Re: Il danno invisibile di un caffè

Inviato da  genfranco il 28/7/2011 10:55:05
Sul forum paginemediche.it ho trovato la sequenza di notizie rispetto alla CAFFEINA che mi sento in dovere di dover sottoporre, poichè notizie negative rispetto al CAFFE' sono rare da trovare. Fatte poi da una categoria come i dottori è ancora più rara. Sì perchè esse ledono mastodontici interessi privati e NON; quindi ti dico: sono certo che la maggior parte di ACIDO ASCORBICO che assumi viene usato dal tuo corpo per combattere queste TOSSINE
quindi ti chiedo: a cosa serve integrare se poi NON ottieni i risultati sperati perchè vaneggiati da una tazzina di CAFFE''? senza contare il rischio che ti descrivo sotto riportato da paginemediche.it, sito di DOTTORI i quali descrivono quanto puoi ottenere partendo da una tazzina di CAFFE' (DROGA) CAFFEINA passando per Igiene del sonno, Ritmo sonno-vegli irregolari, Sonnolenza, Crisi epilettica, Insonnia, Allucinazioni, Astenia, Vertigine, Metildopa, Ipertersione arteriosa, arrivando fino all' Infarto cardiaco, Infarto miocardico, Angina pectoris.

La trovi sempre sul questo link:

http://digilander.libero.it/genfraglo/Immagini/caffeinapagmed.htm

paginemediche.it
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Droghe e sostanze stupefacenti

In collaborazione con la dott.ssa Barbara Andria del Centro di Biotecnologie dell'A.O.R.N. 'A. Cardarelli' di Napoli.

Le sostanze stupefacenti sono conosciute ed usate dall'uomo fin dall'antichità, quando erano considerate magiche ed erano impiegate nei riti religiosi. Oggi vengono assunte per migliorare l'attenzione e la concentrazione, così come possono essere utilizzate per scopi curativi, e solo da qualche decennio il loro abuso ha trasformato il fenomeno in un grave problema sociale.

Il termine droga deriva dalla parola di origine olandese droog, cioè "secco". L'uso comune relega il termine nell'ambito delle sostanze illegali, ma in realtà sono droghe anche molte sostanze usate nelle terapie mediche (in inglese, il termine drug sta ad indicare genericamente un farmaco) o consumate liberamente, come la nicotina (contenuta nel tabacco), l'alcool e la caffeina (contenuta nel caffè o nel thè).

Possiamo definire come ?droghe? o ?sostanze stupefacenti? quelle sostanze psicoattive (naturali o sintetiche) che, per le loro proprietà farmacologiche, agiscono sul sistema nervoso centrale ed alterano l'equilibrio psicofisico dell'organismo, e che, allo stesso tempo, possono essere oggetto di abuso, generando una forte dipendenza, sia fisica che psichica.
Per abuso s'intende l'assunzione di queste sostanze per scopi voluttuari e senza prescrizione medica. Esse, infatti, producono tolleranza, in quanto per ottenere lo stesso effetto provato la prima volta occorre assumere dosi sempre più abbondanti, fino a raggiungere e superare una soglia oltre la quale i soggetti non sono più in grado di vivere senza ricorrere alla sostanza (dipendenza).
La dipendenza può essere fisica (quando l'organismo è incapace di funzionare senza la sostanza esterna alla quale si è adattato modificandosi; se questa gli viene a mancare si scatena la cosiddetta ?crisi di astinenza?, che si manifesta in genere con effetti opposti a quelli prodotti dalla droga) o psichica (è il desiderio spasmodico della droga, accompagnato dalla convinzione di non potere più andare avanti senza assumere quella determinata sostanza).

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Caffeina

La caffeina, sostanza rinomata per la sua proprietà risvegliante, viene ingerita prevalentemente sotto forma di tè, cioccolata e caffè. Una brusca sospensione di tale sostanza può provocare una sindrome d’astinenza caratterizzata da sonnolenza, cefalea, ed astenia, sintomi che perdurano nel soggetto nelle 18/24 ore successiva all’ultima assunzione.
In taluni soggetti la somministrazione in un’unica dose superiore ad 1 grammo di caffeina, può determinare: stato confusionale, aritmia cardiaca e intossicazione acuta con conseguente insonnia grave.
Le quantità di caffeina presenti nelle varie sostanze sono: 100-150 mg in una tazzina di caffè, 60-70 mg in un tazza da tè, 1-5 mg in un tazzina di caffè decaffeinato.
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Igiene del sonno

La nozione di igiene del sonno è costituita da una serie di relazioni instaurate tra: fattori ambientali, modifiche del ritmo sonno-veglia ed utilizzo di sostanze come l’alcol o la caffeina.
L’insorgenza di una qualsiasi alterazione tra queste relazioni, causa disturbi della continuità e dell’architettura del sonno; di conseguenza si può riscontrare cattiva igiene del sonno anche in assenza di una specifica patologia.
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Ritmo sonno-vegli irregolare

É un’anomalia della distribuzione temporale del sonno che può avere causa endogena, causata cioè dalla sbagliata regolazione dell’orologio biologico interno (ciò è legato all’invecchiamento della persona), o esogena come il lavoro in turni o una cattiva igiene del sonno.

