicologico.

La varieta' emotiva "imparata" e' verosimilmente, pressoche', infinita, parliamo di un individuo di eta' adulta, per cui e' normale che alcuni "pensieri", concetti, e addirittura stati d'animo possano essere contrastanti tra di loro ma solo perche' li hai a disposizione tutti quanti pronti ad essere usati a seconda della situazione in cui ci si puo' trovare.

L'individuo e' unico, le esperienze precedenti che ne definiscono le azioni sono innumerevoli (dipende da individuo).
L'intelligenza e' questo per me:
far convivere il numero maggiore di informazioni (emozioni, nozioni, percezioni, sensazioni... etc) e riuscire a metterle in relazione, dipanandone i contrasti, al fine di raggiungere una propria coerenza con i vari ambiti in cui ci si confronta.

(il discorso e' complesso... e sto improvvisando...: se devo approfondire ... o rettificare incoerenze ... o stare zitto basta dirlo ... eheheh ...).

mc

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