Re: cosa c'è che non và nelle teorie economiche

Inviato da  melisva1 il 7/5/2010 15:42:29
@ Floh


Il costo di produzione non può variare "arbitrariamente", oltre "misura" perchè ha dei limiti intrinsechi, (paghe degli operai,
costi delle materie prime, manutenzione macchine utensili, costi energetici etc, ) per cui sempre secondo l'esempio proposto,perchè di esempio si tratta, il prezzo finale della penna, per tenere aperta la "fabbrica", deve essere di almeno 60
centesimi. Quindi se vi sono 20 bambini che hanno bisogno di una penna, ognuno di loro dovrà disporre di almeno 60 centesimi, altrimenti qualcuno rimarrà senza penna (o senza scarpe come avveniva un tempo.....).
L'esempio proposto voleva portare l'attenzione sul fatto che per poter tenere in equilibrio il nostro sistema socioeconomico,
deve poter circolare sempre una quantità di "moneta" a prescindere dalla sua natura (carta , metallo, elettronica) direttamente proporzionale ai beni prodotti, e al numero degli individui esistenti.
Non a caso nel passato veniva proposto l'esempio della moneta come il sangue in un corpo....
Quindi una cosa è non poter scrivere per mancanza di penne (beni reali vera richezza -vera crisi-) un'altra è non poterlo
fare per mancanza di liquidità.........
Quello che per me è assurdo e che si parli di "crisi", come fosse un fenomeno naturale inevitabile (carestia), mentre
è totalmente artificiale, ma funzionale agli interessi di qualcuno.....Pensate solo alla frase che si sente dire in continuazione, mancano i soldi.... cosa si dirà fra non molto, riguardo alla moneta elettronica, mancano gli impulsi magnetici...............

Walter

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