Re: Il danno invisibile di un caffè

Inviato da  Calvero il 26/4/2011 23:46:23
Citazione:

...probabilmente non so rispondere,


..e fin qui, se così è, nulla di male ..siamo qui per discutere, poi dici ..

Citazione:
ma ti chiedo:


mmhh ... è quel - MA - che metti prima del - ti chiedo - che ci manda nei "casini" ... io cosa dovrei fare se però riporti le argomentazioni lontane dal confronto che ti avevo chiesto? ... ripeto, secondo me non hai tanta voglia di ragionarci sulla cosa, che non significa essere d'accordo. Sei giunto con questo Topic che ha toni imperativi e categorici; nessuno contrasta fondamentalmente i tuoi dati, però ripudi l'idea di scendere su un piano colloquiale ..e ti concentri esclusivamente con quello clinico che secondo me, non è un fattore esaustivo per emanare questo tipo di condanne.

Comunque, tu mi chiedi:

Citazione:

"Quanto dici vale anche per le malattie? sinceramente per tanta gente come me bastano molto meno SCIENTIFICHE parole per decidere in merito."


Guarda, Totò diceva che l'unica cura per l'acne giovanile era la vecchiaia. Fino a che punto la vogliamo considerare una battuta?

Comunque se mi fai questa domanda, allora "quanto dico" lo comprendi in qualche modo, ma forse non trovi la correlazione? e allora provo a spiegare meglio il mio punto di vista.

Può valere anche per le malattie, certo. Già soltanto una persona innamorata riesce ad avere energia nuova e a contrastare determinate patologie, in maniera più efficiente. Per dirne una. Ma anche gli esempi di Audisio la dicono lunga.

Io ad esempio seguo anche i concetti (non tutti e non solo quelli) espressi anche dalla - Nuova Medicina di Hamer - di cui riporto qui una sorta di introduzione leggera leggera:

La natura ha imparato ad adattarsi costantemente alle nuove esigenze che l’ambiente presentava. Anche noi, esseri umani, facciamo parte di questo progetto e rispondiamo ai conflitti di oggi, con gli stessi programmi di milioni di anni fa. Questi processi di adattamento che noi chiamiamo “malattie”. Anche se spesso sono legati a forti disagi, hanno lo scopo di permetterci l’adattamento alle nuove situazioni.

La natura ha previsto grazie alla DHS l'attivazione del sistema neurovegetativo che ci mette all’istante nella condizione di contrattaccare o scappare. Solo se restiamo fermi, congelati nel nostro conflitto, accumuleremo sufficiente “massa conflittuale” per avere dei sintomi abbastanza importanti da essere percepiti e/o diagnosticati. Ma in natura normalmente non accade: la bestia sa di avere un tempo limite per risolvere i suoi conflitti di “mancare del boccone essenziale” o di “sentirsi attaccato” o qualsiasi altro conflitto, perché ne va della sua vita. L’unico essere vivente che invece non considera tale evenienza è l’essere umano, e tende a rimanere nel conflitto finanche a morirne, pur di dimostrare le proprie ragioni.

La natura ha anche previsto i vari programmi SBS specifici al tipo di evento vissuto, che modificano sia la funzione che la struttura dei vari tessuti per adattarci in maniera ottimale alla nuova situazione. Inoltre ha anche previsto l’eventualità che possiamo avere contemporaneamente troppi conflitti insormontabili, e con le “costellazioni schizofreniche” ci permette degli adattamenti comportamentali per la nostra sopravvivenza in un ambiente impossibile (chiamate "nevrosi", "psicosi", ecc.).


Io credo che lo stato attuale della Vita odierna, compulsiva, degradata e via discorrendo ... ( e che non ci fa guardare in noi stessi) abbia fatto sì che il nostro corpo si mettesse nelle condizioni di recepire veleni e di saperli trasformare per le esigenze che hanno bisogno dei veleni stessi. Anche se non posso provarlo, credo che magari basta anche un caffé napoletano al giorno a un eschimese per mandargli in tilt il suo fisico. Così come credo che l'alimentazione interagisce profondamente con la nostra psiche e anche la nostra anima, cuore, coscienza o ... insomma chiamalo come credi.

Ovvio che se mi ingoio una barretta di Uranio, mi spunta il terzo occhio in fronte e non certo quello spirituale. Ma per quel che concerne il caffé, non trovo nulla che possa essere messo in condizioni di non contrastare questo "veleno". Una Vita espressa in ricerca di una serenità interiore e fisica; una vita che comunque si esprime per una volontà salutare ... per me è una vita che deve concedersi proprio queste soddisfazioni. Non è un caso che tu hai fatto un analogia con gli eroinomani, secondo me sei partito un po per la tangente ... perché simili esempi li trovo semplicemente esasperati e sintomo di trasformare i problemi in fobie.

E' un po dozzinale come esempio, il primo che mi viene in mente, ma un mio ex collega andava avanti a MOKE e non a tazzine. Ora sono 10 anni che non so nulla di lui, ma all'epoca aveva sui 40/45 anni ... ne dimostrava molti di meno, era attivo, dinamico, giovanile, in forma, dormiva normalmente ... ed era un testa di cazzo (ma questo non credo dipendesse dal caffé ). Ma io che lo conoscevo sapevo bene che il suo stile di vita e la sua alimentazione e il suo modo di confrontarsi con il lavoro e le amicizie era lontanissimo dal mio. E queste cose influenzano enormemente la nostra capacità di assimilare e elaborare i nutrimenti. Probabilmente se io bevevo il caffé a litri che beveva lui, ero già morto.

Sulla questione scienza, sinceramente non ho capito bene cosa stai cercando di dirmi, quindi non incasino oltremodo la cosa, però ti ricordo che anche ai concetti semplici riportati da Audisio, hai svicolato. E hanno una valenza che chiede qualche approfondimento.

Personalmente non credo nella medicina, intesa come percorso onesto e univoco che l'establishment insegna e veicola attraverso i canali ufficiali. Io credo che l'uomo sia fuso con la Natura, a livelli profondissimi e in totale simbiosi. L'uomo semplicemente deve tornare a co-esistere con sé stesso e con le energie della Natura.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=44&topic_id=6270&post_id=192915