ivan, sinceramente non capisco dove vuoi andare a parare.
Ho letto commenti tuoi molto più lucidi di questo.
Ti ricordo che la mia risposta nasce da una tua domanda ben precisa: Spiega almeno il perchè: che legame c'è tra le due cose ?.
Citazione:
Fichte, Hegel , Proudhon, non è stato citato Rousseau, sarà stata una dimenticanza.
Non mi pare che Rousseau faccia parte del Romanticismo. E neppure del post-Illuminismo. Magari sbaglio, eh.
Tu mi hai chiesto la spiegazione di una mia affermazione, cioè il perché "fascismo" e "romanticismo" siano collegati. O meglio, di come il primo discenda direttamente dal secondo.
Io te l'ho data.
Dove stanno i "film" e gli "spauracchi"?
Se quella spiegazione non ti convince, CONTESTALA.
Ma contestala direttamente, se puoi*, invece di limitarti a insinuare che quello sia un mio tentativo dal sapore vagamente "NWOiano" di "distorcere la realtà".
Citazione:
Cio' premesso esaminiamo nel dettaglio alcune cosette:
Citazione:
Riassumendo nel modo più estremo possibile, l'Illuminismo ha introdotto una vera e propria metafisica della Ragione come arbitro assoluto dei rapporti sociali
La metafisica è lo spauracchio, la ragione quale mediatrice dei rapporti sociali è la cosa da demolire.
Ma che vuol dire sta frase "l'Illuminismo ha introdotto una vera e propria metafisica della Ragione come arbitro assoluto dei rapporti sociali"?
Che nei rapporti sociali non bisogna usare la ragione ? Che è un male pretendere che sia usata la ragione? E cosa bisognerebbe usare ?
Non c'è bisogno di essere dei fulmini di guerra per accorgersi che fra la frase "la ragione deve essere arbitro dei rapporti sociali" e la frase "la Ragione deve essere arbitro assoluto dei rapporti sociali" c'è una differenza enorme.
Quella frase non te la spiego.
Riflettici.
(EDIT: suggerimento.
La prima frase è alla base della convivenza civile; la seconda, così apparentemente simile da essere quasi confondibile, è stata base di convivenze MOLTO "incivili")
Citazione:
Citazione:
Poi è arrivato il Romanticismo**, e in particolare quello tedesco, che ha razionalizzato il problema.
In particolare si è posto senza ipocrisie il dilemma di cosa farsene, in questo Mondo dominato dalla Ragione, delle persone... "irragionevoli".
La risposta è stata che NIENTE era proibito per "ricondurre" queste persone nell'ambito della "Ragione". E la giustificazione raccapricciante era che ANCHE LORO AVREBBERO ACCONSENTITO A QUALUNQUE COSE VENISSE LORO FATTA per ottenere questo risultato, ovviamente a condizione che fossero già "ragionevoli"*.
Sarebbe carino conoscere l'origine , la fonte di tali affermazioni: quale autore del romanticismo avrebbe mai detto ste cose qui ? Quale autore del romanticismo ha nai detto cose del genere ?
O si citano le fonti (libro, pagina paragrafo e quant'altro) con relativo "cut&paste" delle frasi o tutto questo non ha pregio.
* questo è lo spauracchio
** questo è la cosa da demolire.
Gli autori te li ho indicati.
Leggiteli.
Va bene anche se te li leggi in sintesi.
Oppure pensi di "capire Hegel"* da un paio di citazioni?
Nel caso contrario puoi sempre pensare che OGNI problema vada affrontato con le stesse logiche (reciprocamente distruttive) che governano gli scontri fra complottisti e debunkers, e quindi il fatto che io non abbia citato "libro, pagina paragrafo e quant'altro" renda le mie affermazioni completamente inutili.
A me va bene anche così.
(*) "Capire Hegel", per capirci sui termini del problema, è stato il pons asinorum filosofico degli ultimi 160 anni. Il metro farlocco che divideva "chi sa" dagli altri. E "chi sa" era un club parecchio ristretto, e appartenere a quel club dava parecchi vantaggi.
Engels non andava tanto a genio ai marxisti russi della Rivoluzione d'Ottobre, per esempio; però Engels "capiva Hegel", quindi in definitiva tutto quello che diceva Lui, che era uno di quei pochi che "capiva Hegel", andava accolto A PRESCINDERE con il dovuto rispetto.
Citazione:
Citazione:
Il Romanticismo tedesco, Fichte e Hegel in prima linea(*), sono alla base di ogni Stato totalitario del '900. In particolare quelli comunisti hanno applicato alla lettera la ricetta degli chef.
Il fascismo invece ha anche altri ingredienti, anche loro romantici (più francesi che italiani, senza tralasciare ovviamente Nietzche) che ne "aromatizzano" il gusto con i sapori dell'Uomo Eroico.
E così apprendiamo che l'ingrediente base dei totalitarismi del secolo breve non è stato l'abuso di potere, no, è stato altro, è stato leggere i libri dei filosofi dei secoli precedenti. E così i colpevoli non sono quelli che, abusando del loro potere, hanno messo a ferro e fuoco mezzo mondo, no, i colpevoli sono i filosofi del secolo precedente.
...
Citazione:
Fermo restando che la ricetta di base non cambia: Siccome IO ho la Verità, e TU non vuoi adeguarti alla Verità, è MIO DIRITTO fartene di ogni per ricondiuti sulla "retta via".
E non c'è alcun dubbio sul fatto che dopo mi ringrazierai per averlo fatto, quindi ogni mio comportamento è legittimo.
A parte la già citata richiesta di indicare le fonti, quello descritto è l'abuso di potere.
Ora l'abuso di potere è sempre stato considerato un qualcosa di non accettabile e come tale tale viene rigettato e in certe società viene severamente punito.
La base del totalitarismo è l'abuso di potere che viene, in tale tipo di sistema sociale , legittimato non dalla ragione ma dalla forza, forza che nasce non dalla potenza della ragione di certe idee, ma sic et simplicter dal "bastone" .
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Esiste una differenza NOTEVOLE fra "dittatura" e "totalitarismo".
A differenza di quanto si crede le due parole NON sono sinonimi, e ognuna delle due va molto oltre il semplice "abuso di potere".
Sempre per capirci, è proprio chiamare cose come il Nazismo tedesco o il Comunismo russo(*) un semplice "abuso di potere" che alla fine proietta deliberatamente un "film" mistificante.
E' come definire la strage di Sandy Hook un problema di "maltrattamenti sui minori", oppure il naufragio del Titanic come "un danno alla vernice dello scafo".
Non lo sto dicendo per fare quella cosa stupida del "rimandare al mittente le accuse", sia chiaro.
Lo puntualizzo solo per sottolineare come l'uso della retorica riesca senza sforzo a modificare la percezione della realtà.
Citazione:
A questo punto c'è da aspettarsi che i libri diventino come i paccehtti di sigarette con le frasi e le immagini di pericolo sopra.
Gente come Hegel o Nietzche, hanno dimostrato che un filosofo chiuso al calduccio nel suo studio impegnato a scrivere solenni minchiate riesce CONCRETAMENTE a fare più danno di un esercito di barbari che attraversa le Alpi per andare al sacco di Roma, quindi questa frase non è del tutto inesatta.
Soprattutto quando queste minchiate vengono lette da persone col cervellino infiammabile.
Non approfondisco ulteriormente il concetto.
Mi fa troppa curiosità stare a vedere come questa frase verrà trasformata, prima o poi. in concetti tipo "Pispax ha detto così, quindi Pispax è favorevole alla censura".
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