Re: TERRA PIATTA

Inviato da  arukimurakami il 22/9/2015 21:47:30
ho messo in ordine definitivamente gli ordini di problema da considerare. questo post è da considerarsi definitivo. cambia in alcuni punti della parte finale. ho unito gli ultimi due punti che erano molto, troppo affini. e alla luce della mia spiegazione estesa si sovrapponevano.



ordine di problema n.1.: LA GENUINITA' DELLA FOTO.


ipotesi mia I°: non si può garantire che TUTTE le foto prese da internet siano GENUINE*
ipotesi da confutare (invisibile): TUTTE le immagini prese da internet sono genuine.
metodologia: basta trovare una foto contraffatta o visibilmente non rispondente alle caratteristiche naturali per potere asserire CON ASSOLUTA CERTEZZA che l'ipotesi I° sia VERA.
la foto in questione è quella del titolo. se c'e' bisogno di altre foto posso fare tranquillamente un link alle immagini di google immagini, ma penso che non ci sia bisogno. e che quest'ordine di problema sia dato per buono. con vantaggio di nessuno. ma esattamente per quello che è. un beneficio del dubbio.
tra l'altro...
Citazione:
invisibile:
Infatti se osserviamo le 7 immagini che ho portato, possiamo vedere che sono tutte diverse, in quanto, ovviamente, scattate da diverse macchine fotografiche con diversi obiettivi e con diversi ingrandimenti (zoom), nonostante sappiamo con certezza che sono state scattate tutte da Olcott.



CONTRODOMANDA A INVISIBILE:
tu, dopo avere preso 7 foto che reputi genuine** (alcune delle quali postata da una stessa persona che ne pubblica alcune evidentemente non genuine) ti senti di ritenere con altrettanta ASSOLUTA CERTEZZA che TUTTE le foto che si possono prendere da internet siano genuine (che è stata la mia ipotesi dal primissimo momento)?

*genuinità[ge-nui-ni-tà] s.f. inv.
1 Rispondenza alle caratteristiche naturali: g. di un prodotto
2 Rispondenza al vero, autenticità

**bisogna capire in che modo poi... hai elencato le ottiche? le distanze dall'oggetto fotografato? sia minime che massime? sono comparabili? le altezze? sono stati usati dei filtri?



ordine di problema n.2: NON E' POSSIBILE STABILIRE LA DISTANZA DELLE FOTO.

e questo, che piaccia o no, è vero a prescindere. possiamo stabilire la distanza MINIMA della foto (anche in questo caso però non con assoluta certezza e senza bagno di sangue metodologico, trigonometrico e matematico). ma non la distanza MASSIMA. non sappiamo ne la distanza ne l'altezza a cui il fotografo si è posto per scattare tale foto. il che, in una questione che cerca di calcolare la distanza dello spettro visivo è di GRANDE importanza.
in altre parole possiamo dire che ALMENO è stata fatta in "riva al lago" (senza sapere se siamo sopra un albero... sopra un camion). ma non possiamo stabilire se sia stata fatta a 100km di distanza, a 100 metri di altezza sopra la prima montagna disponibile. di conseguenza, e logicamente, non possiamo stabilirne la distanza (ne l'altezza).
porto un veloce esempio e una citazione di un parere esperto:

da questa foto potremmo pensare di essere a 200 metri dall'inizio del ponte (ad esempio)

da questa foto invece (che tra l'altro è la stessa) possiamo essere sicuri di essere almeno al triplo della distanza.


dalla sola analisi della foto non possiamo MAI essere sicuri della distanza del fotografo. questo per motivi che puoi anche tu immaginare. ma lascerei la parola all'esperto in questione:
Citazione:
D: per la tua esperienza professionale in quanto fotografo i primi 13 secondi di questo video a che altezza li daresti?
R: La mia esperienza professionale mi dice che non posso rispondere, nemmeno in modo approssimativo, perchè non conosco la focale usata da quella telecamera. Basterebbero 2° in più di grandangolo per raddoppiare l'effetto prospettico del terreno antistante. Metti un 35 mm, e ti sembra di essere attaccato al terreno, poi monti un fish-eye e di colpo ti sembra di essere alto 8 metri.

Invece di continuare a fare domande inutili, chiediti piuttosto perchè un terrapiattista non inquadra prima i propri piedi, per far vedere che è appoggiato sulla sabbia, e poi fa una panoramica verso l'alto con relativo zoom sull'oggetto in lontananza.