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Sonnolenza

La sonnolenza è lo stato successivo al sonno durante il quale possono presentarsi momenti di sonno che durano più di qualche secondo. Tale stato può manifestarsi in soggetti affetti da narcolessia e da sindrome delle apnee morfeiche.
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Crisi epilettica

Fase della malattia epilettica caratterizzata da una brusca ed improvvisa comparsa di manifestazioni patologich particolarmente evidenti. La crisi può iniziare con segni premonitori come cefalea, vertigini, sonnolenza, allucinazioni a cui fa seguito la perdita di conoscenza e, nell'adulto, la comparsa di contrazioni e rilasciamenti muscolari ciclici ed irregolari (crisi tonico-clonica). L crisi epilettica può portare al blocco della muscolatura respiratoria e quindi essere pericolosa per la vita. Le crisi possono essere subentranti e costituire il cosiddetto stato di male epilettico. La crisi epilettica è l'espressione clinica di una scarica anomala nella normale attività elettrica del cervello che lo coinvolge tutto più o meno estesamente.
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Insonnia

L’insonnia è un disturbo del sonno che non permette al soggetto di riposare a sufficienza fino a doversi lamentare per il cattivo sonno.
Legati all’insonnia, si possono registrare: difficoltà di addormentamento e di mantenimento del sonno, risvegli multipli o risveglio precoce. I sintomi che accompagnano l’insonnia sono: sonnolenza diurna, stanchezza, disturbi di concentrazione e disturbi d’umore.
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La nozione di igiene del sonno è costituita da una serie di relazioni instaurate tra: fattori ambientali, modifiche del ritmo sonno-veglia ed utilizzo di sostanze come l’alcol o la caffeina.
L’insorgenza di una qualsiasi alterazione tra queste relazioni, causa disturbi della continuità e dell’architettura del sonno; di conseguenza si può riscontrare cattiva igiene del sonno anche in assenza di una specifica patologia.
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Allucinazioni

Il termine allucinazioni indica il verificarsi di fenomeni percettivi nel momento che intercorre tra il sonno e la veglia. Questi fenomeni sono prevalentemente visivi, solo raramente sono uditivi e si manifestano essenzialmente dopo una siesta.
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Debolezza fisica.
Sintomo non specifico caratterizzato dalla perdita di energia e di forza e da una sensazione di debolezza. Accompagna spesso le condizioni croniche debilitanti, ma può insorgere anche in condizioni acute.
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Disturbo dell'equilibrio del corpo nello spazio, la cui causa organica è dovuta ad una lesione o disfunzione dell'orecchio interno o ad altre patologie quali anemia, gastropatie, nevrastenia, arterioscelrosi, labirintite, tumori endocranici. Talvolta, la vertigine può essere di origine psichica e colpisce persone del tutto normali che si trovano in luoghi elevati; si tratta, in questo caso, di mancanza del punto abituale di fissazione.
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Metildopa

Farmaco utilizzato per la terapia dell'ipertensione arteriosa, ha il suo effetto massimo dopo 3 giorni di somministrazione. A causa dei suoi effetti collaterali (depressione, incubi e sonnolenza), la somministrazione deve essere serale.

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Ipertensione arteriosa

Patologia cardiocircolatoria provocata da un aumento della pressione arteriosa massima e minima dovuta a sua volta ad un aumento delle resistenze periferiche che il sangue incontra nel suo passaggio. Se non ha una causa ben definita viene detta essenziale; le cause più comuni, invece, sono malattie renali, endocrine o cardiache.
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È detto infarto la morte delle cellule di una zona cardiaca a causa del mancato apporto di sangue ossigenato. L’infarto è ancora oggi una della cause più comuni di morte nei paesi industrializzati. Fattori di rischio sono il fumo, l’alimentazione, l’obesità, lo stress, l’ipertensione arteriosa, alcune malattie metaboliche. Sintomi frequenti sono sudore freddo, dolore toracico esteso al braccio sinistro ed affanno.
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Necrosi (morte) di una porzione di tessuto miocardico, provocata da una prolungata mancanza di circolazione arteriosa e quindi di apporto di ossigeno e nutrienti. L’infarto, che rappresenta una delle cause più comuni di morte nei paesi industrializzati, è provocato dall'ostruzione coronarica conseguente all'aterosclerosi. I principali fattori di rischio sono l'ipertensione arteriosa, l'ipercolesterolemia il fumo, la sedentarietà e l’obesità.
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Angina Pectoris

L’angina pectoris (comunemente chiamata solo angina, dal latino "stringere") è un dolore acuto che si localizza al centro del petto come conseguenza di una malattia a carico delle arterie coronarie che provoca una discrepanza tra il sangue e l'ossigeno richiesto dal tessuto miocardico e quello effettivamente reso disponibile dalle coronarie.
L'angina può comparire sotto sforzo oppure a riposo (angina spontanea) ed essere espressione di un'ostruzione aterosclerotica di una coronaria o di uno spasmo coronarico. La conseguenza dell'angina è l'ischemia miocardica che, se protratta, provoca l'infarto.
L'attacco anginoso si accompagna a difficoltà respiratoria, senso di angoscia e tosse.
ciaooo Genfranco
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