Re: il capitalismo è nudo!

Inviato da  Paxtibi il 11/10/2008 16:35:13
Innanzitutto proprio sul termine capitalismo, che, evidentemente, deriva da "capitale" - una gran somma di denaro sufficiente ad acquistare beni che vanno ben oltre le necessità basilari di un essere umano e della sua famiglia.

Diciamo che vanno oltre le necessità del consumo immediato.

Non esiste, in altri termini, "capitale" senza "capitalista": una persona fisica e/o giuridica che lo possiede e/o controlla (altrimenti è "bene comune").

Se fosse tutto qui, non c'era bisogno di parlare di capitale: bastava parlare di ricchi e di ricchezza.
Evidentemente, se si parla di capitalismo, è perché questo capitale andrà a svolgere un ruolo nella produzione di beni.

Guarda poi un po', i capitalisti sono gli stessi che, a tempi alterni, difendono sia il "libero mercato" sia l'intervento statale nell'economia (a loro favore, of course).

Quindi non è il capitale il problema, ma il fatto che i ricchi possano sfruttare uno strumento coercitivo sostenuto dai soldi di tutti a loro esclusivo vantaggio. Certo, puoi eliminare il capitale per ovviare al problema, ma visto che questo svolge un'utile funzione per la società, e visto anche che in quel caso la struttura coercitiva rimane, io propendo per eliminare quest'ultima.

Come sai, per me "in un contesto di libero scambio" REALE (cioè senza lo Stato e, di conseguenza, la proprietà privata dei mezzi di produzione) si svilupperebbe spontaneamente il comunismo libertario proprio per "ottenere maggiore efficienza" - per questo politici e capitalisti lo osannano a parole ma si guardano bene di farlo sul serio.

È la tua idea e la rispetto, io ne dubito ma mi piacerebbe avere la possibilità di verificarla nella realtà.

Da un lato affermi che si tratta di un sistema "studiato a posteriori", dall'altro che di un tale sistema si sono visti solo "sprazzi", almeno nella storia recente. Uno sforzo in più e giungerai a capire che non si è visto affatto, né nella storia recente, né in quella passata.

Dovunque ed ogni volta che lo stato o una qualche autorità coercitiva è stato assente, o meno presente, il mercato libero ha potuto svilupparsi tranquillamente nelle sue piene potenzialità. Ciò non toglie che anche in situazioni meno favorevoli tale sistema abbia consentito a milioni di persone di vivere e lavorare dignitosamente, e nonostante le distorsioni operate dallo stato. È chiaro però che tali distorsioni si accumulano nel tempo, fino ai livelli che conosciamo bene e le cui conseguenze si rivelano oggi.

Se un'enorme quantità di ricchezza è finita nelle mani sbagliate, bisognerebbe chiedersi in che modo è accaduto, ma in ogni caso rimane il fatto che quella ricchezza è stata prodotta, non mi pare quindi logico scagliarsi contro il sistema che l'ha prodotta invece di capire chi e come l'ha rubata.

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