Re: Situazione rifiuti Napoli

Inviato da  vincenzo il 4/10/2008 12:54:24
Ritorniamo in argomento perché c'è una guerra che lo stato sta conducendo all'interno del suo territorio, contro le persone che si presume debbano sostenerlo.

“La zona di Pero Spaccone è notoriamente un bacino imbrifero (ne fanno testo i numerosi pozzi e fontane che costellano la zona), il cui deflusso alimenta il lago di Conza. In pratica, la discarica verrebbe ad essere impiantata su di una displuviale ad un livello di circa 900 metri. I geologi hanno affermato che il suolo argilloso di Pero Spaccone è ideale per impiantare una discarica, in quanto questa sarebbe naturalmente impermeabilizzata. Quindi, non sussisterebbe pericolo di inquinamento per l’oasi WWF del lago di Conza. Avrei qualche dubbio in proposito. Primo, perché alcune sostanze tossiche per la loro stessa natura chimica possono comportarsi come le talpe, e la distanza da percorrere per arrivare al torrente Sarda è veramente esigua. Secondo, perché il suolo non è sempre argilloso, ma ci sono banchi di arenaria e zone sabbiose piuttosto che argillose (queste si vedono ad occhio nudo). Terzo, perché la natura altamente sismica della zona (Conza ne sa qualcosa) pone seri dubbi sulla durata biblica dell’impermeabilità della discarica, che si troverà in pratica a galleggiare sull’acqua”.

“In conclusione, le naturali ‘destinazione d’uso’ di Pero Spaccone, cioè sfruttamento dell’energia eolica per produrre energia elettrica pulita e produzione di grano oggi tanto prezioso, nonché il fatto di sovrastare l’oasi WWF del lago di Conza, non sono a quanto pare da considerare come controindicazioni, ma piuttosto fattori preferenziali per l’impianto di una megadiscarica per rifiuti industriali e tossici!”

Sul sito “Il forum dei Geologi.info”, inoltre, compare un intervento di Costantino Severino,
Consigliere dell’Ordine dei Geologi della Campania, segnalatomi dall’architetto Angelo Verderosa, dal titolo “La diga di Conza e il fiume Ofanto a rischio inquinamento”. Cito un punto significativo: “… gli invasi presenti in alta Irpinia sicuramente non attingono acqua dai serbatoi calcarei ma trovano alimentazione da un complesso meccanismo dovuto alla morfologia, alla geologia, alle condizioni altimetriche e meteorologiche che ne favoriscono la sua particolare idrogeologia. Gli invasi presenti ne sono testimonianza e l’intero versante che da Andretta degrada verso la diga di Conza avvalora e preoccupa per la scelta fatta: insediare una discarica per rifiuti di ogni tipo. Questo sito (Pero Spaccone – Arenara – Pisciolo) è distante, in linea d’aria circa 5 kilometri dall’invaso di Conza … Lungo questi 5 chilometri sono presenti innumerevoli sorgenti ed oltre 30 torrenti con un grado di gerarchizzazione spinto che raccoglie e convoglia nel Fiume Ofanto e quindi nella diga di Conza, un notevole quantitativo di acqua”.

E conclude: “Quella dei rifiuti non è l’ultima delle emergenze e, ahimè, non è neanche la più grave, e sarà la causa, ai più non nota, di una emergenza che potrebbe presentarsi all’improvviso e con conseguenze drammatiche: l’esaurimento e l’inquinamento della risorsa idrica. Una risorsa tutta IRPINA e che soddisfa le esigenze di una fetta consistente del Meridione d’Italia”.

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