Sarebbe così semplice... eppure nessuno ci ha pensato.


semplicissimo vero? invece non ci avevi pensato invisibile?!
in nessuna di queste foto, per rispondere a questa domanda, si inquadrano prima i piedi. quindi non possiamo sapere da dove è stata fatta, ma solo un'idea di dove possa essere partita. il che, anche in questo caso, sarebbe in sede di processo un'ipotesi abbastanza smontabile.
quindi inutile disquisire sui frangiflutti e dove possano essere collocati nel mondo. il punto in questione è che sia nella foto dei frangiflutti sia nelle foto dove appare un molo la distanza dal fotografo AL PRIMO PARTICOLARE RICONOSCIBILE (molo o frangiflutto che sia) è IMPOSSIBILE DA VALUTARE.
ps.... se fosse possibile da valutare... allora dovremo riaprire la prova n.1 (il faro)...

Ipotesi mia (I°): NON è possibile stabilire la distanza del fotografo senza avere una serie di punti di riferimento che ci fanno mettere una certa persona ad una certa distanza da un punto x. punti di riferimento che nelle tue prove sono assenti.
ipotesi da confutare (invisibile): è possibile stabilire DA TUTTE LE FOTO, indipendentemente dalle ottiche utilizzate, e qualsiasi verifica trigonometrica possibile la distanza dell'oggetto fotografato dal fotografo
metodologia: è sufficiente fare una prova. se invisibile è in grado di dimostrare apertamente che una serie di foto x, da me fornite, sono state eseguite da una certa distanza poi comprovata, in tal caso l'ordine di problema non sarebbe un ordine di problema.

CONTRODOMANDA AD INVISIBILE:
puoi illustrare in che modo è possibile capire da che distanza è stata fatta una certa foto (enunciazione teorica) e poi applicare quanto detto a questa foto, ad esempio:



ordine di problema n.3: LA DISTORSIONE ALL'ORIZZONTE.


Ipotesi mia (I°): nei pressi dell'orizzonte è possibile osservare diversi tipi di distorsione ottica che non fanno ben comprendere (ad occhio nudo o con macchina fotografica) molti particolari.
ipotesi alternativa (invisibile): non la so... non si è capita... vuoi asserire che all'orizzonte non ci possono essere distorsioni?
metodologia: portare a conoscenza ALMENO una foto in cui sia presente, visibile e dimostrabile un qualsiasi tipo di distorsione all'orizzonte.

CONTRODOMANDA AD INVISIBILE:
secondo te il fenomeno della distorsione all'orizzonte esiste o non esiste? Tu ammetti che esista una certa distorsione all'orizzonte che in alcuni casi può portare all'occhio particolari della "realtà" che non sono presenti nella "realtà" tanto da renderli insoliti e irriconoscibili in una visione che può passare senza soluzione di continuità dalla compressione all'allungamento?
risposta secca.


ordine di problema n.4: DIREZIONE, CAMPO VISIVO ed EFFETTO FUGA.


Ipotesi mia (I°): all'orizzonte tutti i particolari si restringono. quindi spesso in quel brandello di terra ci sono tanti particolari, piccolissimi. e il livello della strada, bassissimo in questo particolare posto, può tranquillamente nascondersi dentro la distorsione. in alcuni casi l'effetto fuga dovuto alla visione (occhio o macchina che sia) nasconde dei particolari rilevanti.
Ipotesi alternativa (invisibile): l'effetto fuga non è presente nelle immagini che ho portato come prove con le stesse modalità e parametri di quelli dell'occhio umano
metodologia: basterebbe dimostrare che in ALMENO UNA FOTO è presente l'effetto fuga per constatare che l'ipotesi alternativa sia da rigettare.
sarebbe anche utile capire cosa invisibile intenda per "modalità e parametri" diversi tra occhio umano e macchina fotografica e in che modo sia in grado di applicare la differenza alle foto in questione.

ripasso della teoria:
quindi.
l'assunzione di rotondità è data, principalmente, dal fatto che la parte inferiore di una nave (ad esempio) sparisca prima della parte superiore.
ma questo si può spiegare con la legge di prospettiva provata su una superficie piana.
allora partiamo dal primo presupposto. che queste linee siano equidistanti:



la gamma visiva dell'occhio (verticalmente) è di 130° (alla buona)
fonte: http://www.oculistica.info/Box/campovisivo.htm
di conseguenza questo è l'angolo più grande all'interno del quale un oggetto può essere visto. il minimo grado invece corrisponde ad un sessantesimo di grado. quindi un oggetto viene rimosso dall'occhio quando è grande 3000 volte il suo diametro. quindi la massima distana dalla quale possiamo contemplare una moneta da 1 centesimo di circa due centimetri e mezzo (1 pollice) è di 7620 centimetri (3000 pollici).
quindi più si allontana un oggetto al centro della nostra visuale più la parte centrale sarà invisibile all'occhio umano.
vedere immagine per credere :D



mettiamo che A abbia un centimetro di diametro e il buco al centro 2,50 cm
a 3000 cm (B) entrambi i cerchi risulteranno diminuiti. in C il cerchio nero è diminuito e il buco sarà sparito.
ok su questo?
mettiamo quindi, al posto della figura di cui sopra un cerchio e sotto una base rettangolare, da notare che una parte del cerchio è vuota. quindi come il buco del cerchio di prima, solo che in questo caso una porzione del cerchio (non circolare) è bucata. la porzione vuota, man mano che il cerchio si allontana scomparirà.



