Dobbiamo bruciare la munnezza di tutte le mafie, presenti, passate e future:
«Il quinto inceneritore si farà. Perché non si possono impiegare anni e anni a bruciare qualcosa come 7, 8 o 10 milioni di ecoballe. E si farà anche perché potrebbe dare una mano ai problemi di crisi rifiuti denunciati dalle regioni confinanti».
È il premier a confermare, di sua iniziativa - a margine di un Consiglio dei ministri "napoletano" che stavolta brilla per improduttività - ciò che comitati, ambientalisti e cittadini immaginavano come un disegno nascosto.
La certezza, invece, la fornisce il presidente del Consiglio: il termovalorizzatore numero 5 della Campania, che secondo indiscrezioni dovrebbe sorgere nell'area del giuglianese, è reso necessario anche dalle gravi difficoltà che già si intravedono all'orizzonte del Lazio, e delle più lontane Calabria e Sicilia.
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