E se salta la Cina?

Inviato da  toussaint il 22/10/2012 16:34:52
Il mondo che conosciamo da 20-30 anni a questa parte è sostanzialmente descritto e si sostiene su un fondamento essenziale: la questione cinese. In altri termini, il mondo nell'era della globalizzazione è definito dall'anomalia cinese, ossia dal paese in cui più di tutti si è sostanziata l'ideologia del lavoro come variabile dipendente. E che questo sia vero, lo dimostra il fatto che si è tranquillamente consentito alle merci cinesi di circolare ovunque liberamente, merci ricordiamolo prodotte grazie a un vero e proprio dumping, ossia concorrenza sleale nei confronti delle merci dei paesi del mondo "ricco". Le merci cinesi hanno potuto circolare liberamente anche all'interno di mercati che si erano costituiti proprio per rendersi (a parole) forti contro altri mercati, come l'UE o la zona di libero scambio americano (per fortuna definitivamente naufragata). E questo per un motivo molto semplice, il dumping cinese è stata una scusa utilissima per ridurre anche in Europa e ancor più (rispetto al solito) negli USA il lavoro a variabile dipendente. Ciò ha prodotto larghi profitti per le corporations e progressivo indebitamento delle famiglie e quindi concentrazione del reddito e della ricchezza in mano all'elite economica e finanziaria.
Ora, però, in Cina cominciamo a vedere dei fenomeni nuovi e dal potenziale devastante soprattutto per gli oligarchi di casa nostra e per il colosso dai piedi d'argilla, ossia gli USA.
Dovunque, in Cina, la gente comincia a non tollerare più che la crescita del paese non sia, in realtà, crescita del benessere della popolazione, anzi al contrario.
Cominciamo a vedere scioperi per il miglioramento delle condizioni di lavoro, continua instabilità a livello di ordine pubblico nelle città, ma soprattutto il serpente alla fine si sta mordendo la coda. La continua concorrenza internazionale fondata sul costo del lavoro ha prodotto alla fine i suoi risultati, ossia una contrazione della domanda globale il che sta spegnendo il boom cinese e le previsioni parlano di un'entrata in recessione della Cina nei prossimi tre anni.
A questo punto, le autorità cinesi dovranno per forza impiegare l'incredibile surplus della bilancia commerciale accantonato in questi anni sotto forma di riserve valutarie nell'incremento della domanda interna ma questo significherebbe la fine del dogma liberista del "salari sempre più bassi" e anche degli USA che si troverebbero a dover ripagare improvvisamente il loro immenso debito pubblico verso l'estero, in una situazione tra l'altro di crisi economica interna.
Siamo giunti, finalmente, alla resa dei conti globale?
Chissà, io me lo auguro perchè questo mondo non è più umanamente tollerabile.
Basta con l'economia totalitaria, basta col pensiero unico, basta col profitto come unico valore universale.

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