Re: Piccola Bretagna vs Unione Europea

Inviato da  perspicace il 7/7/2014 14:21:39
«Perchè l’addio della Gran Bretagna all’UE è un vantaggio »

La Gran Bretagna è destinata ad uscire dall’UE secondo un’analisi di Der Spiegel. Una prospettiva che aiuterebbe la stessa Unione Europea ad approfondire le istituzioni comunitarie dal punto di vista politico e fiscale, un esito inevitabile dell’unione economica e monetaria introdotta con l’euro, visto che il dibattito sulle riforme da attuare sarebbe facilitato dall’assenza delle preoccupazioni sui possibili no britannici.

LA GRAN BRETAGNA CONTRO L’EUROZONA

- Il vero elemento che domina il dibattito politico europeo in questa fase storica non è la contrapposizione tra la destra e la sinistra continentale, ma tra chi sta all’interno dell’unione monetaria e chi invece ne è rimasto fuori. Secondo Der Spiegel questa valutazione spiega come mai la Gran Bretagna abbia accolto con così tante riserve la nomina di un federalista come Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione. « Eurozona contro il resto dell’UE: ora è questo il principio organizzativo dell’UE. Prima invece c’era la più tradizionale contrapposizione tra conservatori e socialisti. Juncker infatti verrà appoggiato da democristiani, socialdemocratici, liberali e perfino dalla sinistra radicale guidata da Alexis Tsipras. In Gran Bretagna il nuovo presidente della Commissione è stato invece rifiutato da tutti i partiti, dai Tory di David Cameron ai LibDem alleati di governo, fino all’opposizione laburista, così come Juncker è stato bocciato da tutti i giornali e i centri studi».

LA GRAN BRETAGNA E L’UNIONE EUROPEA

- In questo momento l’eurozona è formata da diciotto stati sui ventotto complessivi dell’UE. Otto paesi membri hanno aderito all’UE a condizione di avere una politica economica capace di permettere il loro ingresso nell’unione monetaria. La maggior parte di questi stati adotteranno presto l’euro, come farà anche la Polonia secondo l’analisi di Der Spiegel firmata da Wolfgang Münchau. Solo la Danimarca, oltre alla Gran Bretagna, è uno stato UE che ha la facoltà di non entrare nell’unione economica e monetaria. La valuta danese, la corona, è già però ora agganciata all’euro, e questo indica come per questo stato non c’è alcun motivo per non entrare in futuro nell’Uem. Una prospettiva radicalmente diversa per la Gran Bretagna, che non vorrà mai cedere la sua sovranità monetaria a Bruxelles, neppure in caso di vittoria della permanenza nell’UE nel referendum convocato da David Cameron per il 2017.

LA GRAN BRETAGNA E L’ADDIO ALL’UE

- Secondo Wolfgang Münchau l’alternativa tra la permanenza e l’uscita dall’Unione Europea non sono così nette e radicali per la Gran Bretagna come può apparire. « La trattativa sulla nuova presidenza della Commissione ha palesato, se non anche causato, la nuova condizione dello UK come stato ai margini dell’UE. Adesso bisognerà dare forma istituzionale a questa nuova realtà. Per l’eurozona il Brexit sarebbe un vantaggio. La prossima fase dell’integrazione politica potrebbe essere favorita dall’assenza nel dibattito della Gran Bretagna. La politicizzazione dell’eurozona proseguirà inevitabilmente», rimarca l’analisi di Der Spiegel, visto che solo con l’approfondimento del processo di unificazione potrà essere risolta la crisi del debito sovrano. Un necessità compresa da Jean-Claude Juncker, che porterà avanti questa missione, costituendo un ponte tra il Nord ed il Sud attualmente in difficoltà, mentre già ora per la Gran Bretagna l’Unione Europea rappresenta solo un’area di libero scambio con eccessive ambizioni. David Cameron ha bisogno di una decentralizzazione dell’UE per sopravvivere politicamente, mentre l’eurozona ha bisogno dell’esatto opposto.

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