Re: De Gennaro, ovvero la mano armata dello stato

Inviato da  Fab978 il 19/2/2008 12:19:25
Da ottopagine.it

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di Gianluca Rocca



«Mi sono venuti addosso cinque o sei di loro, non ho capito più niente»: queste le parole di Anselmo la Manna, presidente del circolo ambientalista Hirpus di Ariano, subito prima di essere ricoverato in ospedale. Dal primo giorno si era schierato in primissima linea nelle manifestazioni a Pustarza, e ieri sera, al casello di Grottaminarda, è rimasto coinvolto negli scontri con la polizia che stava imboccando l’autostrada per tornare a casa: gli scontri sono iniziati quando le camionette hanno incrociato un gruppo di manifestanti. Sono volati calci e pugni. La Manna è il ferito più grave di una giornata al fulmicotone, è il primo ferito in prognosi riservata che si registra dall’inizio di quest’ultima emergenza rifiuti. I medici gli hanno diagnosticato un trauma cranico e contusione toracica: è ricoverato nel reparto di neurologia.

Duecento persone, tra le quali anche il sindaco di Ariano Gambacorta, ieri sono rimaste fino a tarda sera davanti l’ospedale, in segno di solidarietà per La Manna, ma anche per Mario De Rienzo: uno degli altri 11 feriti che mentre era ricoverato è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia. E’ piantonato in ospedale con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.

A questo punto il bilancio della giornata di ieri a Pustarza assume toni drammatici: 12 persone ferite, 1 arrestata. In ospedale sono finiti sette manifestanti, un giornalista (Gianni Vigoroso di Canale 58) e quattro poliziotti. E’ il segno evidente che a differenza di sabato scorso, quando la gente riuscì ad interrompere i lavori della trivella dell’Arpac al sito di Pustarza, questa volta la polizia non è rimasta a guardare.

Questa volta sono partite le manganellate.

Il secondo round di Pustarza ha visto prevalere le ragioni del servizio d’ordine. I carotaggi sono andati avanti dalle otto di mattina fino al pomeriggio. La trivella dei tecnici Arpac ha lavorato indisturbata, protetta da trecento poliziotti e carabinieri provenienti dai reparti speciali di diverse caserme del sud Italia, da Bari, dalla Sicilia… Agenti scelti, in tenuta antisommossa, che non hanno guardato in faccia a nessuno.

Quando ieri mattina i primi manifestanti, poco più di 200, sono iniziati ad arrivare a Pustarza a sostegno dei “colleghi” del presidio che ci avevano passato tutta la notte, li hanno affrontati a muso duro, hanno serrato le fila e li hanno rispediti a casa senza tanti complimenti. Con i caschi e gli scudi hanno obbedito a quello che deve essere stato un ordine perentorio: “questa volta i carotaggi non devono essere interrotti, a qualsiasi costo”.

Il costo di questa decisione presa nelle alte sfere sono state le manganellate sferrate ai manifestanti, giovani o anziani che fossero. Solo in questo modo è stato possibile far procedere il piano del commissario all’emergenza rifiuti Gianni De Gennaro: le analisi dell’Arpac ora andranno avanti per qualche giorno; i risultati saranno pronti entro una settimana e verranno poi relazionati al commissario, al quale spetterà l’ultima parola sulla decisione di realizzare o meno a Pustarza la nuova discarica provinciale.

Una eventualità che le popolazioni di Ariano e Savignano stanno respingendo con tutti i mezzi possibili, guidati dai rispettivi sindaci (Gambacorta e Ciasullo in testa) e con la solidarietà di tutti i comuni limitrofi da Greci a Montaguto, da Villanova a Zungoli, e dei vicini Comuni della Puglia: Monteleone, Panni, Orsara, Anzano… «Ci stanno calpestando. Ci stanno violentando» dice Filippo Gambacorta, giovane arianese impegnato in politica, strenuo difensore di Difesa Grande prima e di Savignano oggi: «Sembra che la discarica di Difesa Grande non riaprirà più - dice - ma ora vogliono realizzare una discarica solo un paio di chilometri più in là, a Pustarza. E’ mortificante. Lo spettacolo che si è verificato oggi (ieri per chi legge, ndr.) lo è ancora di più. Ci sentiamo assediati. Con tutte quelle camionette della polizia sembrava di essere di fronte ai più violenti ultras del calcio. Stanno offendendo la gente che cerca di salvare la propria terra, hanno aggredito quattro povere persone, anche anziani… ci mancava solo che picchiassero mamme e bambini. E tutto perché De Gennaro non è in grado di risolvere il problema dell’emergenza rifiuti. Il problema non lo hanno risolto e forse non lo vogliono risolvere. E’ un problema di Napoli e lo vogliono far scontare a noi. Siamo stati mortificati, ci hanno violentato e alla fine ci hanno aggiunto anche le botte… già me li vedo quelli che hanno indicato Savignano come sito per la discarica: avranno pensato “tanto quelli sono quattro pecorari, gli diamo un po’ di botte e subito si mettono nell’angolo zitti e buoni”. Pensano che siamo quattro stupidotti. Siamo stati violentati ».

Intanto, in serata, dai 200 manifestanti riuniti davanti l’ospedale di Ariano, è partito un appello al questore di Avellino De Jesu: affinché prenda in pugno la situazione, altrimenti non si sa dove si andrà a finire…

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