Re: Cosa è l

Inviato da  genfranco il 11/5/2014 10:01:47
Ciao, ti propongo due articoli che spiegano la "ESSENZIALITA'" di questa SCONOSCIUTA vitamina D, di cui siamo tenuti in VOLUTA ASTINENZA da chi di competenza.

Potrà interessarti saperlo?

Leggilo sotto.

Buona Salute


Molte persone credono che mantenere sane abitudini alimentari è abbastanza, ma solo pochi alimenti contengono naturalmente significativi livelli di vitamina d. Secondo il dottor Heike A. Bischoff-Ferrari, una facoltà di UZH, al fine di ottenere adeguati livelli di vitamina D attraverso la dieta da sola, due porzioni di pesce grasso come il salmone o sgombro avrebbe dovuto essere consumato ogni giorno. È quindi necessario aumentare i livelli di vitamina D nel corpo attraverso sufficiente esposizione al sole e un'integrazione al fine di utilizzare il pieno potenziale della vitamina sole per mantenere il corpo di corretto funzionamento.
Questo equivoco sul mantenimento di livelli D attraverso la dieta hanno un grado di terra poiché la vitamina D non è una vitamina stand-alone. Per eseguire molte funzioni, la vitamina D funziona in cooperazione con altre vitamine come magnesio, che può essere trovato in verdure a foglia verde come spinaci. Questa caratteristica unica di vitamina D ha contribuito alla gestione di molte malattie croniche.
Io sono carente di vitamina D?
Il modo migliore per scoprire la carenza di vitamina D è di prendere un esame del sangue che misura il livello della vitamina nel sangue. Si può chiedere sia il medico a somministrare il test o comprarti un test a casa kit fai il test. Tuttavia, vi sono certamente vitamina D carente se si dispone di uno qualsiasi dei seguenti disturbi, ed è necessario consultarsi con il medico per quanto riguarda il tuo preventivo, così come curativo, opzioni appena possibile.

1.) l'influenza - In uno studio pubblicato sulle riviste di Cambridge, si è scoperto che la carenza di vitamina D predispone i bambini a malattie respiratorie. Uno studio di intervento condotto hanno dimostrato che la vitamina D riduce l'incidenza di infezioni respiratorie nei bambini.
Debolezza muscolare

2.) - secondo Michael F. Holick, un leader esperto di vitamina D, debolezza muscolare è solitamente causata da carenza di vitamina D perché per i muscoli scheletrici di funzionare correttamente, i loro recettori della vitamina D devono essere sostenute da vitamina d.

3.) psoriasi - In uno studio pubblicato da la UK PubMed central, è stato scoperto che analoghi sintetici di vitamina D sono state trovate utile nel trattamento della psoriasi.

4.) la malattia renale cronica - secondo Holick, pazienti con malattie renali croniche avanzate (in particolare quelli che richiedono dialisi) sono in grado di rendere la forma attiva della vitamina d. Questi individui devono prendere 1,25-diidrossivitamina D3 o uno dei suoi analoghi calcemic per sostenere il metabolismo del calcio, diminuire il rischio di malattia renale dell'osso e regolare i livelli di ormone paratiroideo.

5.) diabete - uno studio condotto in Finlandia è stato descritto in Lancet.com in cui 10.366 bambini sono stati dati 2000 unità internazionali (IU) / giorno di vitamina D3 al giorno durante il loro primo giorno di vita. I bambini sono stati monitorati per 31 anni e in tutti loro, il rischio di diabete di tipo 1 è stata ridotta l'80 per cento.

6.) asma - vitamina D può ridurre la gravità degli attacchi di asma. Ricerca condotta in Giappone ha rivelato che gli attacchi di asma in età scolare sono stati abbassati notevolmente in quei soggetti prendendo un supplemento giornaliero di vitamina D 1200 UI al giorno.

