Re: Pasolini e noi...siamo tutti figli di Accattone.

Inviato da  Linucs il 22/8/2006 14:01:07
scusate ma non intendevo affrontare il problema del multiculturalismo che tra l'altro a mio avviso è un falso problema.

Al contrario dell'urbanizzazione del dopoguerra, che è un problema urgente ed attuale.



ho poi riportato la citazione di Pasolini a sottolineare il ruolo dell'intellettuale nell'analisi dei fenomeni sociali...indipendentemente dalle sue idee politiche.

L'essere "intellettuale" è forse un valore indipendente dall'opinione dell'intellettuale stesso?

"Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero.".

In pratica non è in grado di dimostrare nulla, però lo sa scrivere bene?

il titolo del thread, che richiama il primo film di Pasolini, era nelle mie intenzioni riferito alla incapacità della società italiana di uscire da quella impronta piccolo-borghese che sedimentò in quel periodo.

Per entrare in quale altra impronta?

Tanto più che la "classe intellettuale" è assente o muta o in altre faccende affaccendata.

Quale "classe intellettuale?" Esiste forse un monopolio del "pensiero di qualità?" Certificato da chi?

p.s.: che è Badombe?

Indovina?

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