Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'

Inviato da  lamefarmer il 14/12/2006 11:42:22
Il fenomeno é di una vastità tale che si può associare all'effetto serra, o a un Gas disperso nell'ambiente: diventa talmente rarefatto nella coscienza che é impossibile o quasi riconoscerlo nella sua effettiva luce.

Per esempio le polveri sottili. Anche loro sono da sempre un inquilino sgradevole ma mai del tutto assente, dall'aria, dall'acqua, dal cibo. Ho citato il piombo però per un motivo semplice: é un inquinogeno particolarmente infernale, perché é destinato a procurare deformità alle generazioni future. Nelle concentrazioni che si stanno raggiungendo é facile immaginare un futuro in cui l'eccezione sara la deformità non visibile. Il Piombo non é il solo a creare questo tipo di problemi, ma é l'elemento prodotto in maggiore quantità dalla modernità.

Ora, prendiamo tre fatti apparentemente distanti tra loro come sempio. La pubblicità della Mulino Bianco, il copyright (e la recente sentenza del tribunale americano che rende illegale anche il peer-to-peer), l'inquinamento da polveri sottili.

Il copyright é l'epilogo ultimo (ma probabilmente non definitivo) dell'applicazione del concetto di proprietà sull'effimero. Per esempio: vedo un campo, che nessuno prima ha reclamato come proprio, e rispondendo a un istinto primordiale lo dichiaro mio (l'istinto del lupo).
Poi chiamo questo progresso e oppongo a ogni resistenza l'idea che "sia meglio, giusto ed equo per tutti".
Davanti all'evidenza che ciò é falso e marcio, dico "ok, non é un sistema perfetto, ma é il migliore perché perfettibile": il resto lo etichetto come utopia e ciò mi permette di solidificare i concetti di "reclamo della proprietà" con regolamenti e leggi che rendano la percezione del sistema granitica e autonoma: come l'industria del latte che sfrutta le mucche abbassando la necessità di intervento umano al minimo.

Se si capisce il paradosso, si capisce che esiste una stratificazione della alterazione percettiva, che ha come cuore l'uso di termini per indicare oggettivamente un significato in totale opposizione al percepito.
Prendo l'inceneritore e lo chiamo termovalorizzatore. Prendo un politico e lo chiamo onorevole. Prendo un biscotto di derivazione industriale e lo chiamo "come natura crea" (pubblicità della Mulino Bianco).

Stò facendo un sunto di un complesso estremamente intricato, mi si perdoni quindi la necessità della semplificazione.
Mancano le polveri sottili.

Come posso rendere una cosa velenosa come le polveri sottili, e alternare la percezione della presenza fino a renderla "normale e accettabile"?
Lo chiamo smog (se disperso nell'aria) e lo pubblicizzo come un sottoprodotto normale con cui é necessario convivere della città. Smog in inglese é un incrocio tra 'fumo' e 'aria'. Poi dico che tutto il fumo é velenoso, magari diffondendo solo le notizie che indicano la nocività del fumo come sottoprodotto di combustioni casalinghe (il fumo del'arrosto) così da avvicinare l'idea "buona" del cibo alla griglia, con quello cattivo dello smog cittadino.

E' un operazione di massa così enorme e pazzesca da poterla tranquillamente definire "la riconversione suicida di massa più opprimente mai compiuta dall'uomo sull'uomo".

La responsabilità principale é della pubblicità, che secondo il mio parere dovrebbe semplicemente essere vietata per legge.

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