7.) malattia parodontale - coloro che soffrono di questa malattia cronica di gomma che dovrebbero prendere in considerazione cause gonfiore e sanguinamento delle gengive alzando i livelli di vitamina D per produrre defensine e cathelicidin, composti che contengono proprietà microbiche e abbassare il numero di batteri nella bocca.

8.) malattie cardiovascolari - scompenso cardiaco è associata con carenza di vitamina D. La ricerca condotta all'Università di Harvard tra infermieri trovati che le donne con livelli bassi di vitamina D (17 ng/m [42 nmol/L]) erano un 67 per cento aumentato rischio di sviluppare ipertensione.

9.) schizofrenia e depressione - questi disturbi sono stati collegati alla carenza di vitamina D. In uno studio, è stato scoperto che mantenendo sufficiente vitamina D tra le donne in gravidanza e durante l'infanzia era necessario soddisfare il recettore della vitamina D nel cervello integrante per lo sviluppo del cervello e manutenzione della funzione mentale nella vita più tarda.

10.) cancro - ricercatori della Georgetown University Medical Center di Washington DC ha scoperto un collegamento tra assunzione di vitamina D alta e riduzione del rischio di cancro al seno. Questi risultati, ha presentati presso l'associazione americana per ricerca sul cancro, ha rivelato che aumentati dosi della vitamina sole erano legate ad una riduzione del 75 per cento di cancro complessiva crescita e 50 per cento la riduzione nei casi di tumore tra coloro che hanno già la malattia. Di interesse è stata la capacità della supplementazione di vitamina per contribuire a controllare lo sviluppo e la crescita del cancro al seno estrogeno-sensibili appositamente al seno cancro.
http://digilander.libero.it/genfraglo/Immagini/vitaminadsintomi.htm

