Come le banche creano moneta
Le banche ricevono il denaro dei risparmiatori per prestarlo
ai debitori. Con quest’attività di intermediarie del credito,
le banche creano nuova moneta. Ad illustrare questo meccanismo
basta un semplice esempio. Ammettiamo che un
risparmiatore versi sul suo conto in banca 20000 franchi in
banconote. Questo versamento non modifica la quantità di
moneta presente nel sistema economico. Le banconote non
si trovano più in circolazione, bensì nella cassaforte della
banca. I 20000 franchi, tuttavia, sono accreditati sul conto
del risparmiatore.
Per la banca non ha senso lasciare il denaro in cassaforte.
Perché non prestarlo, esigendo un interesse? Ecco che
un’azienda ha bisogno di denaro per un nuovo impianto
elettronico. Con un credito, la banca le presta 16000 dei
20000 franchi che il risparmiatore ha versato. L’importo è
accreditato sul conto dell’impresa. Cosa significa questo
per la quantità di moneta? Sul conto del risparmiatore continuano
a figurare 20000 franchi. L’impresa debitrice dispone
di 16000 franchi. La quantità di moneta è quindi aumentata
di 16000 franchi. Se ora l’impresa si serve del
credito per comprare nuovi apparecchi e il venditore versa
l’importo ricevuto in contanti sul proprio conto, la banca
ne cederà di nuovo una parte in credito. La quantità di
moneta aumenterà un’altra volta. In questo modo, la creazione
di moneta prosegue.
Ci sono limiti alla creazione di moneta da parte delle banche?
La banca del risparmiatore non ha ceduto in credito
l’intera somma di 20’000 franchi. 4’000 franchi sono rimasti
in riserva. La banca deve infatti prevedere la possibilità
che il risparmiatore voglia operare un prelievo. La costituzione
di riserve limita la possibilità delle banche di creare
moneta. Ciononostante, le banche sono vere e proprie
«moltiplicatrici della moneta».
Accordando crediti, le banche creano nuova moneta.
Le loro possibilità di creare moneta sono limitate, poiché una
parte delle somme versate sui conti dev’essere tenuta in
riserva e non può quindi essere ceduta in credito.
Come fa la Banca nazionale a gestire l’approvvigionamento monetario?
Come si può modificare l’approvvigionamento di moneta?
Per immettere moneta addizionale nel sistema economico,
la Banca nazionale concede crediti alle banche e ne bonifica
l’importo sul loro conto giro. In questo modo, le banche
dispongono di maggiori riserve o liquidità per accordare
crediti ai propri clienti, mettendo in moto il meccanismo
di creazione della moneta.
A garanzia dei crediti, le banche forniscono alla Banca nazionale
titoli di valore. In un’operazione pronti contro termine,
lo strumento più impiegato per approvvigionare le
banche di liquidità, la Banca nazionale acquista titoli da
una banca che si impegna a riacquistarli più tardi. La banca
ottiene un credito per un determinato periodo, la Banca nazionale
riceve in cambio i titoli dalla banca. Per il denaro
prestato, la Banca nazionale chiede un interesse, l’interesse
pronti contro termine.
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