Re: cosa c'è che non và nelle teorie economiche

Inviato da  temponauta il 7/5/2010 18:54:31
L'errore che sfugge all'attenzione di tutti è quello di aver trasformato la moneta in un valore autoreferenziato, mentre essa è fondamentalmente un mezzo di scambio, assimilabile a un pagherò.
Questa trasformazione ha consentito due vantaggi fondamentali per gli speculatori monetari e finanziari:
1) sganciare la moneta da un valore concreto (il valore Paese) per poterla stampare nella quantità voluta senza limitazioni (ovviamente consentendo di guadagnare alle stelle con il signoraggio e con le operazioni di carry trade: prendo valuta ad alto valore e compro obbligazioni di una valuta più debole);
2) supportare senza limiti la finanza speculativa, la quale, per costruire ricchezza virtuale ha bisogno di essere supportata da una moneta virtuale.
In sostanza, tra moneta dal valore indefinito, moneta bancaria creata ex nihilo e moneta virtuale della speculazione finanziaria, abbiamo un valore moneta non solo indefinibile, ma sicuramente gonfiato enormemente.
Si tenga conto che questo meccanismo agevola moltissimo anche il ciclo dell'indebitamento, per il quale se una moneta si apprezzasse di valore (mentre invece si svaluta fisiologicamente il ricorso alll'indebitamento (leggasi oggi usura legale) sarebbe sempre meno necessario.
In questo contesto le teorie monetarie e economiche sono drogate come la moneta e quindi lasciano il tempo che trovano.
La moneta del futuro dovrà necessariamente tornare a costituire un credito, con una disponibilità (sinonimo di emissione) controllata dal governo centrale.

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