Re: cosa c'è che non và nelle teorie economiche

Inviato da  temponauta il 9/5/2010 13:59:08
Citazione:

a_mensa ha scritto:
@ temponauta
sei molto convinto di quanto dici, pertanto permettimi di capire bene quanto affermi.

Citazione:
In una società tecnocratica potremmo benissimo fare a meno della banche private, ma avere un unico circuito bancario nazionale che provvede a tutto (mezzi sostitutivi della moneta, ecc.).


dire "provvede a tutto" può voler dire molto o niente.
allora la domanda è :
"quello che userò come denaro, sia pure cosa vuoi, mi viene dato come compenso di una prestazione verso lo stato (per cui divento io il proprietario di tale denaro) oppure mi viene dato in prestito (per cui prima o poi lo devo rendere) ?
oppure hai in mente qualcosa d'altro ? è importante sapere a quale titolo io potrò avere tale denaro.

Citazione:
Spariti i soldi insesistenti creati dal nulla

per far sparire i soldi creati dal nulla, significa che pensi a denaro con valore intrinseco (oro, argento, o altro ?), ma allora pensi a qualcosa di "creato artificialmente" o a qualcosa esistente in natura ?
perchè nel primo caso non vi sarebbe differenza tra questo "metallo" creato e la carta, nel secondo caso chi avesse le miniere, sostituirebbe pari pari le banche centrali attuali (creando dal nulla, ovvero estraendo , il metallo per coniare le monete). hai pensato, inoltre, a tutte quelle industrie che CONSUMANO metalli rari e preziosi ? quelli si, farebbero sparire le monete dalla circolazione.
in merito ti ricordo le vecchie monete da 1, 2 poi quelle da 5 e 10 lire in alluminio usate come anime per i bottoni, costavano infatti meno del metallo.
attendo risposta, grazie


Perchè pensare in modo complicato quando è tutto molto semplice.
Innanzitutto premettiamo che stiamo parlando di una società a base tecnocratica, nella quale tutte le funzioni "pubbliche" sono gestite da tecnici, lasciando la funzione politica ad una ristretta cerchia di soggetti di alto valore, eletti e continuamente "monitorati" dalla "democrazia diretta", ovvero dalla possibilità per tutti i cittadini "pieni" di indicare la propria preferenza sulle decisioni più importanti per il Paese (voto elettronico permanente).
Detto questo, tanto per chiarire l'enviroment, il passaggio è molto semplice: moneta, istituto di emissione e banche private vengono tutte nazionalizzate e sottoposte a riconversione nazionalista.
Chi ha un bene espresso in (usur)euro se lo trova tradotto sul conto corrente dell'unica banca nazionale in una valuta diversa.
Tutto viene convertito e misurato nella nuova valuta e la valuta è ora custodita nel tuo bel conto corrente "nazionale".
Il moltiplicatore del credito non esiste più: la riserva obbligatoria è pari al 100%.
Qualunque cittadino "pieno" ha bisogno di denaro in prestito si rivolge alla banca nazionale che, per determinate destinazioni utili alla causa nazionale (es. acquisti di prima casa), rinuncia all'interesse.
Le banche private possono ancora esercitare il credito, ma devono "acquistare" il denaro dalla banca nazionale (es. contraendo un debito, non fabbricandosi la moneta dal nulla) e poi "rivenderlo" lucrando un profitto.
Per quanto concerne la valuta, il concetto di materia prima nobile è antiquato.
La moneta si basa solamente sulla fiducia nel Paese di emissione e, poichè rappresenta un credito/debito, è completamente sganciata dal valore della materia prima che la compone (oro, argento, ecc,).
Anzi, per dirla tutta, la moneta futura ("crediti") dovrebbe essere tutta elettronica per non ingenerare ragionamenti fasulli sul valore metallico della moneta (più i corollari della moneta buona che scaccia la moneta cattiva).
Sono sicuro di quello che dico perchè questa è la soluzione per buttare a mare l'orda dei parassiti e degli economisti predicatori della messa del tempio del dio denaro.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=46&topic_id=5727&post_id=166003