Re: Cronaca di un inciucio annunciato

Inviato da  infosauro il 7/4/2014 10:21:22
Citazione:

Pispax ha scritto:
[...]Fai male.[...]

Non è che possa scegliere più di tanto.
Citazione:
Ci sono riuscito o invece - nonostante gli sforzi - li ho distorti anch'io nella direzione contraria?[...]

La seconda che hai detto, dal momento che, tanto per dirne una, hai paragonato l'Italia con un continente. Come se quello che facessero gli USA sia sempre buono e giusto.
Citazione:
Frequento i programmi politici da molto tempo. Ho una certa esperienza su questa roba: per me la politica è un interesse duraturo.

Di norma un programma politico ha lo scopo di dirti in che DIREZIONE intende procedere quel partito. Un po' tipo "partiamo da Bologna in direzione Milano". Quando i programmi vengono analizzati un po' più a fondo si riesce fin da subito a scoprire le "menzogne", o quantomeno le parti incoerenti.
Della serie: partiamo da Bologna in direzione Milano, e ci fermiamo a prendere un caffè a Ancona.
Ehi.
Ma la cosa che serve SEMPRE, in un programma politico per elezioni NAZIONALI (molto meno nelle amministrative), è che venga indicata la direzione. Ci sono quelli che vogliono andare a Milano, quelli che vogliono andare a Napoli, e anche quelli, come il PdL di Berlusconi, che vogliono andare a Rimini perché là c'è pieno di figa.
La destinazione è l'elemento principale: il tuo scopo come partito non è quello di raccogliere TUTTI i passeggeri d'Italia, ma solo quello di raccogliere il maggior numero di passeggeri d'Italia che vanno nella direzione che proponi tu.
Se tu vai a Milano puoi comunque fare un pezzo di strada insieme con uno che va a Monza. Se invece c'è qualcuno che vuole andare a Foggia, meglio se si prende un altro mezzo.


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Dal momento che quando si legge un programma politico il confronto che tutti noi facciamo è un confronto sui valori, in linea di massima tendiamo (o dovremmo tendere, nel caso ottimo in cui riusciamo a non farci influenzare dalle propagande) a votare la parte politica che ha intenzione di spostare l'Italia in direzione dei NOSTRI valori.

Poi succede, chiaro, che le varie destinazioni vengono passate nell'insalatiera della politica. Se hai i voti per procedere per conto tuo i passi verso la tua destinazione saranno più veloci. Se non li hai saranno più lenti. Se le cose fatte sono il risultato di compromessi fra forze politiche che vogliono andare in direzioni opposte (una che spinge verso Milano e una verso Napoli) allora è difficile pensare di muoversi, se non su temi marginali.

Un programma "propagandistico, utopistico, demagogico e altri aggettivi simili" viene valutato sulla base di questi elementi.
Tutti noi lo analizziamo (o dovremmo farlo, propaganda esclusa) sulla base della verosimiglianza e della fattibilità. Un programma politico che ti promettesse "un milione di nuovi posti di lavoro" senza però prevedere nessun tipo di intervento sostanziale sull'economia, per fare un esempio, sicuramente è un programma "propagandistico, utopistico, demagogico e altri aggettivi simili" (un programma che ti promettesse un milione di nuovi posti di lavoro a fronte, che so, della possibilità di licenziamento indiscriminato invece è solo truffaldino, per capirci. Ti lascia immaginare una crescita del lavoro quando in realtà sta parlando solo di una sostituzione degli occupati attuali).
Insomma, se un programma politico dice che "partiamo da Bologna, ci fermiamo a fare gasolio a Casalecchio e poi via senza più soste fino a Berlino", allora è SICURO che si tratta di un programma "propagandistico, utopistico, demagogico e altri aggettivi simili".

La "parte astratta" riguarda la destinazione. La definizione di "propagandistico, utopistico, demagogico e altri aggettivi simili" riguarda la sequenza dei passaggi per raggiungerla, o anche solo il fatto che i passaggi possano mancare o siano chiaramente al di fuori del percorso.


