Re: Sviluppo sostenibile equo

Inviato da  Al2012 il 15/7/2007 23:07:24
X Ashoka

Dando per scontato che un sistema sociale che si poggia solamente sul principio di una sempre maggiore produzione e di conseguenza di un sempre maggior consumo non è sostenibile per i vari motivi che penso siano chiari: Inquinamento, materie prime, ingiustizia sociali, incremento demografico

Quindi si deve trovare una soluzione. Sembra che qualcuno ci stia già pensando, sterminare almeno 3 miliardi di persone più o meno con qualche virus. (vedi link di fiammifero 42)

Ovviamente questa non è la soluzione ideale.
Un'altra soluzione potrebbe essere quella di ridurre la produzione e di conseguenza i consumi (sobrietà) per ridurre le ingiustizie sociali bisogna entrare in una ottica di solidarietà, in modo da riuscire a distribuire le ricchezze in modo più equo.

Attualmente stiamo assistendo alla corsa alla privatizzazione, se non sbaglio l’ultima arrivata è l’acqua. Non vedo segnali positivi, ne miglioramento del servizio, ne riduzione dei costi, quindi pare che la corsa alla privatizzazione e la corso al consumo siano da invertire.

Quindi occorre pensare ha qualcosa di diverso, ad un’economia pensata per la gente.

(cito dal libro)
<< In un’economia pensata per la gente, il pubblico si occupa di due grandi sfere: il comune indivisibile e i bisogni fondamentali.

Alla prima appartengono la viabilità, i trasporti pubblici, la cura del territorio, la nettezza, la sicurezza.

Alla seconda appartengono il cibo, il vestiario, l’acqua, l’alloggio, l’energia, la sanità, l’istruzione, la comunicazione.

Inevitabilmente la produzione pubblica è standardizzata e ciò pone dei problemi per comparti variegati come il cibo, l’alloggio, il vestiario, insomma per tutti quegli ambiti in cui il gusto e le preferenze personali sono molto importanti. Ma per settori particolari potrebbero essere pensate soluzioni specifiche. Per esempio, il pubblico potrebbe limitarsi a produrre generi essenziali per tutti, lasciando via libera al mercato per produzioni personalizzate. Oppure potremmo immaginare che la sfera pubblica si limiti a produrre materiali di base, poi trasformati dai singoli produttori per ottenere merci personalizzate. Un’ipotesi del genere potrebbe certamente adattarsi all’alimentazione e all’edilizia.
Tutto questo per dire che delle soluzioni possono emergere. L’importante è avere la chiarezza degli obiettivi e la capacità di pensare senza condizionamenti ideologici, sapendo sempre distinguere gli scopi dagli strumenti.
Pubblico o privato, mercato o gratuito non sono principi assoluti. Sono formule che fanno parte della nostra cassetta degli arnesi. Ognuna ha la sua funzione e noi dobbiamo utilizzarle volta per volta, in base all’obiettivo da raggiungere.>>

Questo per chiarire il discorso sui diritti.

Sviluppo equo e sostenibile penso d’averlo chiarito è una necessità per risolvere i problemi che ho accennato all’inizio.

In merito al discorso della comunità mi limiterei a considerarla come un insieme di individui che vivono in un condominio, in un quartiere, in un territori.

Penso che bisognerebbe cercare di uscire dalla logica “partitica”, sinistra, destra, capitalismo, comunismo, socialismo, anarchia.

Mi rendo conto che non facile, ma penso che dobbiamo darci una mano a vicenda.

Io personalmente non mi sento di appartenere a nessuna ideologia, come ho già detto tante volte conosco i miei limiti e le mie contraddizioni, mi rendo conto che debbo fare ancora molta starda.

Mi rendo conto che queste sono solo parole e che non costano niente, tutto vero.
E’ anche vero che l’egoismo umano è forte e la tentazione di prevaricare sugli altri e sempre dietro l’angolo, però bisogna riconoscere che è anche frutto di un condizionamento e che quindi si può sperare di modificarlo.

L’uomo e la donna sono capaci di atti altruistici che arrivano al sacrificio della propria vita per salvare quelli di qualcuno altro, quindi l’egoismo non è nella nostra natura genetica per così dire è una conseguenza culturale, dovuta alle situazioni sociali, a desideri, paura o altro. Almeno spero.

X Pausania

Io mi sono sfogato con il mio ultimo intervento che ti ho inviato, prevedo reazioni terribili, a cui non intendo rispondere, non per ignorarti, ma per riportare la discussione in un ottica moderata.

E’ stato uno sfogo, dovuto a vari motivi, in realtà mi sono sentito messo in mezzo e mi sono comportato di conseguenza.

Se ho esagerato spero che tu riesca a comprendermi.



X tutti

In merito al mio nick-name ed alla evidente allusione alla profezia dei Maya, non deve essere considerato come appartenenza a una setta strana o new age, neanche ad un credo, in realtà ho sempre scherzato sopra, lo presa sempre in modo “gigionesco”, la cosa ovviamente mi incuriosisce ed ho sempre cercato di capire cosa ci potesse essere di vero, ma ovviamente non sono arrivato a nessuna conclusione.

Un saluto a tutti.

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