Rifiuti e scarichi nocivi per 450
mila persone. «
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Non è vero che in Abruzzo non succede mai niente. Può succedere, per esempio, che per decenni una grande industria chimica inquini la zona in cui si trova la falda idrica che fornisce acqua potabile a 450 mila persone. Può succedere che attorno a quell’industria sorga la discarica abusiva di rifiuti pericolosi più grande d’Europa. Può succedere che le analisi nell'area industriale rilevino sostanze tossiche e cancerogene, con valori fino a 161 mila volte il limite legale. Può succedere che per anni tutto ciò sia, nella migliore delle ipotesi, ignorato o sottovalutato da chi dovrebbe allertarsi e intervenire. Può succedere di imbattersi «in qualcosa che al confronto - confida un investigatore - Porto Marghera sembra una cazzata». Può succedere. È successo.
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Le indagini
È possibile scaricare mezzo milione di tonnellate di rifiuti a due passi da un centro abitato senza che nessuno se ne accorga? Chi è il responsabile della devastazione ambientale della valle? Chi ha scaricato i veleni? Chi ha inquinato l'acqua potabile?
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Il futuro
E dei rifiuti pericolosi ancora depositati nella valle? Ah, per quelli ci sono ancor meno speranze. Bonificare la megadiscarica costa circa 150 milioni di euro. Per ora ne sono arrivati solo un paio e non sono bastati nemmeno per coprire i rifiuti con un telone. Così l'acqua piovana e il fiume continuano a trasportare veleni. In attesa della bonifica, a Bussi si guarda avanti. Una parte dello stabilimento chimico è in dismissione, ma è già pronto un progetto per insediare un nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti industriali. Non quelli già abbandonati nella valle, ma altri provenienti da impianti petrolchimici, raffinerie e industrie chimiche di mezzo mondo, dagli Stati Uniti alla Polonia. Più o meno centomila tonnellate ogni anno. No, davvero non si può dire che in Abruzzo non succede mai niente.
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