Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino

Inviato da  florizel il 26/1/2012 13:37:57
Caso Bianzino: se muore tuo padre e lo Stato si oppone ad una nuova perizia.

"Se tuo padre muore dopo due giorni passati sotto la tutela dello stato, come minimo vuoi sapere le cause della sua morte, prima ancora che vengano accertati i diversi gradi di responsabilità.

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I figli di Bianzino hanno attraversato in questi anni diverse fasi processuali. Prima l'archiviazione del processo per omicidio volontario, poi l'apertura del processo per omissione di soccorso in cui l'unico imputato è Gianluca Cantoro, guardia penitenziaria in servizio al Carcere di Capanne la notte in cui morì Aldo.

All'udienza del 16 Gennaio, i medici legali, consulenti del Pubblico Ministero si sono confrontati su tesi opposte con il perito di parte civile, il Dott. Vittorio Fineschi. Il punto di partenza è comune: Aldo Bianzino è morto per un'emorragia sub aracnoidea, inoltre è presente una lacerazione epatica. Ma che cosa ha provocato questa emorragia?

Potrebbe essere stato un aneurisma, per altro mai riscontrato su Bianzino. I periti si scontrano anche sulle cause delle lesioni al fegato: il consulente del p.m. sostiene possano essere state causate da manovre rianimatorie, al perito di parte civile questa pare essere un’ipotesi del tutto improbabile: le cause scatenanti potrebbero essere altre, non esclusa l’origine traumatica.

Nell’ultima udienza del 23 gennaio, i tre figli hanno ascoltato per la prima volta l'imputato, Gianluca Cantoro, sovrintendente della polizia penitenziaria, accusato di omissione di soccorso.


Al termine dell’udienza i legali di parte civile, Fabio Anselmo, Cinzia Corbelli e Massimo Zaganelli, hanno richiesto una nuova perizia medico legale per chiarire le cause della morte.

Alla richiesta si sono opposti il pubblico ministero e l’avvocatura dello stato in base al principio che “è estranea a questo processo”, si è invece astenuto il legale che difende il sovrintendente di polizia. I giudici decideranno alla fine dell’istruttoria, il prossimo 27 febbraio.


"Oltre ad aver perso tutti i miei affetti ho anche perso fiducia non solo nello Stato, ma in qualsiasi autorità, in qualsiasi adulto che ricopra un ruolo istituzionale, gente che dovrebbe proteggerti e invece ti lascia orfano e senza nemmeno spiegarti il perché.

Io sono sempre qua, tornate presto e la prossima volta se avete più tempo saliamo insieme fino alla mia casa in collina. Vi mostrerò la strada dove ho visto per l’ultima volta mio padre mentre se ne andava sulla macchina dei carabinieri”.



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