L’80% del fabbisogno di vitamina D è garantito dalla irradiazione solare in quanto il contenuto di questo nutriente nei cibi è molto basso. Ma proprio qui nasce il problema, perché diversi milioni di anni dell’ evoluzione umana li abbiamo passati in Africa, in una savana con pochi alberi, con il sole a picco e quindi con la pelle esposta al sole per quasi tutto il giorno. Ma circa 150.000 anni fa un gruppo di noi decise di andare fuori dal continente africano e si diffuse in tutto il mondo, compresi i territori più a nord come l’attuale scandinavia, dove di sole se ne vede decisamente ben poco.
Per sopperire al problema le popolazioni proto-scandinave furono le prime a digerire il lattosio, per poter adattarsi almeno a prendere la vitamina D dai latticini; per questo motivo in scandinavia c’è tutt’ora il più alto tasso di tolleranza al lattosio al mondo. Questo non ha risolto del tutto il problema perché, come abbiamo visto, la vitamina D negli alimenti è scarsa e in più c’è a tendenza dei scandinavi ad essere chiusi e a ricercare la solitudine, che a volte diventa un problema, soprattutto durante la stagione invernale.
Il lungo, freddo e buio inverno di quei territori può uccidere, specialmente nei piccoli villaggi di campagna: difficili situazioni personali e familiari portano spesso a crisi depressive. Tante persone non riescono a superare queste crisi e, unitamente ai lunghi mesi di solitudine, arrivano a togliersi la vita. Il suicidio è un problema serio per esempio in Finlandia, visto che possiede la più alta percentuale di suicidi con arma da fuoco in Europa e la seconda più alta nel mondo dopo gli Stati Uniti, mentre qui in Italia i suicidi sono “solo” un terzo di quelli finlandesi. Per combattere il buio e la conseguente depressione stagionale in moltissime case viene installata una speciale lampada che simula il sorgere della luce del sole in modo da rendere il risveglio più naturale.
Tutto questo perché c’è un collegamento poco conosciuto tra vitamina D e depressione, comprovato proprio da diversi studi scientifici sia scandinavi in adulti e anche in giovani americani (“Serum vitamin D concentrations are related to depression in young adult US population”: the Third National Health and Nutrition Examination Survey).
Ma in realtà questa situazione non riguarda solo le popolazioni a nord del mondo, ma anche tutti noi, perché siamo per la maggior del tempo chiusi nelle nostre case e nei nostri uffici, abbiamo vestiti che ci coprono completamente anche quando siamo all’aperto e non bastano certo i 15 giorni al mare per la fare la scorta di vitamina D per il resto dell’ anno.
Insomma, come al solito, l’ uomo ha bisogno di tantissimi anni (anche centinaia di migliaia) per adattare il DNA alla nuova situazione di cibo, ambiente e malattie al di fuori della natia Africa e quelle poche decine di migliaia di anni in giro per il mondo, chiusi nelle case, indossando abiti molto più coprenti (in alcune regioni medio-orientali sono scoperti solo gli occhi delle donne) non sono certo bastati per adattare il nostro organismo alla scarsità di sole.
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Del resto, non certo a caso, l’ estate è da sempre la stagione degli amori, stimolati anche da una maggiore esposizione al sole in spiaggia, che permette così una surplus di sano testosterone per ambedue i sessi.
Controllare che i propri livelli di vitamina D siano nella norma, potrebbe essere addirittura fondamentale anche per poter dimagrire, in quando gli obesi producono il 10% di questa sostanza rispetto ai normopeso e questa carenza interferisce con la funzionalità della leptina. Quest’ ultima è un ormone-messaggero costituita da cellule adipose che comunica all’ipotalamo (un piccola ghiandola del cervello) quanto grasso è immagazzinato nel corpo e quindi segnala che lo stomaco è pieno, togliendo cosi la fame.
Ma se la percentuale di grasso corporeo è elevata, tende ad assorbire la vitamina D, impendendo il suo afflusso nel sangue, lasciando alti i livelli di leptina, provocando cosi una appetito insaziabile e costante durante tutta la giornata. Inoltre sembra che i soggetti in sovrappeso abbiano una minore capacità di di convertire la vitamina D nella sua forma ormonale attiva, cosa che crea un meccanismo perverso perché chi è grasso magari non va al mare per vergogna, oppure si copre, quindi i livelli di vitamina D sono sempre più bassi, la leptina più alta e la percentuale di grasso aumenta cosi anno dopo anno.
Quindi le persone obese hanno mediamente meno vitamina D e statisticamente la relazione tra obesità e carenza di D è statisticamente significativa. In pratica possiamo affermare che il soggetto in sovrappeso/obeso che non si espone al sole oppure non prende integratori di vitamina D, può non dimagrire mai e anzi aumentare di peso anno dopo anno.
