Re: cosa c'è che non và nelle teorie economiche

Inviato da  a_mensa il 8/5/2010 21:41:26
@ cct
sulle cose che so, rispondere alle domande intelligenti, e non solo provocatorie, è per me un vero piacere.

è un po' come distribuire un grosso capitale agli eredi....

1) per quotarsi in borsa esistono dei requisiti non sempre omogenei da borsa a borsa, ma essenzialmente funziona così:
a) l'azienbda deve avere dei bilanci in attivo, certificati, da almeno un certo numero di anni (3 mi pare in Italia)
b) incarica una società certificata di fare una valutazione complessiva dell'azienda.
c) viene fatta una proposta ad una banca o a un pool di banche, di una forbice di valori ( metti da 1000 a 1200€) sulla quale aprire le sottoscrizioni.
d) sulla base della richiesta, viene deciso, in accordo con la consob, quante azioni e a quale prezzo effettuare la sottoscrizione. se la richiesta è molto alta si tenderà al massimo della "forbice", inoltre dipende da quante azioni il proprietario vuole trattenere per se.
e) il giorno stabilito entra in borsa con il titolo ch evale il valore di sottoscrizione, e di li inizia la sua vita in borsa.

grosso modo queste sopno le tappe verso l'entrata in borsa.

2 ) la "forbice" del numero di azioni che il vecchio proprietario ( l'azienda deve essere di qualcuno o comunque di un soggetto giuridico prima di andare in borsa), viene già decisa prima di aprire le sottoscrizioni. capirai che l'eventuale fatto che il vecchioproprietario voglia mantenere un "pacchetto di controllo" rende la sottoscrizione un investimento più sicuro ma meno remunerativo, in quanto difficilmente potrà subire riorganizzazioni importanti senza il beneplacito di chi detiene il pacchetto di controllo. viceversa, una disponibilità sul mercato del 100% ha valenza molto più speculativa.

3) una volta che entri in borsa, il valore è stabilito dal mercato. se sono state emesse 10.000 azioni sarà il valore della singola azione x 10.000.
a volte è accaduto che, nel giorno di entrata in borsa, sia avvenuta una grossa variazione ( ai tempi delle dot.com poteva anche raddoppiare) soprattutto se, il vecchio proprietario non ha mantenuto un pacchetto di controllo, che garantisce una certa continuità aziendale, e sono intervenuti dei sottoscrittori con forte intenzione di agire pesantemente sul futuro aziendale.

4) non so se con "fondi aziendali" alludi alla liquidità dell'azienda.
il valore dell'azienda , quando è stata valutata (punto 1), è stata valutata su tutto: liquidità, debiti, avviamento, pacchetto ordini, edifici, macchinari, dipendenti e loro tfr maturato, ecc... per cui dipende se i fondi propri erano necessari prima, probabilmente ne avrà, altrimenti no.
una volta quotata, una azienda può decidere un "aumento di capitale" nel caso abbia bisogno di liquidità. in tal caso , tramite la stessa procedura ( dal punto 2 in poi) proporrà una certa emissione azionaria. se accolta e come accolta, il capitale raccolto si aggiungerà alla liquidità dell'azienda.
come avrai capito, per chiedere di entrare in borsa, un'azienda DEVE avere un valore, che sia in investimenti, liquidità o cosa vuoi tu, ma deve avere un valore valutabile.

se ti risulta chiaro e logico fammelo sapere.
buona serata

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