Fino a qualche giorno fa, c’erano anche mucche, capre e pecore a pascolare indisturbate fra tonnellate di rifiuti pericolosi e non, stoccati alla meglio in un’area adibita a discarica a Casignana, piccolo centro della costa jonica in Calabria. Greggi piccole e grandi vagavano fra montagne di rifiuti non compattati, carcasse di pneumatici dati alle fiamme, pozzanghere di fango e percolato. Liquami, che venivano sversati direttamente nel torrente che scorre nel vicino vallone Rambotta e che porta a mare. Tre litri al secondo, per un totale di 250 mila litri di percolato che ogni giorno, per anni hanno avvelenato campi, agrumeti e vigne che abbondano sulle due sponde del vallone, si susseguono uno accanto all’altro fino alla foce. Fino alla costa. Contaminata per chilometri.... le indagini successive non hanno fatto che confermare il definitivo avvelenamento dell’area in nome del profitto. ...
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