Re: Situazione rifiuti Napoli

Inviato da  florizel il 4/2/2009 20:00:55
Rifiuti Napoli, inchiesta Rompiballe: indagato anche Guido Bertolaso.

"Stando all’accusa, ci sarebbe stata continuità, un unico filo rosso che ha segnato la vita del commissariato antimmondizia. Dal 2005 al 2008 l’ordine di batteria è stato sempre «tacere e far credere», anzi «agire come se tutto andasse secondo le regole». Con l’obiettivo di evitare le indagini, dribblare l’azione della poliza giudiziaria, fare carriera. "

Certo, non ci voleva l'accusa per ritenere che ci fosse "continuità"...

Bertolaso risulterebbe indagato nell'inchiesta “Rompiballe” che ha già portato il rinvio a giudizio di 25 persone tra cui tra cui l'ex braccio destro di Bertolaso alla guida del commissariato per l'emergenza rifiuti in Campania, Marta De Gennaro.

"La situazione giudiziaria dell'attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio è comune a quella di altre sei persone tra cui il prefetto di Napoli Alessandro Pansa, l'ex commissario straordinario prefetto Corrado Catenacci, ed altri dirigenti della struttura commissariale. Le loro posizioni sono state stralciate dal filone principale dell'inchiesta già alcuni mesi fa. Sarà il Procuratore della Repubblica a Napoli Giandomenico Lepore a doversi esprimere sull'eventuale archiviazione o richiesta di rinvio a giudizio."

Maggiori dettagli sull'inchiesta "Rompiballe", prima che tra gli indagati comparisse anche il nome di Bertolaso:

Sarà processata, dunque, Marta Di Gennaro, l’ex vice di Guido Bertolaso. Saranno processato il suo factotum, il maresciallo dei carabinieri Rocco De Frenza; l’ex coordinatore del commissariato, Michele Greco; il chimico che analizzava i campioni di rifiuti, Fabio Mazzaglia; il geologo e «soggetto attuatore », Leonello Serva. Sarà processato anche Massimo Malvagna, ex ammini-stratore delegato di Fibe e Fibe Campania: e nasce un caso. Il gup ha infatti riconosciuto l’abuso di ufficio anche se nel processo non c’è il pubblico ufficiale che, nell’impostazione della Procura, lo avrebbe commesso per procurargli un ingiusto vantaggio patrimoniale, cioè il prefetto Alessandro Pansa.

Sarebbe stato ben strano se ad essere indagata fosse stata SOLO la sua più stretta collaboratrice, visti i rapporti di lavoro svolti praticamente gomito a gomito.

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