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In questo il programma del M5S fa una notevole eccezione.
Restando nella metafora Grillo ti dice che partirà da Roma e che il viaggio sarà fatto in pulmann di quel determinato modello, che ci saranno i bagni chimici a bordo con asciugamani di velluto, che ogni tre ore ci sarà una sosta in un autogrill, che durante il viaggio verrà trasmessa una certa base musicale (che comunque sarà messa ai voti) e che verranno proiettati proprio quei film, e non altri.
Però non ti dice MAI quale sarà la destinazione.
Ti garantisce solo che il suo scopo principale è di cambiare l'autista, che in effetti, rispetto ai valori, è un po' pochino.

Le cose quindi stanno esattamente al contrario di quello che dici.
Il problema del M5S è che ha presentato un programma che MANCA TOTALMENTE delle "parti astratte", come le definisci tu in modo molto naif.
Si sa molto (neppure lontanamente tutto) dei dettagli del viaggio, ma non si sa per niente quale sia la destinazione.

La cosa ovviamente ha avuto delle conseguenze.
Non a caso sul pulmann di Grillo ci sono salite persone infallibilmente convinte che quel viaggio le porterà a Milano, e persone altrettanto infallibilmente convinte che invece le porterà a Napoli: e sono TUTTE persone che sostengono strenuamente il MoVimento.

Per il momento le contraddizioni sono tenute a bada dalla "democrazia diretta privata" di Grillo e Casaleggio, cioè quel processo insondabile con cui si finge che le decisioni vengano prese "dal popolo".
Problema: nell'unica volta in cui si è toccato un "valore", quello de "gli immigrati clandestini in galera" (perché a questo ci si riduce) la contraddizione è esplosa subito.
"Ehi tu! - dicono quelli che volevano andare a Sud - Ma non avevamo detto che questo pulman portava a Napoli?"

Non credo sia un caso, in definitiva, che queste votazioni finora abbiano riguardato solo temi marginali. Niente di neppure lontanamente paragonabile a quanto promesso in fase elettorale.
Perché PROPRIO perché mancano le famose "parti astratte", la conseguenza è che ora il M5S si trova nell'impossibilità di prendere decisioni su qualunque cosa possa riguardare i valori. I valori di CHIUNQUE.
Non appena prende una decisione su qualcosa che accontenta un po' una larga parte del suo elettorato, immediatamente scontenta moltissimo un'altra larga parte del suo elettorato.

Il fatto che le "parti astratte" siano state casualmente omesse in fase di campagna elettorale, allo scopo di raccattare quanta più gente possibile, adesso sta condannando il M5s a essere il MoVimento dell'inciucio strutturale perenne.
Quello dove il marxista deluso (da non confondersi con l'EX marxista, anche se ci sono anche loro), seccato dal fatto che la "Vecchia Politica" faccia politiche troppo poco marxiste convive allo stesso grado di attivismo con l'ultraliberista deluso (da non confondersi con l'EX ultraliberista, anche se ci sono anche loro), che a sua volta è seccato dal fatto che la "Vecchia Politica" faccia politiche troppo poco liberiste. Insieme a loro, e sempre allo stesso grado di attivismo, ci sono l'l'ultra cattolico deluso, che vuole più chiese, l'ultra laico deluso, che ne vuole di meno, l'interista deluso (ovvio) che vuole più scudetti eccetera eccetera.
Tutti quanti convinti che il MoVimento porterà l'Italia nella direzione che vogliono LORO, e proprio in quella. Peccato che queste direzioni coincidano solo in pochissimi casi.
Molto, troppo più spesso sono direzioni opposte.


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Insomma, da un punto di vista trollico ci sarebbe quasi da augurarsi che il M5S vinca le elezioni. A quel punto prendere le decisioni - e quindi indicare una qualunque direzione in modo più preciso - diviene obbligatorio, e lo spettacolo delle esplosioni al suo interno promette di essere molto divertente.
Poi però ti viene in mente che tutto questo avviene in Italia, e il casino conseguente danneggerà moltissimo anche te, e magari torni più serio.

Sì certo, tutto molto bello, la gita in strada, i valori, Napoli, Milano, Roma, etc... Peccato che quando sia stato il momento di giudicare il programma del MoVimento lo si sia giudicato in una certa maniera proprio perché ritenuto troppo astratto, quando invece non lo era, mentre, per quelli veramente troppo astratti, non si sia detto niente.

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