Re: Sviluppo sostenibile equo

Inviato da  Ashoka il 15/7/2007 23:55:36
Citazione:
Alla prima appartengono la viabilità, i trasporti pubblici, la cura del territorio, la nettezza, la sicurezza.

Alla seconda appartengono il cibo, il vestiario, l’acqua, l’alloggio, l’energia, la sanità, l’istruzione, la comunicazione.

Inevitabilmente la produzione pubblica è standardizzata e ciò pone dei problemi per comparti variegati come il cibo, l’alloggio, il vestiario, insomma per tutti quegli ambiti in cui il gusto e le preferenze personali sono molto importanti.


Ma questo è precisamente il “comunismo reale” alla Unione Sovietica. Un partito/burocrazia che decide la produzione secondo un modello e tutti che si adeguano

Citazione:
Ma per settori particolari potrebbero essere pensate soluzioni specifiche. Per esempio, il pubblico potrebbe limitarsi a produrre generi essenziali per tutti, lasciando via libera al mercato per produzioni personalizzate. Oppure potremmo immaginare che la sfera pubblica si limiti a produrre materiali di base, poi trasformati dai singoli produttori per ottenere merci personalizzate. Un’ipotesi del genere potrebbe certamente adattarsi all’alimentazione e all’edilizia.


Non funziona questo modello “misto” per alcuni semplici problemi.

A) hai messo a monte i monopoli pubblici e quindi il “prezzo” viene deciso a tavolino. Chi potrebbe mai voler “acquistare” dal produttore unico ex lege se non chi è ammanicato con esso? Se proprio vuoi fare il comunismo allora tanto vale farlo completo.

B) Come discriminare tra due tecniche produttive se non c'è il meccanismo dei prezzi a farlo?

C) E' il meccanismo politico ad indirizzare la produzione (cosa produrre e come, quali prodotti “non ancora esistenti”)

D) la libertà. Si parlava di tutelare i diritti ma questo sistema mette al bando quello fondamentale: la libertà

Se poi una comunità di persone vuole vivere in questo modo è la benvenuta. E' imporlo a tutti il problema.

(guarda queste critiche per quello che sono, e cioè delle critiche; lo so che le intenzioni tue sono ottime)

Torno ora alla parte iniziale del commento.

Citazione:
Dando per scontato che un sistema sociale che si poggia solamente sul principio di una sempre maggiore produzione e di conseguenza di un sempre maggior consumo non è sostenibile per i vari motivi che penso siano chiari: Inquinamento, materie prime, ingiustizia sociali, incremento demografico

Quindi si deve trovare una soluzione. Sembra che qualcuno ci stia già pensando, sterminare almeno 3 miliardi di persone più o meno con qualche virus. (vedi link di fiammifero 42)

Ovviamente questa non è la soluzione ideale.
Un'altra soluzione potrebbe essere quella di ridurre la produzione e di conseguenza i consumi (sobrietà) per ridurre le ingiustizie sociali bisogna entrare in una ottica di solidarietà, in modo da riuscire a distribuire le ricchezze in modo più equo.


Il principio della “sempre maggior produzione” sostenuta dal “sempre maggior consumo” viene raggiunto principalmente in due modi:

a) con la distruzione del prodotto del lavoro
b) “stimolando i consumi” in modo artificiale

La parte (a) è la più facile da spiegare perché i prodotti del lavoro si distruggono principalmente con le guerre ma non solo. Anche le rottamazioni, ad esempio, ti spingono a buttar via la macchina e non ripararla.

Riguardo la (b) i meccanismi sono più subdoli.

Ora è indisputabile che sarebbe bello che tutti avessero una casa di proprietà e può essere un'aspirazione della comunità il voler dotare tutte le famiglie di una casa. Questo non vuol dire che esista un “diritto alla casa”.

Ma se una famiglia le risorse per “comprarsi” una casa non le ha come può fare?

- Potrebbe stare in affitto, mentre cerca di risparmiare una quota dell'appartamento e garantirsi delle entrate future che le permettano di pagarla.

- Potrebbe venire in soccorso la comunità stessa, decidendo di sostenere parte o la totalità dei costi (con la coercizione, ovvero con tasse, oppure in modo volontario)

C'è poi la “terza via” che è quella che ho cercato di descrivere, con un espediente narrativo, in questo racconto.

La “terza via” potrebbe assomigliare alla prima, se non fosse che nel primo caso la famiglia aveva pianificato una riduzione dei consumi nel futuro che le consentissero l'acquisto, mentre qui addirittura arriva a credere che l'acquisto le consente di risparmiare! (la rata del mutuo che costa meno dell'affitto). Come può essere possibile?

Infatti non lo è ed è il sistema monetario ultra inflattivo a dare questa falsa impressione a breve termine, punendo senza pietà poi nel medio/lungo (quando i tassi di interesse vengono alzati).

Ora l'argomento è complicato ed il post è già lungo di per sé ma la soluzione non è stampare e dare soldi a tutti. I soldi in giro ci sono, sono in continuo aumento e sono troppi (quest'anno la massa monetaria in Italia è aumentata di più del 10%)! Sono nelle mani di pochissimi. Se vengono indirizzati nei mercati finanziari ci sono bolle finanziarie, se sono indirizzati nelle case ecco la bolla immobiliare, e così via.

Se i mercati derivati hanno un “valore” di 6 volte il PIL mondiale qualcosa vorrà dire no? Che ci son pochi soldi? Non credo

Piuttosto, in un sistema non “fiat money” ma con moneta metallica (senza dover rinunciare alle comodità della tecnologia) e le banche che funzionano come deposito e non come moltiplicatori del credito, il consumismo, semplicemente, non può esistere.

Ashoka

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