ok anche su questo?

quindi, tenendo come punto di riferimento l'occhio, ogni oggetto sotto l'occhio pare salire verso la linea dell'occhio, mentre ogni oggetto sopra l'occhio sembra scendere.
rappresentando questo graficamente avremmo:



E è l'osservatore
H l'oggetto da osservare
AB e
CD
due linee parallele NON EQUIDISTANTI dalla EH.

quindi per un osservatore posto in E che osserva la retta CD il punto di fuga la porrà in CH
lo stesso osservatore invece sempre posto in E che osserva la retta AB (più lontana) NON può avere lo stesso punto di fuga. in quanto la distanza EA è più grande della distanza EC, e l'angolo AHE è maggiore di CHE (superiore ad un sessantesimo di grado).
di conseguenza il punto di fuga per un osservatore E della retta AB dovrà ricadere sul punto W.
quindi AW è la linea di fuga della retta AB.

(finora non abbiamo dimostrato niente, abbiamo solo enunciato la teoria del punto di fuga)
vediamo ora l'immagine di sotto:



ipotizzando di avere delle linee AB e CD nelle stesse posizioni di prima. un errore di punto di fuga e prospettiva sarebbe quello di porre nel punto H (punto di fuga della retta CD) anche il punto di fuga della retta AB (che invece andrebbe a cadere nel punto W)

L'errore che si fa nell'interpretazione della legge di fuga è che ogni linea parallela converga nello stesso punto della linea degli occhi. questo è applicabile solo per linee equidistanti dalla linea degli occhi. non per linee, come quelle mostrate, che hanno distanze diverse.

ora arriviamo a noi.
in questa lunga fila di lampade:



in piedi su un terreno orizzontale, i piccoli piedistalli diminuiscono più si allonanano dal punto E fino a scomparire, fino a che le parti superiori dei lampioni, quelle sottili, non le lampade SEMBRANO TOCCARE IL SUOLO.
SBAM.
NON TOCCANO IL SUOLO. eppure il nostro occhio le percepisce in questo modo.

stesso esempio:



manda una ragazza, con gonna corta (medioevale, per noi lunga), da C verso D. la parte inferiore della gonna, ad un certo punto, sembrerà toccare il suolo. e quando sarà su H, il punto di fuga di CD, saranno scomparse le caviglie e la gonna sembrerà toccare terra.

altro esempio:



osservando il treno che svorre per CD piano piano la parte inferiore a contatto con le rotaie SEMBRERA' scomparire.

eccoci finalmente alla nave:



lo scafo sarà, semplicemente, la prima parte a scomparire.



togliete la nave mettete un palazzo. il gioco è fatto.

RISPOSTA ALLA CONTRODOMANDA DI INVISIBILE:
è abbastanza ovvio che l'occhio non sia uguale ad una macchina fotografica (ovviamente per certe caratteristiche è MOLTO meglio), ma sottostà, come tutte le cose che passano attraverso il nostro senso (vista), alle Leggi di Prospettiva e di Punto di Fuga, fino a prova contraria (che ovviamente, secondo il tuo metodo di giudizio ad personam, dovresti provare tu).
applicando LA (non "una", ndt) teoria di cui sopra ci potremmo trovare quindi ad un effetto quale:

che applicato alle nostre immagini (prese a caso) risulterebbe tipo (mi scuso per la scarsa qualità grafica):











non potendo interpretare il mondo con una serie di rete parallele (ne l'occhio ne la macchina fotografica... mi viene anche difficile costruire o trovare in internet una giusta rappresentazione grafica, per ovvi motivi)

do per buono che le leggi di prospettiva, fino a prova contraria, siano una delle prove che dimostrino il perchè si ha l'impressione che spariscano le parti basse degli oggetti mentre si "guadagna" l'orizzonte :)

non potendo dimostrare che l'occhio viene beffato dal punto di fuga mentre la macchina fotografica no (dici tu) do per buono che entrambe siano una ottima rappresentazione della "realtà". (fino a prova contraria )

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