Re: Re: se Grillo io fossi....

Inviato da  invisibile il 20/9/2013 9:25:32
Nell'attesa di Merio mi permetto.

Citazione:

ivan ha scritto:

Merio, le cose sono quelle che sono,

Si.

Citazione:
sono quelle che i nostri sensi percepiscono.

No, o meglio, possono esserlo.

Infatti tu stesso dici:

Citazione:

E' nel momento in cui siamo partigiani di un qualcosa che scatta il meccanismo pericoloso noto come "la mente pensa come fa comodo pensare anche a costo di negare la realtà".

Questo non implica che non bisogna mai essere partigiani di qualcosa implica solo che l'ideologia ci puo' rendere ciechi e portarci a non vedere cio' che è piu' che palese complice anche una propaganda accuaratamente studiata e dosata con altrettanta cura.


Giustissimo. Ma non è solo l'ideologia che può ingannare i nostri sensi. Molte cose lo fanno.
Per esempio, se ad una persona (a caso) urta un linguaggio volgare, aggressivo, politicamente scorretto e pieno di parolacce (non importa chi è o perché, diciamo che è così), è possibile che questa irritazione condizioni la sua percezione della realtà (le cose sono quelle che sono).
Magari per qualcun'altro è il contrario, viene irritato da un linguaggio eccessivamente educato, suadente (magari perché da piccolo un prete con quel linguaggio gli toccava il pisello... chi può sapere...).
Qualcuno non sopporta i grassi o i magri, quelli con i baffi o quelli che gesticolano troppo, i tunisini o le donne molto alte.... insomma, le cose che possono distorcere la nostra percezione della realtà sono infinite.
Siamo tutti soggetti a questa distorsione della realtà, tutti compreso me e compreso te, ivan.
Ti dico questo perché da come scrivi si deduce che tu vedi te stesso come infallibile su certi argomenti.
Non lo sei. Anche tu sei condizionabile, anche da te stesso, come tutti noi perché siamo UMANI.

Come fare?

Semplice, si guardano i fatti.

Siccome siamo adulti, si suppone che nell'osservare una cosa noi si possa mettere da parte i condizionamenti che ci rendono ciechi, per guardare solo ai i fatti e trarre le conclusioni solo da essi. Se uno non è in grado di farlo è necessario prima crescere, diventare adulto per quanto riguarda questo aspetto.
Se una persona (nonostante il suo linguaggio irritante per l'osservatore) dice una cosa e poi la fa, quello che conta per capire come stanno le cose, la realtà, è il fatto, non come o cosa ha detto.
In questo caso, per il nostro osservatore ipotetico, una persona irritante ha fatto quello che ha detto.
Se una persona (nonostante il suo linguaggio educato e approvato dall'osservatore) dice una cosa e non la fa, quello che conta è il fatto, in questo caso l'assenza di realizazzione dell'intenzione dichiarata.

Così, e solo così, si può sapere "come le cose sono" (come hai detto) e non come le vediamo.
E' possibile che uno che mi sta sulle palle o che addirittura odio con tutto me stesso, si riveli, in una data occasione, assolutamente affidabile ed onesto, perché quella volta ha detto che avrebbe fatto una cosa e l'ha fatta.
Nonostante il mio odio verso di lui io DEVO ammettere (prima di tutto con me stesso) che le cose stanno così: l'ha fatto.
Se non lo ammetto (e i modi per farlo sono moltissimi) pagherò un prezzo molto salato per la mia mancanza di umiltà: non verdò la realtà ma solo una rappresentazione di essa da me stesso alterata, non vedrò "le cose come sono", con tutte le gravi conseguenze che questo comporta.

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