Uno studio sulla popolazione canadese del 2010 pubblicato su “Obesity” ha dimostrato che sia il peso che il grasso corporeo erano molto più bassi nelle donne con livelli di vitamina D normali rispetto a quelle che li avevano insufficienti. Una delle ipotesi più accreditate per spiegare questa situazione è quella che la vitamina D, essendo liposolubile, quando viene prodotta dalla pelle o assunta con il cibo viene normalmente distribuita nel grasso corporeo, ma a parità di vitamina assunta dai normopeso, ovviamente gli obesi si ritroveranno conseguentemente nel sangue livelli più bassi di vitamina D biodisponibile per il fabbisogno.
E’ stato calcolato che se le cellule adipose sono in eccesso, possono far diminuire di quattro volte la capacità di produrre vitamina D, cioè se siete in sovrappeso è molto probabile che la vostra produzione di questa sostanza sia solo di un quarto di una persona normopeso. Questo vale anche per i bambini, visto che tra l’ altro quelli italiani seguirebbero la dietona mediterraneaona “patrimonio umanità Unesco”, sono i più obesi d’ Europa. Infatti in uno studio pubblicato sull ''American Journal of Clinical Nutrition" e condotto per 30 mesi dai ricercatori della Michigan University su 479 bambini di Bogotà (Colombia), dai 5 ai 12 anni, è stato riscontrato che livelli inferiori di vitamina D erano associati ad un più rapido aumento di peso e ad una maggiore tendenza ad accumulare grasso addominale, fattore di rischio di molte patologie in età adulta. Nelle bambine, invece, sono state riscontrate difficoltà relative alla crescita in altezza.
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Ma la vitamina D agisce anche sul diabete; gli scienziati del Helmholtz Zentrum München hanno dimostrato proprio quest’anno che le persone con buoni valori di vitamina D sono a minor rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Lo studio, condotto in collaborazione con il Centro tedesco del Diabete e l’Università di Ulm, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Diabetes Care.
Un'altra ricerca ha scovato un altra sorprendente qualità della vitamina D, cioè la sua capacità di prevenire gli infortuni negli atleti.
Michael Shindle del Summit Medical Group in Madison (Wisconsin, USA – National meeting of American Orthopetic Society for Sports Medicine, Luglio 2011) ha scoperto che più dei 2/3 di 89 giocatori di football americano NFL infortunati avevano i livelli insufficienti di Vitamina D.
I livelli di questa vitamina devono essere maggiori di 32 ng/mL, e ben 27 giocatori avevano i livelli sotto i 20 ng/ml, mentre altri 45 avevano i livelli tra i 20-31,9 ng/mL.
Per tutti quelli che sono sempre infortunati e ce ne sono molti, potrebbe essere quindi una buona idea l’ integrazione di questa vitamina.
Ma la carenza di vitamina D è generalizzata anche nella normale popolazione, tanto che negli Stati Uniti, nonostante il latte sia stato addizionato con la vitamina D fin dal 1922, la rivista specializzata “Life Extension” ha analizzato 13.892 campioni di sangue tra i suoi lettori e il risultati sono stati assolutamente sorprendenti. Il 38% dei soggetti aveva i livelli inferiori ai 30 ng/mL, mentre il 69% era al di sotto dei 40 ng/mL e solo il 14,3% aveva un tasso superiore ai 50 ng/mL, cioè quello considerato ottimale per ottenere i maggiori effetti benefici dalla vitamina D.
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Secondo Loren Cordain, l’ autore del rivoluzionario e fondamentale libro “Paleo Diet”, nei casi di carenza di vitamina D (<20 ng/mL), occorre seguire un’integrazione giornaliera di 2.000 – 7.000 UI per mesi per portare le concentrazioni di plasma a 40 ng/mL. Per mantenere le concentrazioni di plasma a 40 ng/mL, si consiglia un’integrazione giornaliera di 1.000-2.000 UI1; l’equivalenza è 100 UI = 2,5 mg e 400 UI = 10 mg.
In definitiva, anche se siamo in perfetto Paleo-style, mangiando frutta/verdura/carne/pesce e frutta secca, potremmo lo stesso avere problemi, in quanto non era prevedibile per l’ organismo l’ assunzione supplementare con il cibo di vitamina D, visto che per milioni di anni l’ abbiamo prodotta in quantità “industriale” con lo splendido sole africano. Quindi per ricreare il più possibile quell’ armonia di condizioni è assolutamente essenziale prendere più sole possibile durante l’ estate, in modo da fare un’ adeguata scorta per l’ inverno e/o e assumere cibi ad alto contenuto di vitamina D come l'olio di fegato di merluzzo, i pesci grassi (come i salmoni e le aringhe), il latte ed i suoi derivati, le uova, il fegato e le verdure verdi.

BAROMETRO DELLA VITAMINA D
meno di 20 ng/ml Deficienza
tra 21 e 29 ng/ml Insufficienza
tra 30 e 100 ng/ml Sufficienza
sopra i 150 ng/ml Intossicazione
tra 40 e 60 ng/ml Ideale
http://digilander.libero.it/genfraglo/Immagini/vitaminadsesso.htm

ciaooo Franco Genre

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